come back to me.

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1 mese dopo

Louis'pov

Un'altro lunedì di merda.
Ottimo, davvero,davvero ottimo.
Fantastico oserei dire.
Ho passato il mio fine settimana a placare le ire di mia madre contro le mie sorelle.
A calmare gli attacchi di panico di Lottie e Fizzy e a ubriacarmi nei locali.
Come sempre.

Al solo pensiero delle mie sorelline che pagano le conseguenze di quello che il padre ha fatto loro, mi sale il sangue al cervello.
(a/n per rispetto di Mark il padre dei ragazzi non si chiamerà così nella storia ❤)
Quello stronzo di James.
Coglione gli spaccherei la faccia.
Lo ucciderei con le mie mani e- okay devo calmarmi.
Entro in palestra e mi avvicino al primo sacco.
Fascio frettolosamente le mani e inizio a prenderlo a pugni.
Destro, montante,ginocchiata.
Uso questo schema per un po'.
Tiro qualche calcio ,anche qualche brasilian kick.

Passano forse due ore ma io sono ancora qui,sudato ma almeno più calmo.
Tolgo i guantoni e mi passò una mano sul volto.
Sono le 16:00 fra pochi minuti iniziano i turni.
Mi avvio nello spogliatoio per sciaquarmi il viso.
Entrato nel bagno due occhi verdi mi fissano impauriti.
Riconosco il ricciolino,è seduto per terra con le gambe al petto e le mani ancorate al pavimento come per reggerlo.
Respira a fatica.
Il suo petto fa su e giù velocemente.
Mormora qualcosa ma non riesco a capire.
Mi avvicino con uno scatto,gli prendo il viso tra le mani.
"Harry. Harry guardami. Respira"
"Falla stare zitta.  FALLA STARE ZITTA. TI PREGO." la sua voce è rotta dalla disperazione.
"Chi deve stare zitta?.
Guardami. Guardami Harry."
"La voce Louis, La voce." Sussurra.
Si dimena, inizia a gettare la testa all'indietro come per colpire il muro.
Gliela fermo con le mani.
Non capisco cosa gli succede,non riesco a calmarlo, ho già capito che non è un semplice attacco di panico.

"Vai via." Dice flebile.
"Cosa? No Harry non posso lasciarti qui"
"Vai via" la sua voce più sicura.
"Ti prego" sussurro.
Ma non mi muovo.
Lo vedo fermare tutti i suoi movimenti.
Sembra essersi arreso a qualcosa.
Mi afferra di scatto i polsi e allontana le mie mani dalla sua testa.
Mi spinge scaraventandomi abbastanza lontano da lui.
La sua forza sembra essersi triplicata.
Abbiamo fatto qualche sparring per la sua tecnica, ma non ha mai picchiato così forte.
Si avvicina e mi tira per la maglia.
Mi alza e mi spinge contro il muro.
Inizia a prendermi a pugni.
Mi copro il volto con gli avambracci e penso rapidamente a cosa fare.
Ha sempre problemi a ricordare di coprire le gambe quando lotta.
Infatti è abbastanza vicino da potergli dare un calcio.
Indietreggia,alza velocemente la guardia.
Faccio qualche finta e gli buco la guardia.
Gli affero la gamba con la quale provava a darmi un calcio e lo spingo a terra.
Gli blocco i polsi sopra la testa.
Lo guardo negli occhi.
"Harey Guardami cazzo" ringhio.
"Torna in te Harry. Torna il ragazzino fantastico e carino che sei. Torna da me."
Mi guarda. I suoi occhi riprendono il suo classico verde brillante.
Riprende a respirare piano.
"Scusa" sussurra iniziando a piangere.

"È okay." Dico lasciandogli i polsi e passandogli una mano sua guancia.
Mi rialzo e aiuto anche lui.
"Mi dai il numero di tua madre piccolo?"dico con la voce più dolce che posso.
Annuisce e mi dice i numeri.
È ancora abbastanza sconvolto.
"Pronto signora Cox?"
"Si con chi parlo?"
"Sono Louis l'allenatore di harry."
"È successo qualcosa? Harry sta bene?"
"Proprio di questo volevo parlarle, ha-ha avuto uno scatto di rabbia, sono riuscito a calmarlo però non sono sicuro stia bene,sembra sconvolto"
"Cazzo. Ha avuto un'altra crisi.
Ma lei è riuscito a fare cosa?"
"A calmarlo,la prego mi dia del tu,ho solo ventun'anni"
"Bhe Louis devo dirtelo è straordinario nessuno lo ha mai calmato.
Ora chiudo e vengo a prenderlo. Penso tu voglia sapere alcune cose."
"Certo" annuisco anche se non può vedermi.
Chiude e guardo il ricciolino.
Cosa sarà successo a quel ragazzino che ora sembra un pulcino impaurito?

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