capitolo 3

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Sono passati due giorni da quando ho incontrato quella ragazza al bar eppure non riesco a togliermela dalla testa. Continuo a pensarci mentre cammino verso la scuola, oggi è il primo giorno ma stranamente non sono in ansia. Appena arrivo davanti alla scuola vedo gruppi di ragazzi che parlano, e una piccola scalinata che porta all'entrata della scuola. Mentre mi perdo tra i miei pensieri qualcuno mi viene addosso, mi giro per vedere la faccia di chi sto per mandare a fanculo ma mi trovo una ragazzina, piú o meno della mia età con gli stessi occhi della ragazza del bar. Rimango a fissarla per qualche secondo finchè lei non si scusa per essermi venuta addosso.
«tranquilla» rispondo, distogliendo lo sguardo dal suo.
"Sei nuova? Non ti ho mai vista in questa scuola" mi domanda
«si, mi sono trasferita pochi giorni fa»
"Da dove vieni? Comunque piacere Allison"
«prima di venire qui vivevo in Arizona, ma in realtà è da tutta la vita che mi sposto, io sono Skyler»
"Che anno fai?"
«faccio quarto tu?»
"Anch'io, se vuoi posso aiutarti ad orientarti, la scuola è molto grande, ha tre piani ed è divisa in quattro aree per piano"
«mi faresti un favore, dovrei andare in segreteria per prendere l'orario ma non so dove sia»
"Vieni"
Intriamo a scuola e devo dire che è davvero enorme in confronto a quella in cui andavo prima, dopo aver percorso diversi corridoi tappezzati da armadietti tutti personalizzati arriviamo davanti alla segreteria. Prendo l'orario ed Allison subito lo confronta con il suo
"È praticamente uguale al mio cambia solo l'ultima ora del martedí, ora abbiamo storia vieni" la seguo ma continuo a domandarmi perchè mi stia aiutando e come cazzo faccia ad assomigliare cosí tanto alla ragazza del bar di viso e ad avere un carattere totalmente diverso.
Arriviamo nella classe di storia, vado a sedermi all'ultimo banco e lei mi segue. Poco dopo entra io prof, un uomo sui sessant'anni, alto e quasi completamente pelato. Inizia a spiegare, provo a prendere qualche appunto e poi mi metto a disegnare. Verso la fine dell'ora ci assegna un compito da fare a coppie o a piccoli gruppi da consegnare entro lunedí prossimo.
"Sky lo facciamo insieme il lavoro di storia?" mi chiede Allison mentre andiamo verso l'aula di spagnolo.
«Si,va bene. Posso farti una domanda?»
"Si certo dimmi"
«perchè sei cosi gentile con me?»
"Perchè io sono arrivata qui l'anno scorso, come te a metà anno e ancora non sono riuscita a conoscere qualcuno in questa scuola" dice abbassando la testa e continuando a camminare
« scusa se te l'ho chiesto, volevo solo sapere, non sono abituata» dico ridendo
«quando iniziamo a fare il lavoro? »
"Quando vuoi, immagino che dovrai ancora sistemarti a casa quindi possiamo farlo da me nel pomeriggio"
Arriviamo in classe e ci sediamo. Mi porge il suo telefono e mi dice "scrivimi il numero cosi dopo scuola ti mando la via"
Digito il numero poco prima che entri la prof dopodiché iniziamo la lezione.
                  ****************
La mattinata tra una lezione e l'altra è volata, all'uscita saluto Allison e vado verso casa. Una volta arrivata mollo giú lo zaino in camera e guardo cosa c'è in frigo. Non avendo molta voglia di cucinare decido di mangiare un pó di insalata con qualche verdura. Quando finisco di mangiare lavo il piatto e guardo il telefono, trovo un messaggio da un numero sconosciuto:
da sconosciuto
"ehy sky sono Allison, puoi venire da me verso le 15:30 questa è la via"
Salvo il contatto e le rispondo:
A Allison
"Va bene, a dopo <3"

Verso le due e mezza faccio lo zaino e mi cambio con qualcosa di piú leggero visto che la temperatura si è alzata molto rispetto a questa mattina.
Successivamente prendo la macchina e mentre vado da Allison passo davanti al bar dell'altro giorno, guardo dentro nella speranza di intravedere la ragazza ma è troppo pieno di gente per vederla.
Dopo mezz'ora di macchina arrivo davanti a casa di Allison, una villetta molto grande con un vialetto immenso. Parcheggio la macchina e vado a suonare il campanello.
Mi apre Allison e mi invita ad entrare.
"Vuoi qualcosa da bere?"
«no grazie sono a posto»
"Va bene allora seguimi, andiamo in camera mia almeno ci togliamo sto compito dalle palle"
Camera sua è molto grande, ha un letto ad una piazza e mezza a lato della camera, un grande armadio ed una scrivania sulla parete opposta ed una finestra che da sul vialetto.
Dopo due ore che lavoriamo decidiamo di fare una pausa per parlare un pó
"Sei fidanzata?"
«ehm si cioè, non proprio, è complicato. L'ho sempre visto come un ami-»
Vengo interrotta dall'aprirsi della porta di camera sua.
Mi giro per vedere chi sia e vedo la ragazza del bar. Di colpo cala il silenzio e il mio sgruardo viene intrappolato da quei fantastici occhi marroni.

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