Capitolo 18

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Draco

Da lontano vedo una figura corrermi incontro urlando il mio nome. È lei. Sorrido e la aspetto mentre lei si avvicina rallentando la corsa. Mi salta imbraccio e prende fiato mentre io la tengo su dalle cosce. Si stacca dall'abbraccio, restando su di me, e mi da un bacio lento e appassionato.

H: "Tornerai vero?"
D: "Certo"

La guardo con aria rassicurante e torno ad abbracciarla mentre lei tira un sospiro sulla mia spalla.
Torna a terra e, dopo averle fatto un baciamano, mi smaterializzio a casa.

Faccio un gran respiro e vado a bussare. Mi apre mia madre.

D: "Madre"
N: "Tesoro, che piacere vederti"
D: "Anche per me"

Mi fa cenno di entrare e vado alla ricerca di mio padre. Salgo le scale e apro una porta grigia. La riconosco subito e i ricordi riaffiorano. Rabbrividisco nel vedere a terra una goccia di sangue proprio dove mia zia ha torturato Hermione.
Sento una mano sulla spalla e mi giro di scatto.

L: "Draco, ti sono mancato vero?"
D: "Nemmeno un po' padre"
Faccio una pausa per vedere la sua faccia stupita.
D: "Sono venuto solo per controllare come tratti mia madre e per mettere in chiaro la situazione con la Granger"
L: "Ah si. Ho saputo che hai deciso di non ascoltare il mio avvertimento."
D: "È l'unica persona che mi ama davvero quindi non rinuncerò a lei solo per i tuoi stupidi problemi con il sangue."
L: "Allora sta a te decidere, inizio da te o da lei?" tira fuori la bacchetta e così faccio anche io.
D: "Da me, ma non mi farò problemi a ucciderti"

Fa un sorriso perfido e mi lancia un incantesimo. Fortunatamente riesco a parlarlo, come la maggior parte dei suoi attacchi.
Continuiamo così per qualche minuto fino a quando non riesco a parare una maledizione Cruciatus.
Mi stendo dolorante a terra mentre lui aumenta l'intensità. Sto per svenire ma riesco a evocare un patronus urlando il nome di Hermione.
Aspetto un attimo prima di vedere che dalla mia bacchetta escono dei raggi argento e blu che poco a poco si trasformano in un aquila enorme che sfreccia via dalla finestra mentre io chiudo debolmente gli occhi.

(lo so che il patronus è per i dissennatori ma mi serviva per la storia😅😁)

Hermione

Sto piegando i miei vestiti nei cassetti mentre Harry è seduto sul letto di Ginny, che è tornata alla tana. Stiamo parlando di questi anni passati e di quello che faremo nei prossimi giorni.
Alzo gli occhi e... Ma cos'è quello?
Fuori dalla mia finestra c'è un aquila enorme, sembra un patronus.
Non conosco nessuno che abbia quell'animale e nemmeno Harry. Aspetta. Sento una voce che urla. La conosco benissimo, è quella di Draco. Sta urlando il mio nome, quasi di sforzo.

He: "Harry, la senti anche tu?"
Ha: "Cosa?"
He: "Questa voce, la voce di Draco!"
Ha: "Hermione dov'è Draco?"
He: "Al Malfoy Manor perché?"
Ha: "Vai da lui, penso sia in pericolo"

Annuisco e torno a fissare il volatile. È quello il suo patronus e gli si addice alla perfezione, elegante, forte, bellissimo...
Esco dalle porte di Hogwarts e mi smaterializzo davanti alla casa.
Entro velocemente e inizio ad aprire porte a caso. Salgo le scale e trovo Draco sdraiato a terra nella stessa stanza dove Bellatrix mi ha torturata. Mi prendo d'istinto il braccio e poi mi butto verso di lui. È ancora vivo per fortuna.
Sento dei passi e subito mi giro trovandomi faccia a faccia con il signor Malfoy. Lo fulmino con lo sguardo e indietreggia di un passo.

L: "Signorina Granger, che piacere averla qui"
H: "Cosa gli ha fatto?"
L: "Diciamo che gli ho fatto intendere l'inferiorità del suo sangue a modo mio"

Divento rossa dalla rabbia e gli lancio un "Septumsepra" prima di prendere per mano Draco e smaterializzarmi al San Mungo con lui.

Arriviamo e subito prendono il ragazzo e lo portano via. Cerco di seguirlo ma un'infermiera mi ferma chiedendomi di aspettare in corridoio.
La ascolto e mi siedo prendendomi le ginocchia e maledicendomi per non essere stata lì quando aveva bisogno.
Dopo qualche ora arriva Harry seguito dalla professoressa McGonagall. Il mio amico si siede affianco a me abbracciandomi mentre la donna resta lì ferma a guardarmi con compassione.
Mi appoggio alla spalla di Harry e mi addormento con le guance bagnate e gli occhi ancora lucidi.

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