Alex's pov
"Logan?" Bofonchio non distogliendo lo sguardo dal telefono."Si?" Risponde lui dall'altra parte della mia stanza.
"Hai rotto il cazzo, se continui te lo buco quel sacco, lo giuro." Sbotto lanciandogli uno dei cuscini del mio letto.
Lui si scansa appena in tempo e riprende a riempire di calci e pugni il sacco da boxe, appeso al soffitto della mia camera.
Irritato lancio il telefono all'angolo del letto e mi alzo in piedi, raggiungendo in pochi passi il mio migliore amico.
"Che ti prende?" Chiedo, appoggiandomi con le spalle al muro accanto a lui.
"Niente Alex, fatti un pacco di cazzi tuoi." Grugnisce lui passandosi la mano sulla fronte, in modo da levare il sottile stato di sudore che lo imperla.
"Tuo padre?" Sussurro provando a indovinare.
"No."
"Scuola?"
"No."
"Hai litigato con uno dei ragazzi?"
"No."
"Oh mio Dio." Esclamo illuminandomi.
Logan alza gli occhi al cielo fermandosi, finalmente, e lancia un occhiataccia alla mia espressione fiera.
"Addison?" Domando, pronunciando il suo nome lentamente e evidenziando le vocali.
Logan non mi risponde e mi da le spalle, togliendosi i guantoni.
"Addison?" Riprovo, felice che sia accaduto qualcos'altro tra quei due, sono entrambi miei amici e mi piacerebbe un sacco vederli insieme.
Per mia sfortuna, Logan non è del mio stesso avviso e, prima che possa dire un'altra parola, si gira di scatto.
Si avvicina a me rapidissimamente e non posso fare altro che indietreggiare ancora fino al muro da cui mi ero staccato.Mette un braccio sulla gola spingendo leggermente, come a strozzarmi.
"Devi smetterla e farti i cazzi tuoi Alex." Ringhia irrigidendo la mascella.
Mi mordo leggermente il labbro per riuscire a trattenere la risata che prova a uscire, ma sfortunatamente non ci riesco.
Logan notandomi divertito si tranquillizza, abbozza un sorriso e poi si stacca da me, andando a sdraiarsi sul mio letto.
"Però sul serio, non ne voglio parlare." Mormora osservando il soffitto.
"Quindi avevo ragione, il tuo umore nero dipende da Addison?" Insisto tranquillo.
Non risponde a parole, ma annuisce leggermente, stringendo le labbra in una linea sottile.
"Ieri eri con lei?" Chiedo non riuscendo a tenere a freno la mia curiosità.
"Si."
Abbozzo un sorriso e mi siedo anche io sul letto accanto a lui.
"Quindi tu ci hai bidonati per uscire con lei?"
"Esatto ma non sai nemmeno il peggio." Esclama con un tono affranto.
"Cosa?"
"Sai dove l'ho incontrata?" Nego con il capo e lui sospira.
"Sono andato all'open day della scuola." Sussurra così piano che all'inizio credo di aver capito male.Rimango qualche secondo immobile finché non scoppio in una fragorosa risata che mi squassa tutto il corpo.
Mi copro il viso con le mani e il mio petto si alza e si abbassa ritmicamente mentre i miei occhi si inumidiscono.
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Ogni secondo
RomanceImmaginate essere costretti a cambiare città, scuola ed amici dopo aver vissuto per diciassette anni nello stesso posto. Sembra spaventoso vero? Ecco, così è come si sente Addison Smith quando i suoi genitori la obbligano a lasciare la sua amata Sa...