《Marinette, alzati, è ormai quasi buoi, i tuoi genitori saranno preoccupati.》 Mi disse Tikki e infatti era vero, tutto il giorno non mi avevano visto. Mi alzai in piedi e uscì da quel vicolo dove ero rimasta ore e ore a piangere. Perché mi stava succedendo tutto questo! Perché?
~𖣘︎~
《Marinette, ma cosa è successo? Perché piangi?》 Mia madre mi corse incontro, io con il volto basso le risposi:
《Nulla mamma, nulla.》 E corsi in camera mia per poi chiudermi a chiave.
La persona che amo, quella che ho amato fin dal primo giorno che l'ho incontrata mi aveva fatto tutto questo.
Quella sera non me la sentivo di uscire, non volevo farmi vedere da Chat se mi avrebbe anche vista in questo stato. Da questo pomeriggio fino ad adesso non ero riuscita a fermare le lacrime, anche se per un po' la smettevo l'immagine di Adrien mi ritornava alla mente e ricominciavo a piangere. Tikki per tutto il tempo ha cercato di consolarmi fallendo sempre, le volevo bene ed ero pronta a qualsiasi cosa per lei ma questa volta non ce la facevo, non ci riuscivo, facevo troppo male, un dolore indescrivibile a parole.Per tutta la notte non chiusi occhio, le lacrime non volevano smettere e i singhiozzi ogni tanto si facevano vivi. Ormai mi rimaneva solo Alya, ed ero sicura che presto o tardi mi avrebbe abbandonato come tutti gli altri. Non riuscì a capire come ma tra un pensiero e l'altro mi addormentai.
~𖣘︎~
Sentì ripetutamente qualcosa picchiettare la botola, chi era quell'essere che aveva così tanta voglia di vedermi? Andai ad aprire e subito una Alya mi si aggrappò:
《Non scappare più! Sai quanto sono stata in pensiero? Ho setacciato tutta Parigi!》
《Perdonami, ma volevo state da sola.》lei posò i suoi occhi marroni sui miei:
《Ma Mari, ai gli occhi rosissimi.》
《Lo so.》 Le dissi rattristandomi, sapevo perfettamente il motivo e sentivo che di nuovo i miei occhi si riempivano di lacrime:
《Va bene, ma non piangere più e nemmeno scappare, risolveremo tutto》 mi disse Alya e io sorrisi alla sua determinazione:
《Te la senti di andare a scuola?》 Mi domandò in seguito lei. Io non lo sapevo, non volevo vedere nessuno ma allo stesso tempo non volevo dargliela vinta:
《Non lo so Alya.》
《Facciamo così...》 cominciò lei 《oggi andiamo a scuola okay? E io rimarrò tutto il giorno con te e se è necessario non mi tratterò a picchiare qualcuno.》 Terminò gesticolando, io risi di gusto, era eccezionale, se solo conoscesse Tikki sarebbero inseparabili, in certi aspetti si assomigliano molto:
《Va bene.》 Lei tirò fuori alcuni vestiti dal mio armadio e me li diede:
《Tieni e vai a cambiarti, non avrai intenzione di andare così a scuola?》
《No, certo che no.》 Andai in bagno, mi cambiai e truccai e mi guardai allo specchio, avevo davvero gli occhi rossi, ma non ci potevo fare niente. Uscì dal bagno e Alya stava finendo di rifarmi io letto:
《Alya, non esagerare dai》 ma lei non mi ascoltava, prese il mio zaino preparato da lei stessa e me lo porse:
《Forza, andiamo!》disse fiondandosi giù per le scale.
Feci entrare Tikki nello zaino per poi seguire Alya. Salutai i miei e mi diressi insieme a lei verso la scuola.《Marinette, promettimi che se vedrai il modello non farai sceneggiate》 si raccomandò lei, io feci cenno con il capo di si.
Arrivammo a scuola e entrammo in classe tutti erano come al solito attaccati a Chloé e quello che mi faceva male era Adrien insieme a loro.
Arrivò la signorina Bustier e subito ognuno ritornò ai proprio banchi. Fece l'appello e quando arrivò il mio nome mi guardò e mi domandò:
《Marinette, tutto bene?》
《Si, perché?》
《Ai gli occhi rossi, cosa è successo?》
《Siccome è una imbranata sarà caduta dalle scale e avrà pianto come una bambina.》 Si azzardò a dire Chloé e tutti cominciarono a ridere, avevo voglia di dirle tutto in faccia, volevo insultarla davanti a tutti come non mai, volevo farla io piangere per bene:
《Chloé non è educato.》 La riprese la Bustier:
《Ma è verità.》 Disse Adrien. Sentì qualcosa pungere gli occhi e subito si cominciarono a riempire di lacrime:
《P-Posso andare in bagno?》 E senza nemmeno aspettare la risposta corsi fuori dalla classe per rinchiudermi in un bagno.
Appoggiai la schiena alla porta e mi lascia andare giù mentre le lacrime ormai bagnavano il mio viso, sentì qualcuno picchiettare la porta:
《Mari, so che sei qui, aprimi.》 Quando compresi che era Alya aprì la porta lentamente e appena fu abbastanza aperta mi fiondai tra le sue braccia.Dopo essermi calmata tornai in classe e la professoressa mi concesse di tornare al mio posto senza fare domande.
La campanella suonò e io rimasi in classe aspettando che tutti se ne andassero.
《Che ne dici se dopo andiamo a fare una passeggiata?》 Mi chiese gentilmente Alya
《Va bene.》 Ci salutammo e tornammo ognuna a casa propria.
Speravo che almeno lei non mi avesse abbandonato.
Dopo quasi una oretta mi presentai davanti a casa sua per aspettare che venisse giù ma non veniva, chiesi così gentilmente alla signora Césaire se potevo entrare e andare e lei mi lasciò entrare come sempre.
Quando entrai vidi Alya seduta a guardare il PC:
《Alya? Ti sei dimenticata della nostra passeggiata?》lei alzò gli occhi e mi disse com disprezzo:
《Evapora!》
《Come sarebbe a dire scusa?》
《Evapora ho detto! Non ti voglio più vedere, sparisci dalla mia fottuta vita!》 Io rimasi incredula a tali parole:
《M-a Alya...》
《Niente Alya Marinette Dupain-Cheng, hai rotto. Ho riflettuto molto e ho tratto le conclusioni che non voglio più avere a che fare con te. Sono stufa di starti dietro come un cagnolino! Doverti consolare sempre, aiutarti, essere sempre gentile. Ma adesso è finita!》 Comiciai a piangere davanti a lei:
《Non fare le lacrime del coccodrillo!》 Mi urlò di nuovo:
《Lo sapevo! Lo sapevo che pure tu mi abbandonavi!》 E detto questo corsi via da casa sua con le mani che mi coprivano il volto.I miei amici...tutti mi avevano lasciato, tutti mi avevano abbandonato, uno dopo l'altro facendomelo capire insultandomi e prendendomi in giro. Persino la mia migliore amica mi aveva lasciata, colei che pensavo sarebbe rimasta con me.
Mi fermai a guardare il cielo. Si stava rannuvolando, presto o tardi avrebbe piovuto.Corsi in camera senza salutare i miei genitori, mi buttai sul letto e sprofondati la faccia nel cuscino:
《Marinette, basta piangere, ai ancora la tua famiglia, ai me e ai ancora Chat Noir.》 Alle sue ultime parole mi rallegrai, è vero, avevo ancora Chat, anche se non lo vedevo da un po' non voleva dire che mi avesse abbandonata.Era sera, andai a mangiare con i miei genitori sorridendo falsamente per poi ritornare su in camera.
《Tikki, trasformami!》 E volai fuori dalla mia camera.
Atterai su un tetto e subito dopo sentì il mio yo-yo vibrare, lo presi e vidi un messaggio da Chat "Vediamoci subito alla Tour Eiffel". Senza pensarci due volte andai subito lì. Vidi Chat in lontananza che stava in piedi probabilmente mi aspettava:
《Chat!》 Appena atterai gli corsi incontro per abbracciarlo ma lui si allontanò:
《Cosa succede?》
《Ti ho chiamata per parlarti. Non per altro.》
Io mi misi in silenzio ad aspettare che mi dicesse qualcosa:
《Ladybug, io non ti voglio più.》
《C-cosa?》 I miei occhi si riempirono di lacrime per l'ennesima volta oggi:
《Ai capito bene, non ti voglio più. Sono stufo di te. Da oggi ognuno per la sua strada.》 E se ne andò. Non riuscendo più a trattenere le lacrime caddi in ginocchio e comiciai a piangere mentre con un tuono si udì e cominciò a piovere.Basta.
Era finita.
Non avevo più nessuno.
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𝐓𝐨𝐠𝐞𝐭𝐡𝐞𝐫 𝐟𝐨𝐫𝐞𝐯𝐞𝐫
RomanceMarinette è una ragazza di 16 anni, e come ogni sedicenne del periodo dell'adolescenza ci sono problemi in amore e non solo...