7° CAPITOLO ( LARA )

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                     "Chi è causa del suo male
                       pianga se stesso"

La luce che entrava dalla finestra era forte, di alzarmi non è che ne avessi voglia, perché tra le sue braccia era l'unico posto dove mi sentissi realmente al sicuro.
Dal suo respiro capii che anche lui era
era sveglio

"Da quando il dottor Ferri resta a letto
fino a tardi?"
"Da quando tra le mie braccia ho tutto
ciò di cui ho bisogno"

Amavo il modo in cui riusciva a tirare fuori il suo amore per me, così evitai di dire quale fosse il mio pensiero evitando discussioni inutili,così con uno dei miei sorrisi migliori se così potevo definirli riuscii a tirarlo fuori dal letto.
Alessio era sempre stato dolce, attento e pieno di attenzioni nei miei confronti, ma adesso tutto era più accentuato, ma oltre non riusciva ad andare, del resto era quello che mi aspettavo e forse era giusto così anche se mi mancava da morire.

Indossai una tuta ed uno dei miei cappelli, abbassai la visiera ed eccomi pronta, lui era pronto con la sua tuta ed il suo cappellino, io non riuscivo mai a spiegarmi come fosse possibile che in qualsiasi modo lui si presentasse era sempre dannatamente perfetto.

Usciti di casa mi condusse direttamente davanti all'auto, una volta saliti, chiesi per semplice curiosità dove fosse la moto, e rispose che Christian l'aveva presa in prestito. Ciò che era ovvio che se Alessio era tornato a casa senza commettere sciocchezze il merito era stato del fratello.

Attento alla guida ma comunque  assorto nei suoi pensieri mi accorsi come le nocche delle sue mani fossero gonfie e arrossate e spesso come per attutire il dolore continuava ad aprire e chiudere la mani

"Cosa hai fatto alla mano?"
"Non è nulla!"
"Voglio sapere cosa hai fatto alla
mano"
"Dio a volte è impossibile con te, in
breve per scaricare la rabbia prima
ho preso a pugni un albero, dopo la
moto, se le risposte sono state di tuo
gradimento che ne dici di andare"

Scesi dall'auto passò il suo braccio attorno il mio collo ed insieme entrammo al bar solito da lui frequentare, purtroppo dietro il bancone una giovane e bella ragazza sbavava senza ritegno, riuscendo a farmi chiudere lo stomaco ed innnervosirmi parecchio, pochi minuti dopo eravamo fuori.

"Mi dici perchè non hai toccato
nulla?"
"Non avevo fame!"
"Ma se siamo venuti per l'esatto
opposto!"
"Bhe, mi si è chiuso l'appetito vedendo
come sbavava per te la ragazza dietro
il bancone"
"Pensi di litigare per una ragazza che
nemmeno conosco?"

Sapevo che diceva la verità ma continuai a borbottare e lui a rimanere in silenzio.
La destinazione era quella di casa mia.
Posteggiata l'auto, mi guardai intorno, mi piaceva abitare in questa piccola villetta, ma dopo tutto quello che era successo avevo troppa paura e superarla al momento era impossibile.

Christian in canotta correva ed Alessio con un fischio richiamò la sua attenzione.

"Buon giorno, che fate da queste
parti? "
"Nulla, sistemiamo alcune cose, ma
  la mia moto?"
"Quante storie e a casa l'ho pure
sistemata"

Li ascoltavo divertita, quando i miei occhi si spostarono sulla strada dove Daniel che con i suoi modi da sbruffone si avvicinava, ma che diavolo ci faceva qui? anche se non era difficile immaginarlo.
Alessio osservava il suo arrivo con la mascella serrata e gli occhi pieni di rabbia..

"Ciao Lara"
"Cosa vuoi Daniel"
"Quanto sei scortese, non si saluta?
comunque passavo di qui e vi ho
visti"
"Arriva al dunque altrimenti puoi
anche andare"
"Hai così tanto odio nei miei confronti
da negarmi un saluto e poi non ti fai
alcun problema a scoparti entrambi i
fratelli"

Every breath you take ( Sequel Di "Le Sfaccettature dell'amore" ) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora