capitolo 5

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Mi sono svegliata completamente rincoglionita. Noir appena mi vede si avvicina a me ed inizia a leccarmi il viso per mostrare la sua felicità.
"Noir smettila." Gli dico mentre mi guardo intorno.
"Ma dove siamo?" Dico mentre scendo dal letto.
Mi guardo intorno per capirci di più ma sento qualcuno che apre la porta.Il tempo di realizzare chi era che mi ritrovo per terra con un corpo sopra.
"Pensavo che ti avevamo perso. Come stai? Ti senti strana?"
"Primo scollati e fammi alzare. Secondo sto bene sono solo un po' spaesato e terzo ci vuole di più per uccidermi."
"Non sai quanto mi sei mancata"Io arrossisco e mi giro per non fargli vedere la mia faccia.
"Da quanto sto così?"
"Un giorno"
"E tu ti sei preoccupato per un giorno?"
"Si"
"Bene,scusami ma ora devi andare"
"Dove?"
"Ho visto un bosco non lontano credo che andrò a caccia e mi allenerò per nascondere il mio odore agli altri come te"
Lui arrossisce e sinceramente non capisco il motivo.
"Posso venire?"
"No. Ho già Noir lui va più che bene"
"Dai tu non conosci quel bosco io invece si senza di me rischi di perderti."
Io guardo Noir che abbassa e alza le orecchie in segno di approvazione per la proposta di Nathaniel.
"Puoi venire ma ad una condizione"
"Quale?"
"Non devi interferire con il mio allenamento in nessun modo"
"Oh ok"
Detto questo Nate si alza e ci dirigiamo nel bosco.
Arrivati in uno spiazzo mi fermo e prendo gli ingredienti per camuffarmi al meglio(terra,acqua e bacche)per poi fare un miscuglio.
"Noir pronto a cercarmi?" Poi mi volto e guardo Nate"Tu mi servi per dare il via a Noir. Conta fino a venti e poi gli dai il via dicendogli cerca" Lui annuisce ed io mi metto il miscuglio addosso. Mi arrampicano su un albero e inizio a saltare da ramo a ramo per scappare.
Nate inizia a contare fino a venti e lo sento dire cerca a Noir che inizia a correre per cercarmi.
POV Nate
Dopo aver detto a  Noir di cercarla io mi sono messo ad aspettare il suo ritorno. Poco dopo sentii dei passi e mi misi in allerta ma subito dopo vidi un viso familiare apparire.
POV Cam
Finalmente ho finito le lezioni e me ne ritorno nella stanza per vedere come sta Clarissa.
Percorre un paio di corridoi,arrivo alla porta della stanza e la apro ma al suo interno non vedo ne la ragazza e ne il mio amico. Un provino di miele e peperoncino attiva alle mie narici e subito intuisco che si tratta della ragazza. Seguendo il suo odore arrivo in un punto del bosco dove è solito andarci Nate.
"Ehi Nate che ci fai qui?"
"Sto con Clarissa si sta allenando a camuffare il suo odore"
"Ora dov'è?"
"Non lo so.Noir è andata a cercarla"
"Ha ok allora l'aspetterò con te"
"Non credo sarà contenta di vederti"
"Perché geloso?" Guardo le guance di Nate che d'un tratto si fanno di un rosso da far invidia ad un pomodoro.
"N-no.É solo che non voleva neanche me quindi non so come reagirà quando ti vedrà"
Io non rispondo e mi limito ad aspettare il suo ritorno.
POV Clarissa
Noir mi aveva trovato ed io ero furibonda perché voleva dire che non andava bene il metodo che avevo usato. Mentre lui tornava a piedi io camminavo sugli alberi mentre pensavo ad un modo su come migliorare la formula. Ero già di arrivata ma percepii un altro odore a parte quello di Nate.Un odore selvaggio e desertico
"Cam" sussurrai tra me. Mi arrabbiai subito e iniziai a correre di ramo in ramo fino a ricordarmi davanti a lui e poi tirargli un calcio sullo stomaco. Non regolando la forza lui andò a sbattere contro un albero.
"Cam che ci fai qui?!"
Lui non rispose si limitò a tenere la mano sulla gola  cercando di respirare. Gli avevo mozzato il fiato.
Fu Nate a rispondere.
"Calmati era solo venuto qui per vedere se ti eri ripresa tutto qui" Io mi girai di scatto e  gli mostrai uno sguardo glaciale. Lui per il terrore che gli avevo procurato abbassò le orecchie.
"Ritorniamo si sta facendo tardi. Nate ora so la strada non mi dovrai più accompagnare."
"Ma..."
Dalla sua obiezione gli feci vedere un'altra delle mie occhiate gelide e subito lui abbassò le orecchie.
Tornando indietro loro sono entrati nel dormitorio mentre io sono andata a fare una passeggiata per sbollire la mia rabbia.

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