Capitolo 22

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Erano passati due giorni da quel pomeriggio stupendo, due giorni da quando Clifford non si faceva sentire e due giorni da quando la mia vita stava prendendo di nuovo la piega giusta ma ovviamente la pace doveva finire, si sa ogni cosa deve finire.
Era pomeriggio quando io e Harry tranquillamente seduti sul divano mentre ci baciavamo fummo bruscamente interrotti da una Lindsey piuttosto scossa.
Ci staccano di scatto e andammo entrambi verso di lei.
"Che è successo Linds?"chiesi preoccupata.
"Ha chiamato Clifford, ha detto che domani gli dovrete consegnare sia la valigetta con i soldi sia la valigetta con le armi."
"Ha detto il posto?"chiese Harry mentre tutti cominciarono a raggrupparsi intorno a noi.
"Si... In un parcheggio abbandonato, mi sono scritta la via su un foglio." disse.
"Ha dato qualche altra istruzione?"chiesi.
"No, ha solo detto di farvi trovare lì tutti e due e di effettuare lo scambio."
Quando finì di parlare io e Harry annuimmo in contemporanea per poi dirigerci tutti quanti nel sotterraneo incluso Jake per escogitare un piano.

Due ore dopo eravamo tutti seduti sul divano senza spiccicare una parola.
"Dai ragazzi, andrà tutto bene, io e Harry ce la caveremo, ci riprenderemo Rebeckah e Louis e uccideremo Simon."dissi stampandomi un sorriso tirato in faccia.
"La fai facile tu, mentre voi starete li a rischiare la vostra vita noi saremo qui a cagarci in mano!"disse Hope cominciando a sclerare come una scema.
"Ehi calma, ora facciamoci tutti una bella dormita e vedrete che domani andrà meglio." disse Harry.
"Vi promettiamo che torneremo a casa sani e salvi." diciamo all'unisono per poi scambiarci uno sguardo d'intesa.
Dopo esserci alzati e essere andati in camera mia ci stendiamo sul mio letto.
"Stavi pensando a quello che pensavo io mentre hai fatto quella promessa non è così?"chiesi sollevando la testa dal suo petto e puntando i miei occhi nei suoi.
"Si... Lo dobbiamo fare per il loro bene, per il bene di tutti."disse mentre io annuivo in risposta.
Avvicinò il suo viso al mio e mi baciò appassionatamente.
"Ti amo" mi disse.
"Ti amo" gli dissi.

Rebeckah p.o.v.

Ero arrivata al conto di quattro giorni quando decisi di smetterla di contarli, mi avrebbe messo solamente più angoscia.
Eravamo li, tutti e due legati ad un qualcosa di freddo e metallico e con il culo per terra a pregare che qualcuno ci venisse a salvare.
Mi sentivo come una farfalla a cui avevano strappato le ali per poi averla rinchiusa dentro un barattolo di vetro.
Ero debole, ogni giorno ci davano la stessa sbobba, Louis al contrario di me ogni volta che Clifford apriva la porta provava ad alzarsi per dargliele di santa ragione, ma ricadeva sempre a terra privo di forze.
Anche io ci avevo provato, ma ormai mi mancava persino la forza per tenere gli occhi aperti.
Louis a volte si avvicinava a me e mi sussurrava parole dolci mentre mi accarezzava per farmi sentire un po' meglio, ma il problema era che io non mi sentivo mai meglio, per niente.

Stavo ancora dormendo quando sentii la serratura sbloccarsi per far entrare uno spiraglio di luce elettrica che mi bruciò gli occhi, la porta si richiuse subito dopo e io ne fui grata.
Due piatti pieni di non so cosa si abbassarono al nostro livello fino a toccare il pavimento, quando alzai lo sguardo vidi un corpo in penombra ma non lo riuscii a riconoscere visto che non c'erano finestre, non distinguevo più nemmeno che giorno fosse e che ora, avevo completamente perso la cognizione del tempo.
"I vostri amichetti domani vi verranno a salvare, se così si può dire visto che li ucciderò per poi uccidere anche voi."riconobbi subito quella voce.
"Bastardo, Evie ed Harry non cadranno mai nella tua trappola."dissi sputando per terra vicino alle sue scarpe.
Lui si abbassò al mio livello.
"Peccato che preferiscano salvare la vita a voi che a loro stessi." disse prendendomi il mento con forza e facendo incrociare i suoi occhi con i miei.
Io scostai bruscamente il mio viso dal suo e gli urlai contro.
"Lasciami stare lurido bastardo."
Lui in risposta mi tirò uno schiaffo talmente forte da far girare il mio viso dall'altra parte.
Caddi a terra senza forze e mentre Louis gli urlava contro insulti li seppi che le forze mi stavano ormai abbandonando del tutto.

When the darkness comesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora