Lividi

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Il teatro era buio, deserto, e incredibilmente angosciante nel suo silenzio. Nell'edificio regnava un'atmosfera quasi lugubre, e l'eco di ogni singolo passo nella sala vuota non era di certo d'aiuto per smorzare la tensione. Rose non aveva mai visto quel posto così. Non avrebbe mai pensato di potersi sentire più esposta senza gli occhi di nessuno addosso, che circondata da centinaia di spettatori.

Liria non si era preoccupata di presentarsi quella mattina in teatro, e, del resto, perché avrebbe dovuto? Non c'era nulla che dovesse alla rossa. Non rispetto, non compassione. Niente di più della possibilità di andarsene via illesa, sparendo una volta per tutte ma senza ripercussioni gravi sulla sua vita.

"Prendi le tue cose e non farti più vedere."

Quelle erano state le parole della mora, taglienti quando schegge di vetro invisibili. E Rose non aveva osato contestare. Non avrebbe avuto modo di farlo, in ogni caso, nemmeno se avesse voluto. Sapeva bene di non poter fare altro che ritirarsi dalle scene a testa bassa, con l'imbarazzo dei bugiardi e la remissività di chi, dopo aver perso una battaglia, è costretto a contemplare il proprio fallimento leccandosi le ferite.

Così, Rose si era ritrovata a camminare da sola fino al suo camerino, o, meglio, fino al camerino che era stato suo, l'unico angolo del teatro in cui la mora si era curata di lasciare una luce accesa. Quella non era stata una cortesia, ma una sorta di monito, un modo per ricordare alla ragazza che l'unico motivo per cui le era stato permesso di tornare in quell'edificio, fosse per cancellare ogni sua traccia. Ciò che Rose non sapeva, è che i suoi ormai ex colleghi avrebbero presto condiviso la sua stessa sorte, sebbene in un clima non così teso: nei giorni seguenti, tutti gli attori avrebbero racimolato le loro cose e varcato la soglia di quel teatro l'ultima volta, almeno sotto la supervisione di Liria. Lo spettacolo, del resto, non aveva più ragione di esistere, e metterlo in scena sarebbe stato un rischio troppo grande. Raiden, ormai, sapeva troppo.

Rose raggiunse il suo camerino e, con un sospiro amareggiato, iniziò a mettere da parte le sue cose: oggetti di scena che lei stessa aveva costruito, annotazioni sparse per la stanza, bozzetti di vestiti e stoffe assemblate in modo da assumere la parvenza dei futuri costumi... Con il primo carico di cianfrusaglie, Rose impiegò 5 minuti e 28 secondi per raggiungere la sua macchina, sistemare tutto nel bagagliaio e tornare nel camerino. Questo, ovviamente, non era un dettaglio di cui la ragazza era a conoscenza, e tanto meno le sarebbe mai importato, ma il timer sull'orologio di Jim parlava chiaro.

5 minuti e 28 secondi.

Se avesse saputo il codice si sblocco del cellulare della rossa, Jim avrebbe impiegato circa la metà del tempo ad accedere a tutte le informazioni di cui aveva bisogno, ma la fortuna, almeno da quel punto di vista, non era dalla sua parte. D'altro canto, il fatto che Rose non avesse avuto problemi a lasciare il suo telefono incustodito giocava a suo favore. Il ragazzo aspettò che la rossa si dirigesse nuovamente verso la sua macchina, sgattaiolò fuori dal suo nascondiglio e, cercando di essere il più silenzioso possibile, si intrufolò nel camerino. Un movimento un po' troppo brusco gli causò una forte fitta al torace, e, quasi istintivamente, si portò una mano alla tasca, per poi estrarre un piccolo contenitore di antidolorifici che il medico gli aveva prescritto in ospedale.

Quelle pastiglie dal nome impronunciabile lo avevano aiutato molto nei giorni precedenti, ed erano state il suo unico rimedio per far passare, oltre al dolore, anche le lunghe ore in cui si era ritrovato confinato in casa, permettendogli di dormire come mai prima. Data la sporadica assenza di Cass, impegnata a lavoro o fare chissà cosa in qualche angolo remoto del Bronx, per la maggior parte della giornata il ragazzo era spesso completamente solo, e quel maledetto silenzio che raramente era mai regnato in quell'appartamento era stato complice di pensieri decisamente sbagliati. C'era qualcosa per cui proprio non riusciva a darsi pace, dietro il tradimento di Rose. Qualcosa che, nonostante tutto, gli pareva fuori posto, forzato, inspiegabile. Così, Jim aveva deciso di cercare delle risposte da sé.

Rebel 2- Romantic in Revolt [Jughead Jones]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora