Dalle ceneri

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"Esattamente come tua madre..." Sbuffò FP. "Cos'è, New York causa una sorta di amnesia ai componenti femminili della tua famiglia? Perchè proprio non si spiega questa fastidiosa tendenza a non farvi più vive, una volta messo piede nella Grande Mela..."

"Ho dovuto cambiare cellulare, dopo aver lasciato Riverdale..." Tentò di giustificarsi Liria.

"Lo so, lo so..." La rassicurò l'uomo. "Sono più informato di quanto credi." Fece una pausa, come per pregustare attentamente le parole che avrebbe detto. "Anche sulle faccende più recenti."

La mora si sentì avvampare, e fu grata che il suo interlocutore non avesse modo di vedere le sue guance rosse. Di certo FP non si riferiva alla situazione con i Jensen, poco ma sicuro. E l'idea di aver dormito nello stesso letto con suo figlio appena la notte precedente, nonostante nulla fosse accaduto, stroncò il respiro di Liria per un istante.

"È un periodo complicato..." Dissimulò.

"Un periodo che va avanti da quanto, di preciso?"

"Abbastanza da aver imparato a nascondere la paura."

"Mi è giunta voce che quello non sia l'unico sentimento che ti sei sforzata di reprimere, ultimamente..." Commentò FP, con una serietà che lasciò la Anderson alquanto disorientata.

"Mi hai chiamata solo per parlarmi di questo?"

"Risparmiati il tono deluso, ragazzina, non è inculcandomi sensi di colpa che ti libererai di me." Liria non ebbe nemmeno il tempo di controbattere. "Ti ho chiamata perché una Veronica Lodge particolarmente sotto shock si è presentata in casa mia con il tuo numero di telefono e novità alquanto... Interessanti, per così dire."

Una lampadina nella testa di Liria si accese al ricordo della voce femminile udita appena qualche istante prima. Dopo altri brevi rumori indefiniti, probabilmente derivati da un caos generale non indifferente tra i vari interlocutori della mora, FP si decise a mettere il telefono in vivavoce.

"Chiedo venia per non averti riconosciuta." Si portò avanti la Anderson, consapevole che Veronica la stesse ascoltando.

"Non apriamo questa parentesi."

"Dopo due anni, è abbastanza comprensibile..." Aggiunse quello che, a giudicare dal tono conciliante, non poteva che essere Archie. 

"Mentirei se dicessi di non temere questa vostra congrega di personalità discordanti." Azzardò Liria, tentando di riportare la conversazione al motivo principale per cui era iniziata.

Veronica emise un sospiro contenuto.

"Positiva come sempre, vedo."

"L'unica cosa positiva che potrebbe richiedere tutto questo pubblico, è un test di gravidanza come punto di congiunzione tra le famiglie Andrews e Lodge."

"Non apriamo nemmeno questa parentesi." La ammonì FP, quasi in tono di supplica. "Ci terrei a non addentrarmi senza la dovuta preparazione psicologica nella vita sessuale di due diciannovenni..."

Liria ebbe appena modo di ringraziare interiormente il cielo per questa affermazione, ma il suo sollievo si rivelò di breve durata.

"Anche se, a volte, è meglio prendere subito il toro per le corna, senza tergiversare." Mormorò l'uomo a bassa voce. "Spero non vi siate persi l'Heidelberg Project, mentre eravate a Detroit."

"N-non..." Balbettò la mora. "Non abbiamo avuto molto tempo per visitare la città..."

"Potreste sempre tornarci in futuro. Io ci sono stato due volte: una da solo, e sono rimasto piuttosto deluso, mentre l'altra durante il mio viaggio post-diploma con tua madre, in cui quella tappa è stata la mia preferita. Detroit era sempre la stessa, non era cambiata di una virgola, eppure, grazie ad Allison, sono riuscito a vederla con occhi diversi..."

Rebel 2- Romantic in Revolt [Jughead Jones]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora