22°CAPITOLO (Lara)

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Una volta rientrata alla mia amata terra spiegai alla mia famiglia l'evolversi della salute di Alessio.
Purtroppo questo non bastò loro, adesso il loro pensiero ero io, la mia vita ed il mio futuro,ma nonostante non avessi voglia ne di parlarne ne di pianificarlo dovetti comunque farlo, perché dopo tutto almeno questo gli è lo dovevo.

Le mie intenzioni erano chiare, avrei finito i miei studi ma online, per il resto nulla, non vedevo nessun futuro in particolare a parte Alessio.
Avevo sognato e pianificato il mio futuro sin da piccola e adesso davanti a me solo tanta confusione.
I giorni passavano lenti, le condizioni di Alessio miglioravano di giorno in giorno, gran parte della giornata la passavo al telefono con lui e durante una delle tante disse che presto sarebbe tornato al suo lavoro e che  presto avremmo parlato.

La mattina seguivo le lezioni online grazie ad Emy, inoltre avevo ancora l'opportunità di sostenere l'esame non più scritto ma orale.

La palestra ed il ballo mi aiutavano ad alleviare il caos che portavo dentro, per me erano le mie valvole di sfogo, dove riuscivo a scaricare rabbia e dolore.
Mi dirigevo verso la scuola di ballo, e come sempre prima di entrare ricevetti una chiamata di Alessio

"Ciao tesoro, stai per entrare?"
"Si, ma non credo di avertene parlato"
"Infatti non lo hai fatto, ho
semplicemente tirato ad indovinare"
"Se lo dici tu! Ma dimmi come stai? Ti
hanno dimesso?"
"Domani.. E non vedo l'ora di
stringerti tra le mie braccia"

Finita la chiamata qualcosa non tornava ero certa  che stesse tramando qualcosa.

Decisa a non pensare mi concentrai solo sulla danza, mi aiutava e mi faceva sentire bene, anche se spesso avevo come la sensazione di essere osservata, così mi fermavo per guardarmi intorno, ma ovviamente non ero sola c'erano altre persone, ragazzi ed era normale...
Ross mi guardava stranito

"Che ti prende?"
"Niente ho come la sensazione di
essere osservata"
"Ma dai non mi dire.. Lara siamo in
una scuola di ballo, siamo circondati
da altre persone non pensi sia
normale?"
"Fanculo, stronzo!"

Le ore erano passate e come ogni volta alla fine io e Ross ci divertivamo a giocare e come ogni volta lui mi caricava sulle spalle e mi portava davanti allo spogliatoio.

Una bella doccia era ciò di cui avevo bisogno, così dopo aver indossato una tuta, uscii ad aspettare Ross ma quell'imbecille era già andato via, atta stranezza.

Ormai Ottobre, l'aria era più frizzante ma solo la sera, perché nonostante l'autunno fosse alle porte le temperature erano abbastanza alte.
Con la testa piena di pensieri raggiunsi la spiaggia, con la precisione un insenatura dove potevo ammirare la bellezza del mare e ascoltare il suono delle onde senza essere disturbata.

Come sempre tolsi via le scarpe, mi piaceva il contatto con la sabbia, del resto era impossibile non essere felici con l'odore del mare, la sabbia tra le dita eppure per raggiungere la perfezione avevo bisogno di Alessio.

Arrivata nel mio angolo di pace, rischiai un infarto, disteso con le mani dietro il capo, gli occhi chiusi ed un sorriso che colpiva dritto al cuore Alessio in tutto il suo splendore

"Ma sei scemo? Quando sei arrivato?"
"Ciao amore, sono contento anche io
di vederti"
"Ciao.."

Poi mi buttai fra le sue braccia ed iniziai a tempestare il suo viso di baci

"Tu vuoi farmi morire vero?? Lo sai
che sei pazzo?"
"Si, sono pazzo di te"
"Voglio sapere tutto"
"Sono arrivato oggi"
"Oggi? Quindi eri qui e io non sapevo
niente, aspetta mi hai seguita?"
"Esagerata, ho solo osservato una tua
giornata"
"Eri anche in sala vero?"
"Non ti sfugge niente, comunque si, è
credo di dover spiegare una cosina al
tuo migliore amico"

Scoppiai a ridere e infilai la mia testa nell'incavo del suo collo e riempire così i miei polmoni del suo profumo, quel profumo di cui avevo un costante bisogno, poi alzai gli occhi e mi buttai sulle sue labbra.

Il bacio e da quello che parte l'alchimia che unisce due menti, due corpi che si pretendono senza alcun pudore, si vogliono e basta, te lo senti dentro e non puoi fare altro che lasciarti andare, questo è ciò che io e lui eravamo.

Senza ormai fiato, mi staccai e appoggiai la mia fronte alla sua, e rimanere in silenzio per qualche minuto, a noi bastava incastrare i nostri occhi, a volte erano semplicemente discorsi in silenzio, altre ci facevamo l'amore..

"Da quanto tempo sei qui?"
"Non ho guardato l'ora, ma ammetto
che qui è facile perdere la cognizione
del tempo"
"Ne so qualcosa.."

Messo seduto fece in modo che mi posizionassi in mezzo alle sue gambe e fece in modo che la mia schiena aderisse al suo torace, le braccia mi circondarono in modo da stringermi forte a lui.
Strano ma riuscivo a sentire il battito del suo cuore che andava all'uniso con il mio.

"Grazie, amore"
"Mi ringrazi per cosa?"
"Per il modo in cui mi salvi, per il 
modo in cui mi ami"

Sorrideva e insispirava il mio profumo come se ne avesse bisogno per tornare a vivere e respirare

"Mi hanno dimesso ieri, dopo aver
sistemato alcune cose ho preso il
primo volo per raggiungerti e
raccontarti un po' di me e del mio
passato e farti capire che forse poi,
non sono l'uomo perfetto che tu
credi"
"A me non mi importa del tuo passato,
tutti ne abbiamo uno.. Tu sei perfetto
per me con i tuoi pregi e i tuoi difetti"
" Ti amo"

Dopo quelle due parole che ogni volta riuscivano a farmi tremare il cuore iniziò il suo racconto.

Every breath you take ( Sequel Di "Le Sfaccettature dell'amore" ) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora