Cristallizzati nell'ambra

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La solitudine fa maturare l'originalità, la bellezza strana e inquietante, la poesia. ma genera anche il contrario, lo sproporzionato, l'assurdo e l'illecito.
[Thomas Mann]

Lei era cambiata. Tanto. Lui nemmeno di una virgola. Sempre lo stesso ciuffo scompigliato, sempre lo stesso stile un po' retrò. Mancava solo il suo iconico berretto di lana grigia, e sarebbe stato identico a come la mora lo aveva visto l'ultima volta, attraverso le inferriate dell'autorimessa di Gladys Jones. Identico a quel ragazzo solitario e tormentato che aveva da subito attirato la sua attenzione nei corridoi della Riverdale High.

A pensarci bene, anche il rapporto tra i due soggetti era lo stesso di allora: perfetti sconosciuti convinti di non avere nulla in comune l'uno con l'altro, se non qualche stupido granello di esperienze, nel deserto sconfinato della vita.

Jughead osservò la ragazza, impietrita sulla soglia della porta, come se essa fosse la cornice di un quadro troppo prezioso per essere esposto al pubblico. Squadrò la Anderson dalla testa ai piedi: pareva quasi una persona responsabile, vestita in quel modo, in camicia e gonna elegante. La tradivano il piercing ad anello che aveva nella parte centrale del labbro inferiore, e quello alla narice destra, sempre a cerchio. Jughead era sicuro che non li avesse, l'ultima volta che si erano visti. I capelli della ragazza le arrivavano a malapena alla clavicola, e, a causa del sole estivo, alcune ciocche si erano schiarite, assumendo sfumature quasi bronzee. Perfettamente in tinta con la leggera scottatura sui suoi zigomi e sulla punta del naso.

"Come... Come va?" Domandò Jughead.

Per un attimo Liria si immaginò cosa sarebbe potuto accadere se, di punto in bianco, avesse deciso di chiudersi la porta alle spalle e di rientrare in casa, da sola, senza dar conto ai due ospiti che attendevano nel corridoio del condominio.

"Chi era?" Le avrebbe chiesto Jake, sporgendosi appena in salotto.

"Venditori porta a porta." Lo avrebbe liquidato lei, sbrigativa.

"Non passano venditori porta a porta in pieno South Bronx, non sono così stupidi..." A parlare, questa volta sarebbe stato Tom, con la sua immancabile smania di precisare sempre tutto.

"Allora erano testimoni di Geova..."

Si sarebbe conclusa così, probabilmente, la conversazione. Ognuno sarebbe tornato ad occuparsi dei fatti propri come se nulla fosse, ignari e disinteressati di chi si celasse esattamente dall'altra parte del muro del loro appartamento.

Will sarebbe dovuto arrivare a breve, è vero, ma la Anderson avrebbe tranquillamente potuto dirgli di usare la scala antincendio esterna e di passare dalla finestra, e, anche se con un po' di difficoltà, il biondo sarebbe riuscito ad entrare comunque. Prima o poi, in ogni caso, i due piccioncini fuori dalla porta avrebbero capito di non essere ben graditi.

"Alla grande, grazie." Si limitò però a rispondere Liria.

Betty salì per le scale, senza nessuna valigia tra le mani. Anche lei non era cambiata molto, non forse che per il suo profumo, solitamente di vaniglia, a cui pareva essere stata aggiunta una nota di gelsomino e miele. Sorrise, e nonostante la mora lottasse con tutta se stessa per non ammetterlo, fu un sorriso sincero.

"È bello vedere che sei rimasta la solita ribelle a tempo perso anche a distanza di anni..." La mora alzò un sopracciglio. "Siamo qui per il matrimonio, in ogni caso."

"Il matrimonio, certo." Pensò la Anderson. "Sono qui per questo. Lui è qui per questo."

Liria era quasi certa che suo fratello l'avesse informata dell'arrivo anticipato di alcuni parenti già prima della sua partenza per la Spagna, e si maledisse internamente per non aver prestato attenzione alle sue parole.

Rebel 2- Romantic in Revolt [Jughead Jones]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora