ALESSIO

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                  "Non c'è niente di peggio
                   nell'aver rabbia e ragione"

Sapevo che tutto questo avrebbe solo portato ad una discussione non indifferente, nonostante provassi ad evitarlo, testarda continuava imperterrita.
Un continuo tira e molla di idee e modi diversi di vedere la realtà dei fatti , si ostinava a  non ascoltare ciò che continuavo a ripeterli.

Poi una sua frase fu come se avessi abbassato per un attimo la guardia in uno dei miei incontri e in quel preciso istante ecco arrivare un pugno dritto allo stomaco che mi tolse il respiro.

"Se può servirti a calmare la tua
rabbia puoi picchiarmi anche tu !"

Non riuscivo a credere alle mie orecchie così preso dalla rabbia indossai una tuta e uscii di casa sbattendo la porta alle mie spalle.

Salii sulla moto e sfrecciai per le strade di Bologna sperando di sbollire la rabbia, ma le sue parole nella mia testa continuavo a ripetersi.
Capivo che per lei non doveva essere facile e come potesse sentirsi ma da li a dire era inammissibile, io ho sempre rispettato le donne, come aveva potuto pensare una cosa simile.

Il mio telefono continuava a suonare, l'stinto era quello di lanciarlo lontano, non avevo nessuna voglia di parlare e ne tanto meno di ascoltare, il mio unico scopo era quello di trovare Daniel e finalmente dare a lui la lezione che meritava ormai da tempo.

Perlustrai i posti che frequentava di solito, ma di lui nulla nessuna traccia, dovevo trovarlo o non sarei tornato a casa, di nuovo il suono del mio telefono, stavolta era mio fratello Christian.

"Christian, cosa vuoi?"
"Ciao anche a te, dove cazzo sei?" "Sono cazzi miei, da quando io devo
informarti su i miei spostamenti? "
"Se hai finito potresti dirmi dove sei?" "Perchè? Cosa ti preoccupa? "
"Raggiungimi al parco"

Ma perchè era così difficile capire che  avevo bisogno di rimanere solo? ma sapevo che se non lo avessi raggiunto avrebbe continuato a chiamare.

"Chris cosa vuoi? volevo rimanere  
solo ma a quanto pare non è
possibile"
"Cosa pensavi di fare?"
"Chris arriva al dunque, sarai già a
conoscenza di  tutto, quindi?" "Rilassati, capisco che è andata oltre,
ma tu prova a metterti nei suoi
panni"
"Lo faccio ogni singolo istante, ma
arrivare a pensare quello no! "
"Smettila e prova a ragionare, se
avesse avuto questo timore pensi che
sarebbe venuta a stare da te?
Vive per te, si fida solo di te, il suo
mondo gira intorno a te, pensi che
possa bastare? "
"Posso andare? "

Il telefono di Christian continuava a suonare, sul display il nome  di Lara

"Continua a chiamare da ore ormai" "Lara, va tutto bene ci vediamo dopo!" "Sei ancora convinto di andare a
cercare lui?"
"No, torno a casa"
"Finalmente una cosa sensata, dimmi
una cosa? anche se avessi trovato
Daniel credi che sarebbe cambiato
qualcosa? Ti rispondo io, no il male
ed il dolore che ha recato non potrà
mai essere cancellato vorrei che tu
capissi questo"
"Smettila con questa finta saggezza, 
dii che il tuo timore era quello che
non sarei stato in grado di fermarmi"
"La mia saggezza e solo
preoccupazione per Lara, le voglio
bene e non oso pensare a come
avrebbe sofferto se tu saresti andato
oltre"

Sapevo che aveva ragione ma ammetterlo per il momento era impossibile, ero troppo accecato dalla rabbia così per dare sfogo a ciò che avevo dentro colpii il tronco di un albero con tutta la forza e rabbia che avevo dentro ed infine con la stessa rabbia colpii con un calcio la moto scaraventandola poco distante da noi.

Era strano ma nella mia vita avevo avuto modo di affrontare le peggiori cose sempre con una autocontrollo e determinazione da fare invidia, adesso era come se tutto questo non facesse più parte di me.

Dal suo arrivo nella mia vita ogni barriera era stata abbattuta, mi ero completamente donato a lei, nulla era per me razionale, lei aveva occupato la mia testa i miei pensieri, il mio mondo ruotava intorno a lei, il mio  scopo era proteggerla da tutto e tutti, poi a riportarmi alla realtà mio fratello

"Bene adesso che hai dato libero sfogo
ai tuoi nervi , pensi di ritornare a
casa?"
"Sinceramente non ne ho voglia ma
devo tornare da lei"

Dopo aver rialzato la moto mio fratello decise che ad accompagnarmi sarebbe stato lui, ed inoltre avrebbe portato la moto con se, come se quello fosse il problema, comunque gli e lo lasciai fare non avevo più alcuna voglia di continuare a discutere.

Arrivato a casa, una volta entrato incontrai i suoi occhi, in quel momento mi accorsi della sua sofferenza e preoccupazione,
pallida con gli occhi pieni di lacrime mi guardava, il fatto che tutto questo dolore fosse stato provocato dal suo ex mi faceva ancora più rabbia, quel bastardo era riuscito ad aprirle ferite che forse non si erano mai cicatrizzate.

Non riuscivo a sopportare di vederla in quello stato.
C'erano state altre circostanze ma allora non era mia, non potevo far nulla per alleviare il suo dolore adesso era diverso, continuava a piangere e scusarsi e questo mi faceva ancora più male, fino a quando non crollò fra le mie braccia.

La distesa sul divano mi affiancai a lei stringendola forte a me aspettando in silenzio che si addormentasse.
Di una cosa ero sicuro aveva bisogno di me ed io avrei fatto la qualunque cosa per vederla stare meglio ma sentivo in cuor mio che il tempo che mi rimaneva insieme a lei era poco, ero certo che non avrebbe retto ancora per molto tutto questo lontano dalla sua famiglia.

Every breath you take ( Sequel Di "Le Sfaccettature dell'amore" ) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora