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Un'altra orribile giornata di scuola mi attendeva, ero arrivata al punto di non volerci più andare. Ma mia madre e mio padre insistevano comunque, dopo tutto non gli davo nessuna spiegazione del perché non volessi andare a scuola, come avevo detto ad Alya la situazione la volevo risolvere da sola, ma più passava il tempo, ogni giorno ogni ora ogni minuto comprendevo che da sola non ce l'avrei fatta. Insomma, basta guardarmi, senza i miei amici sono persa, non riuscirò mai a difendermi da sola.
Anche se ero in ritardo me la presi con comoda, nel tentativo di far passare il tempo per non vedere i miei amici se così posso ancora definirli. Ma ovviamente non era così. Mancava ancora qualche minuto all'inizio della prima lezione e chi incontrai?
Quella vipera in compagnia di Rose. Aspetta! Rose? La dolce Rose? Non era possibile! Mi si avvicinarono:
《Allora? Stata bella la doccia fresca di ieri?》 Mi domandò Rose con fare superiore:
《Ma cosa stai dicendo Rose?》
《Lo sanno tutti ormai Marinette, non vali niente tanto vale che non venga più a scuola.》 Detto questo si allontano insieme a Chloé mentre ridevano. Non ce la facevo più, davvero poteva essere così? La dolce Rose? C'era per forza qualcosa sotto, vidi Alya in lontananza stava camminando allegra, almeno lei lo era:
《Ciao Marinette!》 Mi salutò con un grande sorriso:
《Ciao.》
《Avanti smettila di dare peso a quello che dicono gli altri, ai ancora me e Adrien e anche Nino.》 Mi disse lei facendomi sorridere di poco:
《Ma anche lui ormai mi sta alla lalga.》
《Stai tranquilla, è tutto apposto ora.》.
Speravo davvero che fosse tutto a posto. Mi prese per un braccio e mi trascinò nella scuola.

Diciamo che la giornata e passata abbastanza bene. Lasciamo perdere il solito 4 che mi prendo quasi ogni volta alle verifiche di matematica ma per il resto non era successo niente di particolare.

《Che ne dici se oggi andiamo a fare una passeggiata? Infondo è venerdì. Dai ti prego!》 Mi scongiurò Alya mettendo le mani congiunte e facendo gli occhi dolci. Io non avevo molta voglia di uscire ma ai suoi occhi dolci era impossibile resistere:
《E va bene》 gli dissi rassegnata. Tanto sapevo che sarei dovuta andare comunque. Lei saltellò sul posto come una bambina. Ci dammo appuntamento alle 3. In una ora pensavo mi sarei riuscita a preparare, tanto era con lei che dovevo uscire.

~𖣘︎~

《Finalmente sono pronta!》 Usultai.
Mancavano cinque minuti e decisi di scendere, feci entrare Tikki nella mia borsetta e scesi giù le scale:
《Ciao mamma, ciao papà.》 Gli salutai velocemente e uscì di corsa dalla pasticceria. Anche se non gli avevo chiesto dove dovevamo incontrarci sapevo che l'avrei trovata nel parchetto dove andavano sempre.

Ed eccola là, seduta su un panchina che mi aspettava probabilmente:
《Ciao Alya!》
《Ciao Mari!》
《Dove andiamo di bello?》
《Da nessuna parte.》 Come sarebbe a dire? Cosa aveva in mente, poi in lontananza vidi... Adrien e Nino?! Cosa ci facevano loro li?
《Ciao Mari!》 Mi salutò con un gran sorriso il biondo:
《C-ciao Adrien.》 Riusci a dire. Nino ancora taceva. Guardai Alya come per chiederle se mi aveva mentito ma lei alzò semplicemente le spalle.
Passeggiamo per molto tempo insieme ma Nino non azzardava a sorridere e nemmeno a parlare. Andammo a predere il gelato da André, come sempre Nino e Alya furono i prima e subito dopo io e Adrien:
《Che piacere rivedervi》 disse André mentre ci preparava il gelato. Io guardavo attentamente come il gelataio posava le palline di gelato sul cono senza rendermi conto che Adrien mi stava guardando. Prendemmo il gelato e lo ringraziammo:
《Come mai guardavi così André?》 Mi domandò Adrien.
《N-niente di che. E-ero solo interessata.》 Gli risposi velocemente ma lui ovviamente non se la beveva lo guardai rapidamente e capì che se non gli avessi detto la verità non mi avrebbe lasciata in pace:
《Mi sono ricordata di quella volta di quando siamo venuti insieme a tutta la classe a prendere il suo gelato. Eravamo felici e sopratutto eravamo amici. Ma tutto è cambiato.》 Mi rattristai al ricordo, lui mi guardò e mi sorrise:
《Marinette Marinette, basta pensare al passato, ti farà più male. Pensa invece che non tutto è perduto, ai ancora me e Alya, e sono sicuro che anche Nino sia dalla tua parte.》 Io sorrisi alle sue parole:
《Grazie Adrien.》 Lui mi diede un bacio sulla guancia e subito diventai rossa:
《Non c'è di che.》 E sorrise.

Il pomeriggio era passato abbastanza bene.
Salutai Adrien che era dovuto andare a casa prima, per poi inviarmi verso casa con Alya e Nino. Io camminavo dietro di loro, perché mi ero fermata a guardare una vetrina, loro non si accorsero di me e Nino aprì bocca:
《Sai Alya, dovresti lasciar perdere Marinette. Non fa altro che crearti problemi.》 Gli disse Nino:
《Ma cosa stai dicendo Nino? Io non lascerei mai Marinette a differenza tua! Ti rendi conto che ho dovuto mentirle?》
《Io ti ho avvisata. È solo una povera illusa, che crede di essere chissà chi facendosi vedere gentile. Non vale niente e quando è che te ne accorgerai?》 Alya si voltò e subito mi vide:
《Marinette...scusami.》 riuscì a dire lei ma Nino parlò subito dopo:
《Ai sentito tutto?》 Io annuì con la testa e lui rise:
《Bene, sono felice, era ora che lo sapessi.》 Poi si voltò verso Alya:
《Ora andiamo.》 E la prese per un braccio ma lei si liberò dalla presa del ragazzo violentemente:
《No! Io rimango con Mar...》 io la interruppi abbassando la testa:
《Vai pure Alya. Ci incontreremo lunedì.》 Detto questo corsi in direzione opposta alla loro. Senti Alya che rimproverava Nino per il suo comportamento ma a lui sembrava non interessare.
Quindi era così che stavano le cose, mi erano rimasto solo Alya, Adrien, Tikki, Chat noir e la mia famiglia. Ormai Nino non c'era più, anche lui stava sicuramente dalla parte di Chloé come il resto della classe e mi faceva male saperlo. Eravamo migliori amici e ora lo avevo perso. Se avevo perso lui sicuramente avrei perso pure tutti gli altri.
Carsi come una pazza, nella tentazione che il vento mi avrebbe potuto asciugare le lacrime ma non era così. Mi fermai per riprendere fiato, ma non ci riuscivo perché stavo singhiozzando. Trovai un vicolo e ci entrai. Mi misi seduta e nascosi il volto tra le ginocchia. Tikki uscì dalla mia borsetta si avvicinò al mio viso e me lo alzò. Con un fazzoletto mi ripulì le lacrime:
《Non piangere, per favore.》 Mi disse malinconicamente:
《Mi fa male vederti così.》 Proseguì. Io l' abbraciai. Era l'unica che per il momento mi riusciva a tranquillizzare.

 𝐓𝐨𝐠𝐞𝐭𝐡𝐞𝐫 𝐟𝐨𝐫𝐞𝐯𝐞𝐫Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora