Los Angeles

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4 anni dopo

Louis' pov
"Ansel muovi il culo o non scenderemo mai da questo aereo." Dico infastidito scuotendo il ragazzino addormentato
"Si si coach" risponde aprendo gli occhi e stiracchiandosi.

Scendiamo dall'aereo.
Da Londra a Los Angeles era stato un bel volo.
"Allora romani pomeriggio hai l'incontro. Tu stasera rimani in Hotel,io devo incontrare un mio amico che è qui da un mesetto. Non uscire Ansel,perché giuro che ti spezzo le gambe." Ringhio conoscendo l'indole ribelle del ragazzino.
A 25 anni mi trovo a lottare tutti i giorni contro un diciottenne sbruffone che purtroppo è il mio atleta migliore.

Alza le mani in segno di resa e annuisce.

Usciamo dall'aeroporto guardo l'ora e sono le 16:00,le 7 ore di fuso orario ci stanno ammazzando.
Entriamo in Hotel e dopo avergli raccomandato altre dieci volte di non uscire entro in stanza.
Una matrimoniale,perché dopo tutto questo viaggio voglio almeno dormire comodo.
Lascio le valige davanti alla porta e mi butto sul letto,collassando in pochissimo tempo.
L'ultima cosa che guardo è il tatuaggio che ho sulla mano,la 'h' tatuata sul mio pollice.
Come è tatuata anche sul mio cuore.


***

"Niall?" Urlo per sovrastare le urla delle persone nel pub.
Un Irish Pub,a Los Angeles, dannato patriottista.
Il finto biondo si gira.
Mi guarda e prende un sorso dalla sua birra.
Alza la mano urlando "Louis?" Allungando tutte le lettere del mio nome.
"Come stai ?" Dico sedendomi davanti a lui.
"Bene Tommo,ho finito le commissioni fra 4 giorni riparto per Londra,come ve la siete cavata in palestra senza di me?"
"Bene Nialler. Ansel continua a essere un rompipalle" sorrido.
"E tu? Tu come stai?" Mi dice e capisco a cosa si riferisce.
"Sto bene Nì,ho fatto un tatuaggio pochi giorni fa sai?"
"Quale?"
"Ti ricordi la collana con l'aereoplanino che gli regalai? Ecco. Ho tatuato un'aereoplano di carta sul braccio,sopra c'è scritto libertà."
"Ti manca Lou?"
"Tutti i giorni"
"Dovresti andare avanti sai? Anne e Gemma sono andate via da più di due anni,non sai come contattarlo e continui ad aspettarlo, che senso ha?"
"Gli ho fatto una promessa" dico secco per fermare il discorso.
"Si ma lo hai perso Lou. Probabilmente lui è andato avanti,avrà un fidanzato.
Canterà a lui le canzoni,bacerà i suoi tatuaggi,farà l'amore con lui e-"
"Basta!" Urlo alterato,sbattendo le mani sul tavolo e alzandomi in piedi.
Qualcuno si gira guardarmi ,ma non mi interessa.
"Io lo aspetterò per sempre,per sempre "
"Hai anche lasciato il vostro appartamento a Princess Park"
"Non potevo vivere lì senza di lui. Ora se permetti,vado via" dico velenoso prendendo la giacca.
"Ma sei appena arrivato"
"E mi hai già rotto il cazzo,ci vediamo a Londra Horan"
Sospira abbattuto.
"Mi dispiace Tommo,ci si vede"
Nemmeno mi giro per guardarlo
Esco sbattendo la pesante porta specchiata del Pub.
Puzzo di Birra senza averla nemmeno bevuta
Dannati irlandesi.
Mi accendo una sigaretta e fumo camminando verso l'Hotel.

***
Entro in Hotel e vado verso la 302,la Camera di Ansel.
"Ansel?"
Busso.
Nessuna risposta.
Controllo l'ora 23:00.
Non dornirebbe mai a quest'ora.
Busso più forte.
"Ansel?"
"Ansel sei qui?"
Prendo il cellulare e lo chiamo.
1,2,e 4 squilli.
Alla fine mi risponde.
"Hey coach?"
"Dove sei?"
"In camera"
"Perché sento delle voci e sopratutto della musica?"
"Ehm..io-io ho la televisione sintonizzata su MTV "
"E come mai io fuori dalla tua porta non sento nulla?" Chiedo alterato.
"Sono in un bar" risponde sconfitto.
"Nome e indirizzo,ti vengo a prendere "
"Ma-" prova a ribattere.
"Niente ma, Ringrazia che non ti uccido"
"Tiki-ti,4427 Sunset Blvd"
"Arrivo,non muoverti da lì o ti pentirai di essere nato." Ringhio,iniziando a correre per le scale.
È sotto la mia fottuta responsabilità, e se gli succedesse qualcosa?
Reprimo un urlo di frustrazione mentre  salgo sul taxi.

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