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Finalmente ero all'aria aperta. Quel giorno il sole splendeva alto nel cielo come per indicarmi che la mia vita da quel momento fosse stata migliore.
La mia permanenza fu stata prolungata di una settimana per questioni di sicurezza e ogni giorno i miei genitori, i miei migliori amici e il mio gattino assieme ai due kwami venivano a farmi visita. I dottori mi dissero che non dovevo sforzarmi troppo ma che comunque potevo tornare a tutte le attività che facevo di solito siccome non avevo subito nulla di grave dall'incidente.
Decisi di non dire niente a nessuno della mia delibera, nemmeno ad Adrien, era domenica e non volevo disturbare nessuno.
Da quello che avevo capito potevo tornare a scuola dopo domani stesso e volevo fare una sorpresa ai miei amici.

Mi era mancato camminare per le strade di Parigi, era diverso tempo che non lo facevo più.
Volevo andare a fare un giro ma se qualcuno dei miei amici mi avrebbe vista avrei rovinato la sorpresa così mi diressi dritta alla pasticceria dei miei.
Appena vi fui davanti avevo una certa esitazione nell'entrare lì dentro, chissà come avrebbero reagito i miei, insomma, dopo quello che mi era successo era pericoloso andare in giro da sola senza avvertire nessuno, ma se mi mettevo in testa qualcosa la facevo e basta, pronta a subire le conseguenze.
Aprì la porta e il campanello suonò. Mia madre stava leggendo un giornale dietro al bancone e non si accorse di me, cambiai voce facendo finta di essere un'altra persona:
《Due croissant, grazie.》 Quando alzò lo sguardo si immobilizzò un'attimo prima di uscire dal bancone e abbracciarmi forte:
《Come mai non ci ai detto niente?》 Mi domandò chiamando subito dopo mio padre:
《Sorpresa!》 Urlai quando mio padre uscì dalla porta della cucina:
《Marinette!》 Urlò lui correndomi incontro e abbracciandoci in un grande abbraccio tutte e due.

Finalmente a casa ero, la mia dolce casa, con i miei amati genitori.
Salì in camera per cambiarmi i vestiti, e poi scendere a cominciare ad aiutare i miei:
《MARINETTE!》 Urlò una vocina:
《Tikki?》 Mi voltai e vidi Tikki davanti a me sorridente, la presi e le diedi un bacio sulla testolina:
《Ma non eri da Adrien?》
《No, sono tornata qua proprio ieri, ho sentito che i dottori parlavano con te e ti avevano detto che oggi saresti tornata a casa, così ho chiesto ad Adrien se potevo tornare qua.》
《Non gli ai detto il motivo, vero?》
《No, so che vuoi fare una sorpresa sicuramente a tutti.》
Avevo la migliore kwami di tutto il mondo.

Dopo essermi cambiata scesi le scale per andare ad aiutate i miei come previsto:
《Mari, non è presto per ricominciare le tue solite attività?》 Domandò mio padre:
《Certo che no, i medici hanno detto che posso ricominciare tutto però senza sforzarmi, e domani potrò pure andare a scuola.》
《Come mai allora non ci hanno detto niente?》 Chiese mia madre entrando in cucina, io misi la mano destro dietro la testa:
《Ho chiesto io di non dire niente.》
《Sei la solita!》 Dissero in coro i miei prima di mettermi a lavoro.

Mi buttai sul letto esausta, avevo fatto minimo una cinquantina di macarons, e per essere il primo giorno dopo molto tempo era fin troppo.
Mi andai a lavare e mi misi il pigiama, domani sarebbe stata una giornata intensa.
Mi addormentai non sapendo che due occhi verdi mi stavano spiando.

~𖣘︎~

La sveglia suono alle 07:35 e mi alzai subito senza fare storie, quel giorno dovevo essere in anticipo assolutamente.
Presi dall'armadio un paio di jeans a vita alta azzurri e una maglietta bianca con un nodo davanti. Andai in bagno mi sciacquai il viso e mi lavai i denti, mi truccai leggermente e mi vestì. Uscì dal bagno, misi i libri nello zaino, feci entrare Tikki e mi diressi in cucina per fare colazione.
Ma la presi con comoda pensando che fossi in anticipo, guardai l'orologio e segnava le 08:26 e tra quattro minuti esatti sarebbe suonata la prima lezione, salutai velocemente i miei genitori e corsi fuori da casa.
"E io che speravo che potevo fare presto quella mattina" pensai mentre entravo a scuola.
Mi diressi verso l'aula della mia classe ma non si sentiva il minimo rumore, spinsi la porta a testa bassa e subito sentì urlare:
《Bentornata!》 Alzai la testa e vidi tutti i miei amici che mi sorridevano:
《Ragazzi!!》 Urlai a mia volta correndo ad abbracciare tutti:
《Mi siete mancati!》 Disse quasi piangendo:
《Marinette, scusa per tutto quello che ti abbiamo fatto.》 Disse Kim mentre lo abbraciavo:
《Non vi preoccupate, vi ho perdonati tutti!》
Fini gli abbracci e subito chiesi:
《Ma come avete fatto a sapere che oggi tornavo?》
Fu Nino a rispondere:
《Ringrazia Adrien.》 Io lo guardai:
《Come ai potuto?》 Mi finsi arrabiata:
《Non è colpa mia se non stai attenta quando cammini》 io lo abbraciai e gli diedi un bacio sulla guancia sotto lo sguardo di tutti.
In quel momento entrò la signorina Bustier:
《Buon giorno Marinette e bentornata.》
《Buon giorno pure a lei.》
E così incominciamo le lezioni.

Mi stavo dirigendo a casa ma Alya mi fermò:
《Dove pensi di andare?》
《A casa perché?》
《Nono signorina, tu vieni con noi!》 Mi prese per un braccio e mi portò vicino a tutti i miei compagni:
《Oggi passerai l'intero pomeriggio con noi!》 Mi disse Rose saltellando per la felicità:
《Ma non ho avvis...》feci per dire quando vidi Adrien avvicinarsi chiudendo una chiamata:
《Già fatto Marinette, i tuoi hanno dato il consenso per tenerti tutto il pomeriggio con noi senza sforzarti e ci hanno pure detto di farti divertire.》 Io senza pensarci due volte gli saltai addosso:
《Grazie grazie grazie!》dissi.

Dire che quello era stato il pomeriggio più bello della mia vita era poco. Ero persino meglio dei vecchi tempi, ci eravamo divertiti tanto e spero che possa essere sempre così.

Stavo tornando a casa in compagnia di Alya, Adrien, Nino e Chloé:
《È stata davvero una bella giornata!》 Affermò Adrien:
《Già, spero non sia l'ultima》 disse Chloé:
《Ultima? Ma state scherzando, questo è solo l'inizio, vero Mari?》 Mi domandò Alya:
《Certo!》risposi:
《Ragazzi, questa domenica terrò un concerto in un bar, che ne dite di venire?》 Ci domandò Nino:
《Certo!》 Rispondemmo in coro prima di tornare ognuno a casa.

 𝐓𝐨𝐠𝐞𝐭𝐡𝐞𝐫 𝐟𝐨𝐫𝐞𝐯𝐞𝐫Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora