scars

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Louis'pov

Harry dorme pacatamente sul mio petto.
Le sue dita poggiate sul mio pettorale e i ricci sparsi che mi solleticano il collo.
Inizio a baciargli la cute e la fronte.
Gli tocco la pelle Nivea e sotto il mio dito sento il rilievo delle cicatrici.
Le traccie tutte,una per una,come a volerne assorbire il dolore.
Apprenderne la storia.
Quanto avrà sofferto questo ragazzino?
Poi mi balenano nella mente le immagini della serata.
Eleanor che chiama Harry 'vittima' e lo insulta.
Voglio sapere tutto.
Su di Harry.
Su di Eleanor.
Su suo padre.

"Harry"
"Mh?"
"Sei sveglio?"
"Adesso si" sussurra ironico passandosi le dita sugli occhi.
"Parlami delle tue cicatrici"
Si irrigidisce e scatta all'indietro mettendosi a sedere.
"Non chiedermelo" sussurra.
"Ti prego Harry fammi conoscere chi sei. Aprimi la porta della tua vita, fammi entrare. Ti prometto che lascerò tutto intatto. Ricomporrò i pezzi di ciò che è stato rotto. Toglierò la polvere dai ricordi felici. Io posso aggiustarti."
Finisco la frase fissandolo attraverso la penombra.
I miei occhi nemmeno riconosco i suoi tratti talmente è intensa l'oscurità intorno a noi.
Passano minuti interi.
Harry ad un certo punto prende la mia mano e se la porta al cuore.
La fa scorrere piano fino a una piccola cicatrice sulla spalla.
"Sigaretta" sussurra.
La trascina vicino alla clavicola e fa scorrere il mio dito su un lungo taglio in rilievo.
Fa lo stesso dall'altro lato.
Due segni uguali.
"Questa è una lama. Sento ancora tutte le sensazioni e le parole di quella notte.
La notte peggiore della mia vita.
Ho temuto di morire.
La lama bruciava. Louis lui voleva uccidermi,mi odiava a tal punto."
Dice mentre lacrime e singhiozzi sfuggono al suo controllo.
"Ho perso Sangue,felicità e innocenza quella notte"
Mi guarda e porta la sua mano sul mio viso.
Accarezza la barba.
"Mi ha picchiato Lou. Mi ha picchiato e violentato. Quella notte ho spento le emozioni."
Il cuore mi si stringe.
Mi manca l'aria e una morsa mi attanaglia lo stomaco.
Trattengo un conato di vomito e apro la mano sul suo petto.
"Permettimi di accenderle Haz"
Sussurro.
"Per finire di essere distrutto? Per autodisintegrarmi? Non voglio morire Louis."
"Non ti lascerò morire Harry."
"Sei sicuro? Io non sono sicuro di poter guarire Lou. Io non so se un giorno la voce si dissolverà.
Io non lo so."
"Harry lo farà. Te lo prometto piccolo.'
Dopo queste parole mi bacia.
Desideroso.
Triste.

"Cosa fai durante il giorno Haz?"
Chiedo staccandomi dal bacio ancora leggermente affannato.
Mi guarda confuso.
Gli sposto i ricci dalla faccia e me lo tiro contro il petto.
"Cosa ti piace fare? Non vai a scuola, non studi, cosa fai?"
"Parlami di te"
Prende un respiro.
Come a decidere se farlo o no.
Vuole lasciarsi andare,ma qualcosa lo trattiene.
Poi improvvisamente cambia, si rilassa contro il mio petto e riprende a respirare normalmente.
"Canto e suono la chitarra,mi piace la fotografia e qualche volta abbozzò qualche disegno. Adoro leggere sai?
Lo so sono un ragazzo ma ho sempre amato Jane Austen e Virgina Woolf."
Alza il volto sospirando.
"Che cosa conta il cervello-"
"A paragone del cuore? Mrs.Dalloway."
Ridacchio finendo la sua frase.
Mi fissa stupito.
"Non lo trovi..strano?"
"Lo trovo adorabile Harry."

"Ci sono tantissime cose che non sappiamo l'uno dell'altro."
Sussurro e lui annuisce.
"Per due settimane 3 domande al giorno a cui dovremo rispondere sinceramente.  Ci stai?"
"Ci sto."
E dopo queste parole finiamo entrambi per addormentarci.

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