POV Scrittore
Ormai la notte era calata e mentre tutti dormivano qualcuno era sveglio.
POV Akela
Quella notte non riuscivo a dormire perché troppi ricordi che avevo dimenticato stavano riaffiorendo come un torrente in piena.
RICORDI
"Smettetela di fargli male così non risolverete nulla." Dissi gridando contro dei ragazzi.
"Perché dovremmo smettere. Lui è debole non servirebbe a nulla nelle lotte. Non si sa neanche trasformare ed è incapace anche a difendersi." Disse uno di quel gruppo.
"Non è vero." Dissi andando in mezzo alla mischia per proteggerlo.
I ragazzi risero di gusto e poi un di loro si fece avanti.
"Ti fai proteggere da una ragazzina." Io no ci vedevo più dalla rabbia e senza nemmeno rendermene conto la mia mano finì sulla sua guancia lasciandogli una manata. Il silenzio calò.
"Hai fegato ragazzina." Disse prima di tirarmi una sberla che mi fece cadere a terra.
"Andiamo non c'è nulla che ci possa interessare ormai. Il divertimento è finito." Disse quello che mi aveva fatto cadere a terra e si girò portando tutto il gruppetto dietro di sé.
"Stai bene?" Dissi rivolgendomi al ragazzo che avevano mal trattato.
"Perché lo hai fatto?" Mi chiese lui impaurito dalla mia vista.
"Ma che domanda è? L'ho fatto perché ti stavano mal trattando." Gli risposi in tono dolce.
"Grazie." Disse lui abbassando la testa.
"Come ti chiami?" Gli chiesi di punto in bianco e lo vidi irrigidirsi.
"Non ho un nome. Tu?" Disse triste.
"Neanche io." Gli risposi sempre con il sorriso.
"Che ne dici di Noir." Gli dissi dopo una breve riflessione.
"Noir. Mi piace" Disse lui facendomi un sorriso.
"Be ti andrebbe di seguirmi Noir?" Gli proposi.
"Dove andiamo?" Chiese lui incuriosito e titubante.
"A casa mia." Dissi aiutandolo ad alzarsi.
Quando arrivammo a casa lo medicai e lo feci stendere su un letto improvvisato.
La mattina dopo quando mi alzai andai a vedere come stava ma al suo posto vi trovai una lettera. La presi e la lessi ad alta voce com'è se lui potesse sentirmi.
" Iniziò con il dire che non ho mai scritto una lettera e che non so se tu sappia leggere ma te l'ho voluta scrivere lo stesso per lasciarti un mio ricordo. Io non ne posso più di questa vita. Ogni giorno venivo mal trattato ed è per questo motivo che avevo deciso di andarmene. Non ti ringrazierò mai abbastanza per quello che hai fatto per me. Sei stata la prima che mi ha soccorso e per questo non ti dimenticherò mai. Me ne sono andato stamattina presto perché avevo paura che di salutarti. Con me accanto tu non saresti mai stata felice. Spero che riuscirai a trovare la tua felicità. Questo non è un addio ma un arrivederci. Spero di rivederti al più presto o di rivederti in generale.
Mi raccomando il regalo che ti ho dato non levartelo mai cosicché ti potrò riconoscere quando ci rincontreremo
Buona fortuna e tanta felicità dal tuo Noir."
Nella busta vi trovai anche un ciondolo piccolo che si nascondeva facilmente e lo indossati subito al collo. Senza pensarci due volte gli scrissi anche io una lettera e la legai ad un draghetto. Prima che lui partisse gli feci annusare una coperta che era servita a Noir per la notte. Gli dissi anche che una volta consegnata la lettera non doveva tornare qui e che doveva andare il più lontano possibile. Dentro la lettera avevo messo un bracciale con un lupo che ululava.
FINE RICORDO
Non potevo credere che lo avevo di nuovo rincontrato. Lui purtoppo non mi aveva riconosciuto ma non ne avevo fatto un dramma perché sapevo che prima o poi si sarebbe ricordato della bambina che lo aveva curato quando era piccolo. Ora tenevo nelle mani il ciondolo che rappresentava una luna fatta di legno. In tutto questo tempo avevo perso le speranze ma alla fine il mio sorriso ritornò alla vista di quel ragazzo cresciuto che mi aveva scaldato il cuore.
"Come mai così pensierosa" mi chiese una voce dietro di me ancora assonata.
"Stavo pensando ad una persona che avevo incontrato tanto tempo fa." Dissi senza neanche voltarmi.
"Va bene ma faresti bene a..." Non finì la frase che cadde di nuovo in un sonno profondo. Io sorrisi a quella vista e,dopo essermi allungata,caddi nelle braccia di Morfeo.
POV Noir
Era già da un po' che mi trovavo su un ramo a riflettere. Dei ricordi mi tornarono in mente. Ricordi con una dolce ragazza dai capelli biondi.
Mi ricordo che una notte mi curò ma io il giorno dopo me ne andai lasciandogli una lettera e un ciondolo con una luna. Fu il mio più grande sbaglio. Se però non avessi fatto quello che ho fatto non sarei entrato nel branco di lupi sconfitto da Clarissa e ora non sarei il suo beta.
Mi pento ancora di questa scelta ma so che prima o poi la rincontrerò e la riconoscerò grazie al ciondolo che gli ho lasciato.
Con questi pensieri mi addormetai.
POV Yako
Mi sveglio in mezzo alla notte trovando una dormiente Clary accanto a me. La sua mano era appoggiata sulla mia pancia e prima che io potessi reagire mi trovai la sua testa sulla mia pancia e le sue mani che mi stringevano in modo dolce.
"Non mi lasciare." Disse e io sentii le mie guance riscaldarsi.
"Non mi lasciare perché sennò ti troverò e ti uccideró se te ne vai." Quelle parole mi fecero venire i brividi ma la cosa più inquietante e che si alzò e i suoi occhi si spalancarono. Pian piano scese dal letto e andò verso il muro ci poggiò una mano e poi gli diede un pugno. Il muro crollò e Clarissa o meglio il demone che si era impossessato di lei iniziò a camminare. Eravamo ad un paio di metri dal terreno ma questo non fermò il demone che fece passi dopo passi. Ogni volta che appoggiava un piede un cerchio nero si fermava e poi spariva quando lo levava. Io all'inizio rimasi un po' scioccato da questa cosa ma poi decisi di seguirlo per scoprire dove stava portando il corpo di Clarissa.
POV Scrittore
Mentre il demone faceva camminare il corpo della nostra protagonista e Yako lo seguiva un altro personaggio sentii un odore a lui noto e si svegliò di colpo.
POV Noir
Un odore conosciuto ma dimenticato si fece strada nella mia mente e riportò a galla ricordi che ormai mi ero scordato.
Un odore piacevole ma allo stesso tempo rude e amaro.
"Fratello mio finalmente ci rincontreremo ." Dissi ad alta voce per poi trasformarmi e spiccare il volo per seguire quell'amore così particolare.
POV Srittore
Mentre Noir volava Yako percepì anche lui l'odore del fratello.
"Fratellino so che ci sei rispondi." Disse Yako
"Eccomi fratello . Stai con Clary?" Disse Noir.
"Conosci il mio Master." Disse Yako stupendosi.
"Si. Te lo racconterò un altra volta però. Ti devi allontanare da lei è..." Ma venne interrotto dal fratello che gli completò la frase.
"...Posseduta da un demone? Già lo sapevo. Il demone è colui che gli da la forza bruta e la sua aura che ti fa gelate il sangue. Per ora riesce solo ad impossessarsi del corpo quando lei dorme. "
"Te ne devi andare da lì è pericoloso." Disse Noir allarmato della vicinanza del fratello con il demone.
"Lo so che è pericoloso ma io in quanto suo famiglio devo controllare che lei non si faccia male. Dobbiamo in qualche modo estirpare dal suo corpo. Vai ad avvertire gli altri e digli che dovete trovare un modo per dividerli. Io resterò qui per sapere di più sulle abitudini del demone e vedere se riesco a capire di quale si tratta. Restiamo in contatto." Disse Yako esponendogli il suo piano .
"No io non ti lascio solo. Ti potrebbe sgozzare vivo." Disse Noir cercando di farlo ragionare.
"Smettila di fare la femminuccia e comportati da uomo per una buona volta. E ora vai e riferisci il tutto agli altri." Disse in tono autoritario.
"Rimani vivo." Disse Noir prima di chiudere il collegamento mentale e ripartire dal resto dei compagni.
POV Yako
"Vivi pure tu fratello mio." Dissi al vento che soffiava. Speravo in qualche modo che gli arrivasse ma nulla ormai era più sicuro.
Un grido agghiacciante mi fece svegliare dai miei pensieri e riportarmi alla realtà. Non era un grido umano ma un grido animalesco. Subito mi precipitai ma te stai lo stesso nell'ombra per non farmi vedere.
"La tua anima è quella di un peccatore e adesso me la mangerò." Disse una voce che uscì dal corpo di Clarissa. La voce dovrebbe appartenere al demone. È rauca e bassa. Devo far vedere quello che succede a mio fratello. Senza pensarci due volte chiusi gli occhi e li riaprii. Un occhio mi dava la visuale gialla mentre l'altro azzurro. Questo significava che mio fratello vedeva attraverso me.
La cosa che vedemmo dopo ci fece venire i brividi ad entrambi.
Dalla bocca della preda uscì una palla grigiastra che andò vicino al viso di Clarissa.
"Un anima così bisognerebbe purificarla. Peccato che io non ho questo potere in tal caso..." Aprì la bocca e una lingua lunga a punta biforcuta uscì e imprigionò la palla nera per poi portarla in bocca.
"Che buona. Era da tanto che non ne mangiavo una così. Me ne servirebbe una più scura. Forse quelle del gruppo di amici di questa umana. Quelle si sarebbero perfette."
'Fratello scappate ora.' Dissi e subito dopo la mia vista tornò normale.
Decisi di fare una pazzia ma se serviva a portare lontano il demone la dovevo fare. Mi sposati dell'albero che mi faceva da scudo e incominciai a camminare.
Il mio cuore batteva ad una velocità assurda.
"Clary dove sei?" Iniziai a gridare.
"Ho fame ti andrebbe di andare a cacciare qualcosa?" Urlai ancora.
Sentii un rumore dietro di me e mi trovai Clarissa che mi fissava in modo inquietante.
"Si perché no uno spuntino ci vorrebbe." La voce del demone pian piano stava sparendo e quella di Clarissa stava tornando normale.
"Ti va di fare una gara? A chi prende più cibo." Dissi continuando la mia farsa. Per poi scattare in una direzione.
"Ehi non è giusto." Dissi Clarissa. La sua voce era un po' mischiata con quella del demone.
Questo non è un buon segno.
Tra un paio di settimane il corpo sarà diventato un giocattolo del demone.
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Una ragazza speciale
Fantasyuna ragazza orfana scopre all'età di 15 anni di essere speciale . Non vi dico nient'altro