8.

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Arrivammo a Chettenam ed Arthur salì su una cassa di legno, mentre io presi Finn per mano ed affiancai Johnny, lasciando poi la mano di Finn dato che si dimenava.

«Attenzione ragazzi, facciamo un piccolo riassunto di ciò che stiamo per fare.»

Disse Arthur come se fosse fatto di qualche droga.

Sorrisi per la sua spensieratezza, mentre afferrai la sigaretta e la portai tra le dita, mandando via il fumo.

«La concorrenza, nel loro territorio non paga, ma quest'oggi noi gli faremo il culo.»
Disse, aggirandosi davanti a noi, con la calma più totale.

«State tranquilli per i suoi uomini, vengono pagati per girarsi dall'altra parte. Portate ciò che vi serve e spacchiamo il culo ai Lee!»

Afferrai un coltellino e, trovandone un'altro, sorrisi soddisfatta. Il mio sguardo si posò su Johnny e quest'ultimo mi fece l'occhiolino, sorridendomi e dando un'arma al piccolo Finn.

Infilai il coltellino sotto i pantaloni, stretti con dei laccetti legati ai polpacci, e lanciai per terra la sigaretta, seguendo la mia famiglia verso il luogo d'azione.

Entrammo nel bagno dell'ippodromo, dove trovammo Erasmus Lee che rubava soldi ad un uomo ed io e Johnny lo fermammo, bloccandolo al muro.
«Ciao Erasmus, come vanno gli affari?»

Arthur sganciò un pugno dritto nello stomaco di Erasmus e Johnny fece sbattere, varie volte, la testa dell'uomo, se così si poteva definire, contro il lavandino bianco, sporcandolo di sangue.

Venne bloccato di nuovo contro il muro e Johnny mi fece segno con la testa di tenerlo fermo dall'altra spalla.

Il mio sguardo si posò su Arthur, quando capii che si stava togliendo il cappello per usare le nostre lamette.
«Dovresti levarti dai coglioni se non vorrai perdere tutto l'orecchio.» Sussurrai all'orecchio che stava per essere tagliato da Arthur.

Le dita di Arthur afferrarono la punta dell'orecchio e la tennero ferma, così da poter tagliarla perfettamente e far urlare Erasmus dal dolore, mentre il sangue schizzò su di me e su Johnny.

«Ora siamo noi i cazzo dei protettori dell'ippodromo, i Peaky Blinders!»

Sputai vicino all'uomo e decidemmo di finirla lì, uscendo dal bagno.

Recuperai Finn, prendendolo per mano, e salimmo in macchina, con il borsone pieno di penny sulla mia spalla.
Johnny fece salire prima Finn, che venne spinto dalle mie mani contro la sua piccola schiena e poi aiutò me.

Passai il borsone ed afferrai la maniglia accanto all'apertura dello sportello, per poter salire più facilmente.

Mi sedetti vicino a John e chiusi lo sportello, sospirando.
«Ora li portiamo a Tommy e poi andiamo a festeggiare!» Arthur esultò e Johnny si avvicinò di più a me.

«Ti direi di andare da Thomas a portargli il borsone, ma non credo sia il caso.»

Cercai di non risultare nervosa così lo guardai, accendendo una sigaretta per smaltire lo stress.
«Posso fare compagnia ad Arthur, facendo come palo per l'uscita secondaria, in caso della presenza di qualche sbirro.»

Lo vidi sorridere a 32 denti e ciò fece accennare un piccolo sorriso anche a me. «Quindi hai deciso di metterti in azione?» Domandò, con non chalance, ricevendo un mio schiaffetto sulla sua nuca.

«Ricordati che sono sempre del tuo sesso opposto e sono più grande di te, quindi: porta rispetto e non darmi della rincoglionita!»

Sussurrai, facendolo ridere di gusto.

«Comunque va bene, come desideri.»

***

Arrivammo sul retro dell'edificio e, con molta facilità, raggiungemmo l'uscita di emergenza.
Passai il borsone ad Arthur e restai accanto a lui, con lo sguardo rivolto sulla marmaglia di gente che si trovava fuori dall'edificio.

«Abbiamo recuperato ogni penny rimasto.» Disse con troppa euforia, Arthur. Riuscii a sbirciare con la coda dell'occhio e notai Grace con un vestito rosso ed un fisico da invidiare.

Cercai di non pensarci e quando Thomas chiese se ci fossero feriti, mi richiamò. «Rosie cara, hai ucciso qualcuno? Il sangue sulla tua camicia bianca non promette bene.»
Mi voltai verso di lui e gli feci il terzo dito, facendo ridere Grace. «Imbecille.» Commentai, scuotendo la testa.

«Almeno so che hai mantenuto la nostra promessa.» Mi fece l'occhiolino e ciò mi fece restare zitta, cosa mai successa.

«Bene. Visto che non ci sono feriti, porta i ragazzi al pub.» Thomas diede una pacca sulla spalla ad Arthur e poi fece un altro occhiolino a me, sorridendo in modo beffardo.

Stronzo.

Prese Grace dalla spalla, in modo delicato, dopo che la ragazza salutò sia me che Arthur ed una frase che fu rivolta alla bionda, da parte di Thomas, gironzolò nella mia testa per qualche secondo: «Andiamo via Lady Sara.»

Arthur ridacchiò e mi portò con se verso la macchina, senza staccare il suo sguardo dal mio, nonostante io non lo ricambiavo.

«Cosa c'è?» Domandai con un sospiro, mentre buttai via la cenere, facendola cadere per terra e prendendo un altro tiro, in seguito.
«È gelosia quella che vedo nei tuoi occhi e mi sa che le mie teorie si stanno confermando!»

Disse tutto contento, sembrando quasi John quando si faceva film mentali su me e Thomas.

«Spero tu stia scherzando.»

Arthur ridacchiò. «So che non abbiamo chissà quale rapporto ma a me puoi dirlo, non mi sfugge niente, lo sai.»

Disse, senza giri di parole.

Mi schiarii la voce e mi fermai, facendolo camminare per qualche altro passo e poi farlo fermare, accorgendosi che non lo stavo seguendo.
Mi guardò per qualche secondo con un sorriso storto e tornò indietro.

***

Angolo scrittrice

¡Hola! Eccomi qui con un altro capitolo.
Quanto è bello il rapporto tra John e Rose?😍
Io lo adoro!
Secondo voi cosa dirà Rose ad Arthur?
Fatemelo sapere sotto nei commenti!
Grazie e ci vediamo al prossimo capitolo!

A f***ing mess || Peaky BlindersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora