5.

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Districai bene la coda di Star, un arabo morello, dalla coda foltissima e, nel frattempo, finii la mia quinta sigaretta della giornata.

«Hey, butta subito via quella sigaretta. Merda! Fumi più di me.» Il mio respiro si bloccò quando sentii, all'improvviso, la voce di Thomas. Sospirai e mi voltai verso di lui, trovando anche Johnny che mi sorrideva.

«Siete pazzi? Mi verrà un infarto a causa vostra, prima o poi!»

Sospirai di nuovo e feci un altro tiro mentre passavo a districare la criniera.
«Siamo qui per darti una notizia.» Disse Johnny, osservando ogni mio movimento, mentre Thomas continuava a giocare con il mio pacco di sigarette vuoto.

«Bella o brutta?» Domandai, mettendomi sulle punte per colpa dell'altezza del cavallo.

«Per te bella.» Disse Thomas.

«Avanti, ditemi.» Dissi usando la spazzola in modo frenetico.
«Ada è incinta.»

Bloccai ciò che stavo facendo ed il mio sguardo si posò su Johnny. «Davvero?» Il suo sorriso si allargò ed annuì con un gesto della testa.
«Davvero!» Corsi ad abbracciarlo e lui mi strinse dalla vita, ma quel momento fu rovinato da Thomas.

«Se non fosse per il padre gioirei con voi.»

Lanciò il pacchetto nel bidone della spazzatura ed andò da Star.
Mi staccai definitivamente da Johnny e sbuffai, con lo sguardo fisso su Thomas.

«Thomas... Ada è felice con lui, davvero. Non l'ho mai vista sempre così sorridente!»

Lo fronteggiai, posizionandomi dall'altro lato del cavallo.
Il suo sguardo si posò sul mio. «Non fa per lei.»
Lasciai andare la testa all'indietro e strizzai gli occhi, mentre presi un altro tiro dalla sigaretta.

«So cosa pensi di lui ma non per questo vuol dire che è la verità, Thomas!» Sbuffai, dirigendomi verso la selleria per prendere la sella inglese e tutto il resto.

«Si certo, perché Thomas Shelby ha sempre torto, giusto?»

Disse con il tono pieno di rabbia e strappandomi la sella dalle mani.
«Thomas, Rose ha ragione.» Allargai le braccia ed indicai John, prima di sbattere le mani contro le mie gambe.

«Secondo me dobbiamo lasciarli fare.»

***

Accesi l'ennesima sigaretta e riempii un bicchiere di vetro con del Whisky, per poi sedermi sulla sedia del mio ufficio.

Controllai i fogli appena sfornati dalla macchina da scrivere e sorrisi soddisfatta, per il capitolo aggiunto nella mia enciclopedia dedicata ai cavalli ed alle loro mille sfaccettature.

Il mio sguardo andò a finire su una mia foto di quando ero piccola, seduta su un cavallo mentre mia madre mi teneva dal bacino.

La porta si aprì improvvisamente e ciò mi fece uscire dal mio stato di trance.
«Al Garrison, ora.» Le parole di Thomas furono svelte e chiare, così chiare da farmi scattare in piedi, mettere la sigaretta tra le labbra ed afferrare il mio cappello e il cappotto.

Chiusi la porta del mio ufficio e raggiunsi i ragazzi che si stavano dirigendo fuori.

Affiancai John e lui mi diede una leggera spinta con la spalla, facendola scontrare con la mia.
«Che succede?»
Domandai, guardandolo negli occhi. Portò le sue dita verso la mia sigaretta e senza nessuna mia protesta la afferrò e la portò tra le sue labbra. «Tommy deve parlare con Billie Kimber, un uomo d'affari che gestisce le corse come vuole, a quanto ho capito.»

Annuii velocemente ed entrammo nel locale, trovando il deserto più totale, così come il silenzio che lo seguiva.

Arthur preparò le sedie per noi quattro mentre gli altri uomini di Thomas sistemarono due sedie per chi stavamo aspettando.
Mi sedetti vicino a Johnny ma lui mi fece spostare, così mi ritrovai vicino a Thomas.

Mi voltai verso John ed il mio sguardo gli fece capire che dopo non lo avrebbe salvato nessuno.
Non so perché, ma quel giorno avevo bisogno di fumare, così afferrai il mio pacchetto e l'accendino, dalla tasca dei pantaloni, e ne accesi una, sentendomi osservata.

Quando alzai la testa capii che Thomas mi stava guardando, ma, non ebbi il tempo di girarmi verso di lui che mi tolse la sigaretta dalle labbra.

«Ma vi siete messi d'accordo?» Indicai sia Thomas che John e sospirai, facendoli ridacchiare e dopo si diedero il cinque.
Bambini.

Uno degli uomini di Thomas entrò e si posizionò davanti a noi. «Li faccio entrare?» Sentii come le emozioni di Thomas cambiarono.

«Si, falli entrare.» Buttò la cenere della mia sigaretta nel posa cenere davanti a lui e la sua gamba iniziò a tremare dal nervosismo, per poi smettere quando entrarono i due signori.

Quando si sedettero, spuntò la nuova cameriera con un vassoio pieno di bicchieri di vetro e con una bottiglia di birra accanto.

Thomas si sedette e la guardò negli occhi, indicandola, mentre io restai a fissare un punto davanti a me per non vedere tutta la scena e mandare all'aria l'auto controllo che avevo trovato.

«Vai a casa.» Gli consigliò Thomas. Senza dire nulla, la biondina eseguì il suo ordine ed uscì di scena.

Finalmente, aggiungerei.

A f***ing mess || Peaky BlindersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora