9.

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«Bene, adesso ripeti con me.» Lo afferrai dagli avambracci e lo feci posizionare davanti a me, posando il mio sguardo nel suo, così da sembrare il più sincera e diretta possibile.

«Rose prova qualcosa per Thomas ma sa che non finirà bene, quindi se ne fa una ragione e non segue i consigli di Johnny.»

Si schiarì la voce e poi mi guardò.
«Rose prova qualcosa per-»

Si bloccò di colpo e aggrottò le sopracciglia, facendomene alzare uno a me.
«Però non ti sei incazzata quando ti ha chiamata Rosie, tu odi quando ti chiamiamo in quel modo!»

Feci andare a sbattere una mano contro la mia faccia e sospirai.
«Ci rinuncio! Io e Thomas Shelby non avremo più niente a che fare con i sentimenti!»

Urlai, fregandomene di tutti.

«La bipolarità vive in te, mia cara Rosie.»
Gli lanciai un'occhiataccia e lui rise di gusto, rubandomi il cappello e correndo verso la macchina.

«Soldi consegnati e pub tutto per noi! Oggi sarà solo nostra, la giornata.» Urlò Arthur e noi lo assecondammo, partendo per il Garrison, carichi come non mai per divertirci un po'.

***

Mi svegliai di soprassalto, per colpa di Thomas che imprecò a voce alta e capii il motivo: Johnny era sdraiato accanto a me e con il suo braccio abbandonato sulla mia pancia scoperta.

Merda. Pancia scoperta.

«Vi ho detto solo di bere qualcosa, non di ubriacarvi e finire così!» Urlò Thomas, dall'altro lato della porta, e ciò fece svegliare anche Johnny.

«Che cazzo.. Rose, che cazzo ci fai nel mio letto?»

Domandò sedendosi e strofinando gli occhi con la mano destra, sospirando. «Cosa ci fai tu nel mio, di letto, e come siamo finiti in questo stato!» Urlai incazzata.
Mi guardai intorno ed accanto al mio lato, per terra, vidi la sua camicia.

La afferrai e gliela lanciai dritta in faccia.

«Controllati di più, la prossima volta.»
La risata di Thomas fece girare entrambi verso la porta e quando lo vidi appoggiato allo stipite, strinsi ancora di più il lenzuolo contro il mio petto.

«Vorrei altri risvegli così. Alzatevi che abbiamo da fare oggi!» Johnny afferrò qualcosa e quando capii che era il mio reggiseno rosso, spalancai ancora di più gli occhi perché lo lanciò in faccia a Thomas.
Diedi degli schiaffi, come meglio potevo, a Johnny e sentii le guance arrossarsi mentre lo sguardo di Thomas si posò sul mio.

Le sue mani strinsero il mio reggiseno e lo posarono dentro la giacca. «Grazie, Johnny. Ne sarò riconoscente!»

Uscì dalla stanza e con la risata antipatica di Johnny che riempiva il silenzio imbarazzante, riuscii a buttarlo giù dal mio letto.
«Stronzo e coglione! Entrambi. Anche Thomas, si.»

Notai Johnny un po' strano, mentre cercavamo i vestiti e ci vestivamo. «Tutto bene?» Domandai, girando la testa verso di lui nel frattempo che indossavo la maglia.

«Voglio tutta la famiglia al Garrison, vi devo parlare.»

Aggrottai le sopracciglia ma annuii semplicemente. Si avvicinò per salutarmi con un veloce bacio sulla guancia e poi scappò via.

***

Prima di pranzo uscii dalla camera, pronta per andare al Garrison per questa tanto attesa riunione di famiglia, chiesta da Johnny, e vidi Thomas chiedere a Polly proprio di nostro fratello.

«Buongiorno Polly.» Sorrisi nervosa ed afferrai una sigaretta dal mio pacchetto, accendendola.

Thomas si girò verso di me ed il mio sopracciglio destro si alzò. «Dove è Johnny?» Polly non mi diede il tempo di rispondere.

«È al pub, ha chiesto una riunione di famiglia. Tu sei pronta?» Domandò la zia, indicandomi. Annuii velocemente così ci fece segno di andare.
Durante il tragitto Thomas mi affiancò. «Devi anticiparmi qualcosa?»

Aggrottai le sopracciglia ma, quando capii a che cosa si riferiva, chiusi gli occhi e sospirai, per poi riaprirli e guardarlo dritto negli occhi. «Sei matto? È stata solo una notte di avventura. Di certo non ci mettiamo insieme.»
Lo sentii sospirare ma non disse nulla, estrasse solo il fumo della sigaretta dalla sua bocca e dal naso.

Entrammo nel locale e trovammo Johnny in compagnia di Arthur. Seguii Thomas e la zia e mi sedetti di fronte a Johnny, spostandomi di qualche centimetro, così da non averlo proprio di fronte.

Mi tolsi il cappello e passai le mani tra i miei capelli biondi.

Thomas prese parola, dopo che lo sguardo di Johnny finì su di me, quando mi sistemai i capelli dietro le spalle.

«Johnny ho solo un uomo di guardia, a casa. Quindi sbrigati.»

Lo avvertì, facendo avanti ed indietro, dietro di lui.

Johnny schiarì la voce e chiuse gli occhi, prendendo un bel respiro.
Non l'avevo mai visto teso come in quel momento.
«Ecco, Polly, dopo la morte di Marta le cose con i bambini vanno male, corrono di qua e di là senza ascoltarmi.»

Prese un momento di pausa che, ovviamente, venne interrotto da Thomas, il quale ottenne il mio sguardo. «Polly, dagli ciò che gli serve e finiamola qui.»

Zia Polly lo guardò male e Thomas buttò la testa all'indietro, trattenendo il sospiro che, sicuramente, voleva buttare fuori.

«Per questo sto per sposarmi.»

***

Angolo scrittrice
Ciao raghi, ieri sono tornata distrutta e mi sono svegliata alle 14:20!
Voi come la state passando questa domenica? Siete ancora al mare? Io sono a casa da sola e sotto il condizionatore, mentre i miei sono in spiaggia ahah.
Fatemi sapere se il capitolo vi è piaciuto e se vi piacerebbe se, ogni tanto, facessi dei giochini così per conoscerci tra di noi e per passare tempo! (Consigliatemeli se ne conoscete qualcuno) baci e abbracciiii!😘

A f***ing mess || Peaky BlindersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora