Capitolo 23

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Hermione

Sono passati due giorni e ancora non mi fanno entrare. Le lezioni continuano e per distrarmi ho ricominciato a fare berretti e calze a maglia per gli elfi domestici.
È pomeriggio tardi e sto scrivendo l'ultimo tema di trasfigurazione mentre Harry, George e Ginny sono al campo da Quidditch.
Finisco e dal tavolo mi sposto su una poltrona vicino al fuoco con Grattastinchi acciambellato sulle gambe.
Apro un libro e leggo un po' anche se la mia mente è altrove.
Vengo interrotta dai miei amici che tornano dagli allenamenti e che a turno mi danno un bacio sulla guancia salutandomi e lasciando cadere le scope.

HE: "Bleha siete tutti sudati hahaha" provo a dire cercando di sembrare felice.

Ridono anche loro e poi vanno a farsi una bella doccia.
Ci rincontriamo in sala comune dopo circa un'ora, che passo a parlare con una donna in un quadro, e andiamo insieme a cena.
Ron non si siede più con noi ed è diventato quasi un emarginato.

Sta sera c'è la minestra. Faccio roteare il cucchiaio nel piatto senza mangiare.

G: "Herm devi mangiare."
H: "Non ho fame Ginny"
G: "Hermione. Mangia."

La guardo male e faccio un sorso di brodo.

Nuovo risveglio nuovo giorno. Mi vesto e vado a fare colazione con gli altri.
Prendo un pezzo di pane e delle uova e mando giù a fatica sotto ordine di Ginny.
Ci alziamo per tornare in camera a prendere gli ultimi libri, quando sento una mano sulla spalla.
Spero con tutto il cuore che sia Draco e rimango leggermente delusa nel trovare la McGonagall.
Mi fa cenno di seguirla e obbedisco mentre i miei amici mi guardano curiosi. Mi porta nel suo ufficio.

M: "Prego, prenda un biscotto" mi dice porgendomi una scatola di latta con fantasie scozzesi.
H: "No grazie."
Si siede e assume un'espressione leggermente triste ma anche comprensiva.
M: "Signorina Granger...so che per lei è un periodo difficile dato che il signorino Malfoy è stato portato in infermeria e lei non ha potuto vederlo. Perciò, ho deciso che da domani lei avrà il permesso di visitare il suo 'amico speciale' con la speranza che lei non trascuri gli studi. "
Sorrido e il mio cuore inizia a battere veloce.
H: "Si è già svegliato? "
M: "Non ancora"
H: "Sarà in grado di sostenere il M.A.G.O.?"
M: "Dipende se riuscirà a mettersi in pari"
H: "Va bene, grazie mille professoressa."
M: "Ah ultima cosa... Stia tranquilla che ho preso rigidi provvedimenti con il signorino Weasley e penso proprio che non le darà più fastidio."
H: "Grazie ancora"
M: "Di nulla"

Le stringo la mano e lei mi fa l'occhiolino facendomi sorridere.
Esco e vado a lezione di cura delle arti magiche raggiungendo Harry e Ginny.
Ripassiamo i Thestral e subito mi viene in mente l'ispezione con la Umbridge al quinto anno, troppo odiosa quella donna.

Ci sediamo esausti dalle lezioni e parliamo un po' dei M.A.G.O..
Sentiamo che il ritratto della donna grassa si apre e Ron entra nella sala comune. Ci passa accanto e tutti e quattro gli lanciamo delle occhiate assassine, ho saputo che Harry si è fatto mettere un separatorio in camera.
Racconto a tutti che domani potrò vedere Draco e poi ascoltiamo le nuove idee di George per il negozio di scherzi. È ancora qui, partirà questo weekend.
Guardo l'orologio e vedo che è  tardissimo.
Saluto tutti e vado in camera con Ginny.

Un raggio di sole filtra dalla finestra finendomi dritto nell'occhio. Provo a mettere la testa sotto il cuscino ma subito mi viene in mente che oggi vedrò Draco e quindi mi alzo e mi vesto di fretta per scendere a fare colazione con gli altri.
Non mangio molto e subito mi dirigo a lezione sperando che finisca prima possibile. Il mio desiderio non viene espresso e le ore sembrano passare sempre più lente.

Finalmente finiamo e vado in camera a posare i libri e a cambiarmi.
Mi metto comoda e corro in infermeria con in mano il foglio di permesso firmato dalla McGonagall.
Busso e lo do all'infermiera che mi sorride e che mi accompagna dietro le tendine dove è sdraiato Draco.

Lo guardo. È pallido, le palpebre sono chiuse. Non ha la camicia ed è coperto solo da bende e medicazioni sporche di sangue intorno a tutto il torace.
Ha i capelli leggermente umidi e le goccioline di sudore gli scorrono sulla fronte.
Faccio apparire una sedia e mi avvicino prendendogli la mano. È caldissimo. Lo sento tremare e gli occhi mi diventano quasi lucidi. Resto qualche ora solo a guardarlo e a parlargli senza aspettare risposta.

H: "Scusami, scusami tanto." continuo a ripetergli nell'orecchio sussurrando.

Verso sera arriva Harry che mi porta in sala comune, anche se a fatica.
Vorrei tornare subito da lui, chissà se ha sentito che ero lì...
Mille domande mi percorrono la mente ma cerco di calmarmi e resto tutta la sera su una poltrona a fissare le fiamme nel camino.

È mattina molto presto. Sento Ginny che mi chiama strattonandomi leggermente.

G: "Herm, hey. Svegliati"

Non le rispondo ma apro gli occhi guardandomi in torno.
Mi sono addormentata sulla poltrona.

Mi prende per mano e mi accompagna in stanza facendomi sdraiare sul letto e mi riaddormento.

Più Che Nemici ~Dramione Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora