Capitolo 1-È meglio lasciare le cose come stanno.

781 25 4
                                    

Presente
27 ottobre 2019
Domenica

ELIA'S POV
Ho ancora gli occhi chiusi, e la mente rivolta al bellissimo sogno che stavo facendo, quando percepisco una presenza addosso e qualcosa che mi solletica la bocca.

Piano apro gli occhi, e la luce all'interno della stanza mi blocca la vista per un paio di secondi..quando finalmente inizio a vedere colori che non siano il bianco, capisco che a solleticare la mia bocca, erano dei capelli ossigenati e il suo possessore, Filippo. Sbuffo, anche per non far vedere che sono felice, perchè in fondo mi piacciono queste piccole attenzioni, anche scaramucce, che ricevo ogni giorno da Filippo, e per ogni giorno intendo ogni giorno da 3 mesi, cioè da quando mi sono trasferito a casa sua.

<Alzati, ho preparato la colazione> dice Filippo con un tono allegro, e anche se controvoglia, mi alzo dal letto, così scendiamo insieme in cucina. La colazione preparata da Filippo era buonissima, anche se in realtà lui di preparato non aveva fatto niente, la sua colazione consisteva nel scendere al baretto sotto casa e comprare due cornetti, e nel cercare di preparare il caffè, dico e sottolineo cercare perchè Filippo era riuscito a bruciarlo, quindi ho dovuto rifarlo io, che bella colazione.
<Sembri felice> dico mentre mangio il cornetto <e di solito di prima mattina sei intrattabile>.
<Forse è perchè ho scopato tutta la notte, non ci hai sentito per niente, vero?>. <Nono> dico imbarazzato, ridendo.

Non rispondo subito, devo un attimo recepire il messaggio, Filippo ha appena finito di scopare. Io rido per mascherare la strana sensazione che provo in questo momento, nel saperlo a letto con un altro. Poi continuo <Come si chiamava?> chiedo per curiosità.
<Neanche me lo ricordo, ma tanto non lo incontrerò più, non vado a letto più di una volta con lo stesso ragazzo> dice ridendo.

E anche se inconsapevolmente, ha risposto ad una domanda che avevo in testa da un po'.

Se andassi a letto con lui, sarebbe solo per una volta, e rovinerei le cose tra di noi. Preferisco averlo così, distante ma allo stesso tempo vicino, che averlo per una volta e basta.

In quei tre mesi avevo imparato tanto su Filippo, iniziando dal fatto che non sapeva cucinare, che era molto estroverso e che era una persona della quale ti potevi fidare. Ora sapevo anche un'altra cosa: non sarebbe mai diventato il mio ragazzo.

Nonostante sapessi che mi sarei fatto molto male, ho pensato tanto a Filippo, così tanto che per un periodo ho avuto qualche dubbio sulla mia sessualità, pensavo mi piacesse, e infatti avevo ragione. Solo che con il passare delle settimane, mi ero accorto che la cotta non passava, anzi, con il tempo andava sempre più crescendo.

Ma non poteva funzionare.

Non so quando ho iniziato ha vederlo con occhi diversi, forse sin dal primo momento, quando mi ha chiesto, scherzando, di passare la notte insieme, è stato in quel momento che nella mia mente si è formata una risposta, che ovviamente non ho dato dal vero, ma che nella mia mente suonava un po' come ma anche subito.

**

Alla festa però, oltre a Filippo, avevo incontrato anche un'altra persona. Emma Covitti. La conoscevo già, perchè per un periodo è stata insieme a Martino, finché lui non ha capito di amare Niccolò.
Forse aveva una calamita per i gay, perchè prima Martino poi io, che mi ero preso una sbandata per Filippo, tanto etero non ero. Nonostante questo, lei mi si era avvicinata, avevamo iniziato a parlare e ci eravamo scambiati i numeri, con la promessa di scriverci.

Non avevo mai preso in considerazione l'idea di uscire con lei, ma dopo quello che aveva detto Filippo stamattina, avevo bisogno di dimenticarlo. E lo so che non avrei dovuto farlo, ma ormai era troppo tardi.

Verso le 5 le avevo scritto un messaggio, per chiederle di incontrarci, e se voleva uscire per fare un giro.
10 minuti dopo arrivò la sua risposta positiva. Si incontrarono nel parco, dove passarono insieme un paio di ore.

Elia si era divertito insieme alla ragazza, e stava un po' meglio di prima. Forse poteva funzionare, forse poteva dimenticare Filippo.

FILIPPO'S POV
Oggi mi ero svegliato felice, appagato.
Ero andato a svegliare Elia per fare colazione insieme, con due cornetti presi al baretto dove lavoro, e un caffè (fatto da lui tra l'altro), perchè anche se ne avessi tutte le intenzioni, magari di svegliarlo con i pancake, non sapevo fare neanche un caffè. E per non rischiare, sono andato a comprarli.

**

Dopo aver finito di lavorare al baretto, esco per fare ritorno alla mia dimora. Ho finito prima del solito, normalmente il mio turno finisce alle 8, ma oggi non c'era quasi nessuno, così il capo mi ha mandato via prima, un'ora prima. Sulla strada che percorro per tornare a casa, vedo qualcosa di strano. Ci sono Elia e una ragazza, penso si chiami Emma, che passeggiano. Sono soli, e non stanno facendo niente di particolare, però mi dà comunque fastidio, forse perché da quando si è trasferito a casa mia, ho una cotta per lui.

Non vorrei vederli, ma sono sulla mia stessa strada, li vedo arrivare e fermarsi davanti ad una casa, forse è dove abita Emma. Prima di lasciarla salire, vedo che Elia la prende per un braccio e la porta vicino a sé, così si scambiano un bacio.

E lì, le mie certezze crollarono.

Pensavo di piacergli un po', ogni tanto lo vedevo che mi lanciava delle occhiate, che arrossiva quando facevo qualche battuta su noi due, o se magari scherzando gli chiedevo di venire in stanza con me, ma evidentemente mi sbagliavo.

L'aveva baciata, era lei che voleva, non me.

Con questa convinzione, torno a casa.

Se avessi voluto provare a sedurlo, adesso avrei dovuto cambiare idea.

È meglio lasciare le cose come stanno.


Amore tra coinquiliniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora