capitolo 29

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nonostante io sia a casa da ormai più di mezz'ora continuo ad avere una sorta di ansia che mi perseguita. Non so cosa sarebbe potuto succedere se quel ragazzo non fosse intervenuto e sinceramente non voglio nemmeno immaginarlo. Sto aspettando da diversi minuti che lei mi raggiunga nella vasca da bagno in modo da stare più tranquilla. Non so che poteri lei abbia ma quando sono con lei non mi preoccupo di nulla, tutte le ansie ed i pensieri svaniscono, ci siamo solo noi, i nostri gesti, i nostri sguardi e la nostra complicità. Mentre finisco di insaponarmi sento bussare alla porta.

"posso entrare?" prima di rispondere cerco di coprirmi il più possibile con la schiuma, anche se non glielo faccio notare per non farla rimanere male ancora non mi sento del tutto a mio agio con il mio corpo

«si, entra pure» entra bella come sempre con i capelli raccolti in uno chignon disordinato e dopo essersi svestita entra nella vasca posizionandosi come sempre dietro di me

"ti sei rilassata un po'?" mi chiede mentre mi lascia una scia dei baci che parte dal collo ed arriva fino alla spalla

«a dire la verità, no. Continuo ad avere l'ansia quando non ci sei tu» dico giocando con le dita della sua mano

"adesso sono qui, quindi puoi rilassarti, va tutto bene, ti proteggo io" dice stringendomi a se. Ed effettivamente mi sento proprio così quando c'è lei, protetta, come se niente e nessuno potesse toccarmi. Provo a girarmi verso di lei e le do un bacio,continuiamo a baciarci lentamente e dolcemente fino a che l'acqua della vasca non diventa troppo fredda per poterci rimanere dentro e decidiamo di uscire. Mi avvolgo nell'asciugamano e lei fa lo stesso.

"è la prima volta che non ti copri in fretta e furia, lo sai?" mi chiede abbracciandomi da dietro.

«cos-davvero? se non ci penso non ho tutte quelle paranoie»

"non dovresti mai averne, sei stupenda"

«tu lo sei»

"se lo dici tu. comunque, non so se ti ricordi ma stasera dovremmo andare a cena dai miei, se non te la senti e preferisci rimanere a casa lo capisco benissimo e possiamo rimandare"

«con tutta questa situazione me ne ero completamente dimenticata comunque possiamo andare, penso mi farà bene svagarmi un po',mi aiuti a scegliere l'outfit però?»

"certo, aspetta che guardo l'ora però" la seguo in camera e vediamo l'ora, le sei e mezza. Ho circa due ore per prepararmi,posso farcela. Tiro fuori mezzo armadio e provo diverse cose, lei decide per un body, con una scollatura non troppo profonda e con uno spacco sulla schiena.

«ma sei sicura? non è un po' troppo?»

"sicurissima,mamma ama questi outfit e io amerò togliertelo appena torneremo a casa."

Le lancio un cuscino per l'ultimo pezzo della frase e mi chiudo in bagno per asciugarmi i capelli e finire di prepararmi.esco dal bagno dopo quaranta minuti circa e vado in camera, dove trovo lei addormentata sul letto. Sorrido involontariamente, è davvero tenera quando dorme. Vado dall'altra parte del letto, dove si trova lei, e cerco di svegliarla più dolcemente possibile.

"mhhh voglio dormire"

«amore, è tardi, dobbiamo andare» dico dandole qualche bacio sul viso. Con non poca fatica si alza dal letto ed usciamo di casa. Ormai il sole è tramontato e si vedono solo le luci delle macchine e quelle dei grattacieli in lontananza. Quando arriviamo nel vialetto di casa dei suoi genitori inizia a salirmi un po' d'ansia. Scendiamo dalla macchina e lei mi prende per mano mentre camminiamo verso la porta, amo questi piccoli gesti.

Lei suona il campanello e poco dopo ci viene ad aprire suo padre, un uomo brizzolato, sulla sessantina che indossa una camicia bianca ed un paio di jeans. Ci fa entrare e si presenta

"piacere Aron e questa è mia moglie Amanda" dice indicando la donna al suo fianco e porgendomi la mano. Amanda sembra molto più giovane di lui ed è vestita quasi come me, se non fosse che il suo pezzo sopra al posto di essere un body è una maglia

«piacere Skyler» dico porgendo la mano prima a lui e poi alla moglie

Amanda guarda la mia mano e quella di Tay che sono ancora strette l'una all'altra e sorride, magari reagisse nello stesso modo mia madre.

"venite pure in cucina, è tutto pronto" seguiamo Amanda e Aron in cucina dove troviamo la tavola perfettamente apparecchiata e Ally che gioca con il telefono.

«Allison potresti anche mettere giù quel telefono e salutare tua sorella e la sua ragazza» la rimprovera il padre.

"ciao Sky, ciao Taylor" dice non staccando gli occhi un secondo dal telefono

"scusa ma come fai a sapere il suo nome?" chiede confusa la madre

"viene a scuola con me, abbiamo la maggior parte dei corsi insieme" dice in risposta in modo ovvio

"pensavo fossi più grande skyler"dice la donna mentre ci accomodiamo a tavola ed iniziamo a cenare.

«no, in realtà ho 17 anni come Ally» dico sorridendo, spero di fare una buona impressione.

"e che cosa ti piacerebbe fare dopo la scuola?" interviene suo padre

«penso di andare al college e poi vorrei lavorare per ef New York, in odo da poter viaggiare molto»

"interessante e come vi siete conosciute voi due?"

«la priva volta al bar dove lavora perché è molto vicino a casa mia e poi qui, sono venuta alcuni pomeriggi per fare un compito che avevano assegnato a me e ad Ally»

"senti skyler, non siamo quel tipo di genitori che fa il terzo grado alle persone, volevo solo dirti che sono davvero felice per voi. Non so se lo sai ma inizialmente non avevo preso bene l'orientamento sessuale di Taylor perché per me era tutto nuovo ma devo ammettere che state davvero insieme"

«la ringrazio moltissimo, mi sento fortunata a poter essere la ragazza di sua figlia. Comunque complimenti è davvero tutto ottimo»

"grazie e ti prego, dammi del tu" dice sorridendo.

La serata passa molto piacevolmente tra chiacchiere e risate e verso mezzanotte ci mettiamo in macchina per tornare a casa. Sono davvero molto stanca

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