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Lo sguardo di Thomas si posò su di me, mentre, il mio su Johnny.

Improvvisamente mi sentii uno schifo.

Lasciai perdere ciò che stava per dire Polly ed uscii dal locale, buttando a terra una sedia che mi ritrovai davanti prima di uscire definitivamente dal pub, scaricando tutto il nervosismo che trattenevo da quella mattina appena sveglia.

Con le mani tremanti mi preparai una sigaretta e la portai tra le labbra.
«Rose!» Mi voltai di scatto ed il mio viso affondò contro il petto pieno di un profumo che avrei riconosciuto ovunque: quello di Thomas.

Mi lasciai andare e feci scontrare le mie lacrime contro il suo cappotto.

Posò entrambe le mani sui miei capelli e me li accarezzò. «Tu non mi hai detto qualcosa, io me lo s-» Non lasciai finire la frase a Thomas che confessai. «La mia prima volta. Thomas, la mia prima volta! Ed io l'ho lasciato fare.»

L'avevo fatto con Johnny, okay, ma avevo anche fatto la parte della puttana. E tra l'altro, lui che sapeva gestire di più l'alcool non mi ha fermata e se ne era approfittato di me.

Thomas mi strinse ancora di più mentre la mia stanchezza ed il mio mal di testa aumentavano.
«Thomas, Thomas guardami!» In un attimo di lucidità cercai di bloccare i pensieri che si stavano già creando nella testa di Thomas.

Afferrai il suo viso con le mie mani e lo costrinsi a guardarmi negli occhi.

«Non fargli del male e non dirgli nulla, okay? Va bene così.» Egli scosse la testa. «Non va bene così. Cazzo, era la tua prima volta e nemmeno te la ricordi!»

Disse con gli occhi lucidi.

Ci pensai velocemente e decisi di affrontare tutto ciò con il sorriso. «C'è ne sarà un'altra e sono sicura che sarà più bella.» Lo sentii sospirare e poi si staccò da me. «Torna a casa, io sento cosa ha da dire questo coglione, okay?»

***

Tornai a casa, sotto consiglio di Thomas, e ciò che si presentò davanti ai miei occhi mi bloccò sul posto.
Thomas!

Tornai indietro e corsi verso il locale, trovando Johnny che dava le spalle alla porta mentre parlava con Thomas. «Thomas!» Richiamai la sua attenzione, cercando di riprendere fiato. «C'è la casa sotto sopra!»

Johnny si voltò di scatto verso di me ma non ricevette nessuna mia attenzione. Iniziai a correre nello stesso momento in cui Polly ed Arthur si alzarono di colpo ed arrivammo in casa.

Io e zia Polly guardammo cosa ci restò e per nostra sfortuna, presero quasi tutti i contanti.
Andò a comunicarlo a Thomas mentre io li raggiunsi in cucina, dopo aver raccolto i fogli della mia enciclopedia, finiti sparsi per terra.

«Hanno lasciato questa.»

Alzai lo sguardo verso l'oggetto che ci segnalò Thomas e la aprì, in modo da metterla davanti agli occhi di tutti noi.

«Delle tronchesi? Perché le avranno lasciate?» Domandai quasi in un sussurro, stanca per lo sfogo di prima. Mi guardai intorno e capii che c'era qualcosa che non andava.

Arthur ci avvertì di non muoverci ma io non capii il perché, così feci un passo verso il mio ufficio ma Johnny mi bloccò dai fianchi.

Alzai lo sguardo di scatto verso il suo, guardandolo con tutto l'odio che provavo nei suoi confronti, in quel momento, ma lui sembrò non farci caso. «Non muoverti, cazzo.»

Disse con voce autoritaria.

Decisi di ascoltarlo, così restammo fermi in quella posizione.

«Stanno facendo un gioco.»
Ci informò Thomas. Quando Johnny sentii il mio corpo tremare dal nervosismo, iniziò ad accarezzare i miei fianchi con i pollici ed in quel momento distolsi il mio sguardo dal suo, dato che sentivo gli occhi lucidi.

«Un gioco? Ma di che diavo-» «Zia Polly?» La riprese Johnny e la zia lo guardò dritto negli occhi.

«Non toccare niente, capito? Niente.» La zia lo guardò in modo serio ed annuì, ingoiando il groppo che le si era formato in gola.

Thomas guardò tutti quanti negli occhi e poi spiegò che in Francia, per farti capire che stavano giocando con te, lasciavano delle tronchesi.
Ingoiai la saliva che non riuscivo a mandare giù e posai lo sguardo su quello di Johnny, che non si era staccato dal mio.

«Qui da qualche parte c'è una granata.» Sentii le gambe che da un momento all'altro mi potevano abbandonare tranquillamente, ma per fortuna c'era Johnny a sostenermi.

«Non muovetevi.» Continuò a ripetere Arthur.

Sentii Thomas sospirare e poi parlò.
«No, non è qui, a quest'ora sarebbe esplosa.»
Scosse la testa e guardò Arthur. «Non è qui, avranno fatto una trappola solo per me, c'era il mio nome sul proiettile.»

***

Angolo scrittrice

Rieccomi!
Come va? Spero tutto bene! Fatemi sapere se questo capitolo vi è piaciuto e cosa ne pensate di ciò che è successo tra John e Rose! ^-^ sono curiosa :3

A f***ing mess || Peaky BlindersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora