Capitolo 15

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Stavo ancora sdraiata mezza nuda sui sedili anteriori,incapace di muovermi, il ragazzo che si trovava sopra di me mi stava per sfilare gli slip, quando una voce a me fortunatamente conosciuta lo interruppe.
"Che cazzo credi di fare?"chiede.
"Harry!"dico io ancora fra le lacrime.
"Sta tranquilla piccola, ora è tutto finito."dice lui rassicurandomi, il ragazzo che stava sopra di me si alza e si mette di fronte a lui mentre gli altri due lo seguono.
"In realtà tutto deve ancora cominciare."dice lui con un ghigno malefico sulla faccia.
"Siamo tre contro uno, non hai speranze."
Harry assume una faccia divertita e si butta a capofitto su di lui cominciandolo a picchiare, gli altri due rimangono pietrificati dalla sua potenza e agilità.
Quando il ragazzo è a terra inerme, Harry alza lo sguardo verso di loro che si scambiano in uno sguardo di intesa e cominciano a correre nella direzione opposta, che deficienti.
Io esco dalla macchina e gli corro incontro piazzandomi difronte a lui, Harry mi guarda ancora con gli occhi di un verde scuro e li capisco che non si è ancora calmato.
Lo abbraccio sussurrandogli che è finita, quando sciolgo l'abbraccio vedo che i suoi occhi sono ritornato quelli di sempre, lui allunga una mano e la posa sul mio viso asciugandomi l'ultima lacrima.
"Stai bene?"mi chiede.
Annuisco debolmente sussurrando un "grazie" e abbracciandolo di nuovo.
Siamo ancora li a fissarci quando una forte folata di vento mi fa rabbrividire perché sono ancora in intimo.
"Adesso entra nella mia macchina, ti porto a casa."
Sto per annuire di nuovo quando il buio mi avvolge e cado in un sonno profondo.

Apro gli occhi lentamente, e mi ritrovo in una stanza che non è la mia.
Alzo le coperte lentamente e vedo che ho addosso una maglietta e dei pantaloncini che non sono i miei.
Quando alzo lo sguardo incontro quello di Harry.
"Quanto ho dormito?"chiedo.
"Si e no sei ore."dice impassibile.
"Capisco."dico sbadigliando e iniziando ad alzarmi.
"Come ti senti?"mi chiede.
"Meglio grazie."dico rivolgendogli un piccolo sorriso.
"Ti hanno toccata?"chiede serio.
"No."dico io distogliendo lo sguardo.
"Ehi..."dice Harry cercando di attirare la mia attenzione con scarsi risultati.
lo sento alzarsi dalla sedia e venirmi incontro poggiando due dita sotto il mio mento facendolo girare nella sua direzione.Ehi, non è successo niente, c'ero io a proteggerti, e prometto che non accadrà mai più una cosa simile finché ci sarò io al tuo fianco, okay?"dice lui dolcemente.
È strano sentire queste parole da uno come Harry, lui è sempre così chiuso e freddo e distaccato.
Annuisco e lo abbraccio, lui si scosta dal mio abbraccio e da unire le nostre labbra, chiede l'accesso alla mia bocca mordendomi il labbro inferiore e io glielo concedo facendo scontrare le nostre lingue in una sorta di danza senza fine.
Quando ci stacchiamo per riprendere fiato ci guardiamo negli occhi.
"Ti dispiace anche questa volta di avermi baciata?"chiedo.
"No... In realtà non mi dispiaceva nemmeno la prima."detto questo mi butta sul letto e ricomincia a baciarmi senza sosta finché qualcuno non deve rompere i coglioni.
Harry si scosta dal mio corpo facendomi prendere il telefono che fortunatamente aveva recuperato ieri sera.
"Linds, dimmi tutto."dico mentre Harry mi guarda.
"Ah ah, mmh, ok, arriviamo."
Harry mi guarda confuso.
"Era Lindsey, ha detto che dobbiamo andare a casa perché Clifford ci ha fatto un'altro dei suoi regalini."dico.
Lui si alza dal letto mette io lo seguo.
Quando saliamo in macchina c'è un silenzio imbarazzante così, decido di accendere la radio, ma Harry mi ferma intrecciando la mia con la sua.
"Come la dovrei interpretare la cosa di prima?"chiedo facendomi coraggio.
"Non lo so, tu come la vuoi interpretare?"chiede in risposta.
Io scrollo le spalle non sapendo cosa dire.
"io la interpreterei così."dice baciandomi.
"E cioè?"dico e lui mi fa un'altro bacio.
"Cioè-bacio-che-bacio-potremmo-bacio-provarci-bacio."
"Non pensavo che volevi una relazione."dico io staccandomi.
"Non lo pensavo nemmeno io,poi ti ho incontrata."
"Io... Non lo so... Ci devo pensare."dico.
Lui si gira di scatto verso il volante e accende la macchina, lui non è per niente il tipo che accetta un no come risposta.
Il viaggio è lento e silenzioso.
Quando arriviamo davanti a casa mia scendo velocemente dalla macchina e suono alla porta.
Una Lindsey preoccupata mi viene ad aprire.
"Oddio, meno male che sei arrivata, al cellulare ti avevo detto solo che Clifford aveva portato un "regalino", però per non farti preoccupare non ti ho detto di cosa si trattava..."dice in fretta e si lascia sfuggire una lacrima.
A questo punto mi sale il panico.
"Che cazzo è successo?!"chiedo.
"Grace... È... m-morta."
Ed ecco che il mondo mi crolla addosso per la terza volta.

When the darkness comesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora