8° CAPITOLO

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"È nell'aria ancora il tuo profumo dolce, caldo,morbido, come
questa sera, mentre tu, mentre
tu, tu non ci sei più..
È stato splendido "

Fuori da quell'aereo tornai a respirare l'aria della mia terra, ad aspettarmi c'erano le mie sorelle accompagnate dal mio migliore amico.
Sicura che tutti erano stati avvisati del mio ritorno, compresi Emily e Marco, dai quali ero scappata come una codarda.

A fatica ero riuscita a raggiungere le mie sorelle alle quali fu evidente che mi era difficile solo reggermi in piedi così Ross mi prese in braccio e mi condusse in auto adagiandomi sul sedile posteriore dell'auto accanto ad una delle mie sorelle.
Mentre guidava verso casa, nessuno osava dire nulla, io ero assorta nei miei pensieri e non riuscivo a credere di aver messo fine a tutto quello che avevo sempre sognato, cioè l'amore della mia vita.

Arrivati ​​sotto casa, scoppiai in un pianto dispersto, ed il mio migliore amico come sempre era li al mio fianco

"Lara, guardami, andrà tutto bene,
adesso ci siamo noi, guardami, prova
a respirare e vedrai che andrà
meglio"

Qualunque cosa dicesse era inutile, il dolore che provavo mi dilaniava dentro, perché la mia vita senza di lui era vuota ed inutile.
Saliti su, ad attendermi c'era mia madre che mi prese fra le sue braccia ed iniziò a cullarmi come faceva quando ero una bambina e nel mio orecchio sussurrava

"Lara, calmati, andrà tutto bene, hai
solo bisogno di tempo e tutto tornerà
ad avere un senso"
"No niente tornerà come
prima,niente, ed il tempo non guarirà
mai il mio cuore ed il dolore che
porto"

Mio padre ascoltava in silenzio, era troppo teso e poco lucido per capire

"Adesso Lara, voglio sapere il motivo
per il quale sei tornata ed in questo
stato"

Ero troppo nervosa per dare ulteriori spiegazioni, mia sorella capí tutto ed invitò mio padre a tacere ricordandogli che di tempo ne avevamo per sapere.

Avrei dovuto darle ascolto , ma sapevo che non sarei riuscita a chiudere occhio così dopo un lungo sospiro iniziai a raccontare.

"No voglio parlare, di passare due
giorni qui eravamo andati a fare
colazione al solito bar, li abbiamo
incontrato i ragazzi, ma l'arrivo di
Daniel accompagnato da quel viscido
verme che mi ha picchiata e stuprata
ha rovinato la giornata"

Ross aveva gli occhi fuori dalle orbite

"Dimmi che non è vero, come è
possibile che sia arrivato a tanto e
per quale cazzo di motivo non me ne
hai parlato?"

Mio padre con un cenno lo obbligò a tacere, e a me a continuare .

"Arrivati qui ero riuscita a lasciarmi tutto quello alle spalle,ma Joele ha rovinato tutto, ed inoltre non mi capacitavo del fatto che fosse stato lui Daniel ha suggerire cosa fare."

Mio padre era fuori di se ,per non parlare del mio migliore amico, così nonostante non riuscissi a smettere di piangere continuai

"Papà, scusami tutto questo è solo
colpa mia"
"Non dire scemenze, la tua unica
colpa è solo quella di vedere il buono
in tutti anche dove è impossibile "
"Si è vero, ma avrei dovuto ascoltarvi
a nessuno piaceva, adesso guarda
come mi sono ridotta"

Il mio migliore amico, finalmente riuscì a guardarmi negli occhi

"Lara, sei sempre stata testarda e hai
agito di istinto come hai sempre fatto
nella tua vita.
Durante il percorso della vita tutti
commettiamo degli errori ed è giusto
che sia così, anche perchè sono gli
errori a farci capire ciò che è giusto e
ciò che non lo è, senza di essi che vita
sarebbe?"
"Anche per me era così fino a poco
tempo fa, ma adesso guardami, che
razza di vita è la mia? Lasciamo stare
non potete capire"
"Non voglio più ascoltare le tue
stronzate, piuttosto continua, perchè
sono sicuro che c'è dell'altro"
"Tornati a Bologna sono rimasta a
casa di Alessio, avevo bisogno di
aprirmi e raccontare tutto quello che
mi ero portata dentro e avevo omesso
fingendo di stare bene.
Alessio mi aveva proposto di vivere
insieme a lui, ma non potevo
accettare, se fosse successo un
giorno, doveva essere per ragioni
diverse, non potevo invadere i suoi
spazzi e cambiare le sue abitudini
con i miei problemi e le mie paure,
ma lui voleva davvero starmi accanto
ed aiutarmi, ma io avevo già deciso.
Come potevo accettare di rimanere
con la paura di stare in mezzo alla
gente "
"E' comprensibile, ma cosa ti ha
portato a mollare tutto?"

chiese

"Il giorno dopo insieme siamo tornati
a casa a prendere la mia roba, ma li
abbiamo trovato Daniel che ha
iniziato ad insultarmi, dicendo le
peggiori cose, poi ha insinuato che io
passassi da un fratello all'altro e Chris
non è riuscito più a tenere a bada il
fratello, il quale ha iniziato a
picchiare Daniel,in un attimo il
delirio, quando Chris è finalmente
riuscito a separarli ,Daniel mi ha
minacciata dicendo che mi avrebbe
reso la vita un'inferno"
"Questo ragazzo è folle.. "
"Lo so, è le sue minacce mi hanno
sconvolta , ero sicura che ci sarebbe
riuscito a rovinare la mia di vita e
quella di Alessio."
"Figlia mia perché lasciare Alessio?"
"Pensi che sia stato facile separarmi
da lui? provocargli tutto quel dolore?
No, perchè la causa del suo dolore
sono io, immaginate come mi sento
io? come se avessi una spada
conficcata nel cuore che mi provoca
un dolore insopportabile"

Ormai ero in preda alla disperazione, urlavo dalla rabbia, mio padre per sbollire andò via, le mie sorelle provavano a calmare la mia ira ma nulla, poi Ross si sedette a fianco a me e mi abbracciò, sul momento provai a liberarmi dalla sua presa,non volevo che nessuno mi toccasse, ma ebbe la meglio e anche se ammetterlo era difficile avevo un tremendo bisogno di lui e del suo abbraccio, anche se lui non era Alessio.

"Io non capisco perchè farti così male,
tu hai bisogno di lui nello stesso
modo in cui lui ha bisogno di te"
"Non capisci, è stato un modo per
salvarlo o Daniel avrebbe distrutto
anche lui"
"E' possibile, ma hai pensato al fatto
che ha 30 anni, è un cardiologo ed è
in grado di scegliere? hai scelto tu per
lui, dannazione"
"Io dovevo allontanarmi da Daniel lo
capisci?"
"Non sei abbastanza lucida per
ascoltare, adesso basta calmati,
adesso non sei lucida per capire"

Come poteva credere che sarebbe passato, io amavo Alessio più della mia stessa vita, il mio cuore senza di lui aveva smesso di battere, perchè lui era come il sangue che scorre nelle mie vene, che arriva al cuore dando ad esso l'impulso di battere, senza di lui il mio cuore aveva smesso di battere, ero come morta.
In lacrime mi addormentai fra le sue braccia.

Durante la notte mi svegliai nel letto di casa mia, ma nonostante questo un incubo aveva disturbato il mio sonno, in preda al panico iniziai ad urlare svegliando tutti.
Sentivo la voce di mia madre che continuava a ripetermi

"Lara, sei a casa, nessuno può farti del
male, va tutto bene!"

Sudata e con il cuore a mille aprii gli occhi e mi scusai senza alcun motivo ma nonostante fossi tra le braccia della donna che mi aveva messo al mondo e amato più della sua vita, non mi bastava, perchè le uniche braccia che riuscivano a porre fine ai miei incubi erano quelle di Alessio.

Every breath you take ( Sequel Di "Le Sfaccettature dell'amore" ) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora