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Rey's POV
Nei giorni seguenti io e il mio futuro marito non ci parlammo molto. Lui era spesso insieme a mio padre a parlare del futuro dei nostri feudi che si sarebbero presto uniti, perciò gli unici momenti in cui vedevo il conte era durante i pasti.
Mancavano pochi giorni alla partenza per il suo feudo dove mi sarei trasferita e avrei dato qualunque cosa per ritardare quel fatidico giorno. Ma poi arrivò il momento di salutare la mia vecchia vita.
Il giorno della partenza il sole splendeva alto nel cielo. Io mi ero messa un abito scuro e semplice e dopo aver salutato i miei parenti trattenendo a stento le lacrime partimmo. Io viaggiavo da sola dentro una carrozza affiancata dai soldati del conte Solo che, in testa al gruppo osservava la strada. Io lo sbirciavo di continuo. Aveva un portamento fiero, vestito come al solito di nero, il volto serio e concentrato, sembrava immerso in mille pensieri. D'un tratto lui si girò a guardarmi e io ritrassi la testa dentro la carrozza arrossendo. Durante il viaggio continuavo a rimuginare sulla vita che mi aspettava. Sarei diventata la padrona di un castello tutto mio e sarei stata la moglie di uno dei più importanti conti dello stato. Ma come sarebbe stata la mia vita privata? Come si sarebbe comportato il conte nel nostro matrimonio programmato? Mi avrebbe mai amata? A quest'ultima domanda arrossii ancora di più. Come poteva esserci amore in un rapporto programmato? Forse mi avrebbe voluto bene, ma sarei mai stata all'altezza del compito che mi aspettava? Mi immaginai la mia vita e era così piena di incognite benché tutto fosse stato progettato. Assorta nei miei pensieri non mi accorsi che si era quasi fatto buio.
Il conte alzò la mano per far fermare i suoi soldati e la carrozza. Si guardò intorno corrucciato e guardava la strada che avevamo appena percorso stringendo gli occhi. Il sole stava piano piano tramontando dietro le colline e la temperatura era scesa. Nel silenzio si sentivano i versi dei gufi e lo sbuffare inquieto dei cavalli. Il conte disse qualcosa a un soldato e fece marcia indietro passando vicino alla carrozza. I nostri sguardi si incrociarono per un brevissimo secondo. I soldati guardavano dove stava andando il loro signore. Improvvisamente si sentì un urlo e il cozzare delle spade. I soldati di Solo chiamarono il conte e andarono in quella direzione, lasciandomi sola. Mi sporsi a vedere cosa stava succedendo e mi si gelò il sangue nelle vene. Il conte era circondato da più di una decina di uomini a cavallo incappucciati che cercava di respingere a colpi di spada. Si muoveva con agilità e precisione riuscendo a combattere anche contro cinque banditi, la lama della spada che saettava. Erano comunque troppi e lui da solo non sarebbe riuscito a respingerli. I soldati corsero a dare man forte al loro signore ma un paio di uomini incappucciati scesero da cavallo e senza essere notati nel furore della battaglia si avvicinarono verso la carrozza. Un di essi mi prese e mi scaraventò per terra. -Alzati stupida!- urlò questo puntandomi la lama della spada contro. Mi afferrò per un braccio e mi premette la spada contro la gola tenendomi stretta perché non potessi scappare. Ero terrorizzata. Avrei voluto urlare ma la lama della spada sul mio collo mi toglieva la voce. Nessuno aveva visto ciò che stava succedendo. L'altro bandito intanto cercava nella carrozza oggetti di valore e scaraventava i bagagli sulla strada. Il conte era ancora impegnato a combattere. Cercai di divincolarmi ma la stretta ferrea dell'uomo incappucciato mi impediva di muovermi. La spada di un bandito colpì di striscio il braccio del conte Solo lacerandogli la manica mentre un rivolo di sangue gli scendeva lungo il braccio.
-Ben!!- esclamai impaurita. Il conte si girò verso di me e quando mi vide il suo volto si contrasse dalla rabbia. Con un grido corse verso di me con la sua spada e quella di un bandito che aveva appena disarmato puntate in avanti. Per un folle istante credetti che mi avrebbe infilzato. Il bandito mi lasciò andare mentre il conte Solo lo raggiungeva, le spade incrociate a forbice. Chiusi gli occhi quando sentii lo stridio delle lame tagliare la gola a quell'uomo. Ero inginocchiata a terra e avevo chiuso gli occhi mentre tremavo dalla paura. Quando li riaprii il conte mi dava le spalle, schiena si muoveva al ritmo del suo respiro affannato. Teneva le spade rivolte verso il basso, grondanti di sangue, il sangue dell'uomo che mi aveva aggredita, riverso a terra mentre intorno a lui il terreno si colorava di rosso. Mi sfuggì un gemito quando vidi la testa del bandito mozzata.
Solo si girò verso di me con un'espressione furiosa in volto, ma quando vide quanto ero spaventata i suoi lineamenti si distesero e lasciò cadere le spade a terra per correre verso di me.
-Lady Rey!-disse in tono preoccupato inginocchiandosi vicino a me-State bene? Siete ferita?-
Mi sentivo girare la testa, il mondo intorno a me girava. Mi lasciai cadere in avanti fra le braccia del conte e l'ultima cosa che vidi fu il suo volto a pochi centimetri dal mio. Poi buio.

Heyyy
Allora ecco un altro capitolo di questa storia. Mi sto sinceramente divertendo a scriverla e mi auguro che piaccia anche a voi, fatemi sapere che cosa ne pensate.
Ci vediamo con i prossimi capitoli
<3

REYLO~medieval au~ estelleblckDove le storie prendono vita. Scoprilo ora