6° CAPITOLO ( LARA )

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La luce del sole mi svegliò, ma io non solo non avevo voglia di alzarmi, mi  stranivano i miei brividi di freddo dal momento che eravamo in piena stagione estiva, così per attenuare i brividi, mi attaccai ad Alessio.

"Tu treni, hai freddo?"
"Si, ed è molto strano!"
"No, non lo è dal momento che il
condizionatore è acceso da qualche
ora"
"Non credo sia dovuto a quello, ma tra
le tue braccia va già meglio"

Non disse nulla e la sua presa si fece ancora più salda, un gesto che valeva più di mille parole.
Rimasti in quella posizione per un tempo indefinito tanto da desiderare che il tempo si fermasse.

Non riuscivo a credere al modo in cui mi ero ridotta, io avevo sempre affrontato e lottato, senza mai mollare, adesso ero qui a piangermi addosso, ad interrompere quel momento così perfetto il continuo squillare del mio telefono

"La, rispondi, potrebbe essere
importante"
" Niente paragonabile allo stare tra le
tue braccia, di sicuro sarà Ross, parla
tu con lui"
"Lara, non sarebbe un problema farlo,
ma non è giusto, non puoi
allontanarlo, non ha nessuna colpa,
se non quella di volerti stare
accanto!"

Non replicai, risposi semplicemente

"Ciao Ro, dormivo, che succede!" "Ciao, scusa se ti ho svegliata, ma
avevo voglia di chiamare la mia
migliore amica, non ci vedo nulla di
strano"
"Non c'è nulla di strano.."
"Non si direbbe, è meglio sentirci in
un altro momento"

detto questo riattacco

"Ale, cosa sto facendo?"
"Vorrei saperlo per poi poterti aiutare,
io non so cosa tu voglia fare, ma di
certo non ti permetterò di
autodistruggerti"
"Non mi importa di autodistruggermi,
mi spaventa solo di fare del male alle
persone a cui voglio bene"
"Dio ma ti senti quando parli? "
"Tu hai sentito come ho trattato
Ross? "
"E allora? A tutti capita di avere un
momento no, hai bisogno di tempo,
quel tempo che ti fa capire di chi puoi
fidarti o no"
"Tempo, per cosa? tu non capisci, io
  mi sento inutile"
"Non sei tu sbagliata te lo vuoi
mettere in testa? è meglio finire qui il
discorso o potrei non riuscire più a
controllarmi "
"Ma non mi dire..cos'è vorresti
picchiarmi, violentarmi anche tu?
accomodati pure se serve a calmare
la tua ira fa pure "
"Con chi pensi di avere a che fare?
io sono sempre stato rispettoso nei
confronti delle donne, figuriamoci
della donna che amo, ma capisco che
capirlo per te sia impossibile dal
momento che sei stata abituata a
quelli come Daniel! "

Poi come ad una furia si alzò dal letto indossò una tuta ed uscì sbattendo la porta alle sue spalle.

Cosa avevo fatto? come avevo potuto dire una cosa simile, lui era il mio mondo, il mio rifugio e la mia ancora di salvezza, disperata piangevo ai piedi del letto, ma dovevo fare qualcosa, dovevo sapere cosa avesse in mente, così chiamai Ross

"Ross, ho combinato un casino, come
faccio a rimediare? Ti prego aiutami!" "Calmati, per favore e spiegami cosa
diavolo è successo!"
"Abbiamo litigato, poi ho detto..ma
non volevo, l'ho detto senza pensare
alle conseguenze"
"Cosa gli hai detto?"
"Che se avrebbe voluto poteva
sfogare la sua rabbia picchiando me"
"Ma cosa cazzo ti dice il cervello,
dannazione .. Adesso dov'è lui?"
"E 'andato via"
"Come cazzo siete arrivati ​​a questo?" "Continuavo a ripetergli di sentirmi
sbagliata e di sbagliare, lui ripeteva
che non ero stata io a sbagliare e che
dovevo smetterla di pensarlo o non
sarebbe riuscito a controllarsi, bhe il
resto lo sai"
"Cazzo non hai pensato che il suo
discorso fosse riferito a Daniel? porca
vacca lo sai che sarà andato a cercare
lui? è meglio riattaccare, provo a
chiamarlo "
"I minuti continuavano a passare e
nulla, non sapevo nulla, Alessio
continuava a non rispondere a
nessuna delle mie chiamate e tanto
meno a quelle di Ross, così chiamai Christian come avevo potuto non pensarci subito, ogni squillo non risposto una tortura, finalmente la sua voce

Every breath you take ( Sequel Di "Le Sfaccettature dell'amore" ) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora