17.

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«La signorina si voleva divertire.» Thomas mi guardò con un sopracciglio alzato e ridendo.

«Ah si?» Un uomo che varcò la soglia del pub catturò la mia attenzione e ciò fece girare anche Thomas.

«Il signor Thomas Shelby?»

John mi guardò con le sopracciglia aggrottate ed io feci spallucce; così, si girò di nuovo verso suo fratello.
«Chi lo chiede?» Il signore si sporse di più verso Thomas e Johnny si raddrizza.

«Malacki Brine.» Si prese un attimo di pausa e, dopo un po', continuò.

«Il vostro amico mi ha detto che volete negoziare.» Thomas guardò davanti a sé e si rigirò la sigaretta tra le dita. «Va bene, negoziamo.»

Prese un bel respiro e Brine prese, di nuovo, parola.

«Mesi fa si era presentato un certo Ryan, da voi. Doveva acquistare della merce. Purtroppo, però, ha avuto un'incidente.»

Thomas annuì.

«Si, lo so e mi dispiace.» Brine inclinò la testa di lato, guardando in basso, e sospirò.
Si guardò intorno e poi riportò l'attenzione su Thomas.

«Si dice che gli hanno sparato e che parlava troppo, forse qui si è fatto qualche nemico.» Thomas, senza nemmeno pensarci, scosse la testa.

«Non che io sappia.»

Brine guardò me e John e sorrise beffardo.
«Qui non conviene farsi dei nemici, giusto?» Thomas fece spallucce ed inclinò i lati della bocca.
«Sono tutti i benvenuti se vengono per bere una birra.»

Brine guardò Grace e sorrise, per poi riportare lo sguardo su Thomas.
«Anche gli irlandesi?»

Thomas annuì.

«Soprattutto gli irlandesi.»

L'uomo sorrise. «Anche quando hanno fatto parte dell'esercito repubblicano? Come Ryan?»

Thomas trattenne il respiro e poi lo buttò via.
«Prima ho detto che chiunque venisse a bere una birra è il benvenuto, per un motivo, quindi sì: anche lui.»

Brine ridacchiò.

«Ma non gli avete creduto.»

Capii che Thomas perse quasi la pazienza, quando prese un bel respiro e si voltò verso l'uomo.

«A volte, nei pub come questo, le cose vengono dette dal Whisky e non sempre è la verità.»
Brine sorrise divertito e ridacchiò. «Io sono astemio e questi discorsi mi divertono.»

Johnny non riuscì a trattenere la risata, così lo sguardo di Brine cadde su di lui.
Brine alzò un sopracciglio e John ridacchiò.
«Se vuole le offriamo un analcolico.»
Disse il rosso accanto a me, afferrando il suo bicchiere pieno di Whisky.

Brine sospirò e si mise a tu per tu con Thomas, cosa che nessuno doveva rischiare di fare.

«Vedete signor Shelby, per colpa della sua lingua lunga, Ryan aveva molte conoscenze ed era legato anche alla nostra fratellanza.»

Prese una pausa, guardando Thomas con uno sguardo inquietante.

«Ryan era mio cugino. Dal posto da cui veniamo, gli uomini come me, sono molto influenti.»
Brine sorrise in modo non molto rassicurante.
«Gradisco un buon Cordiale, signor Shelby.»

Malacki si spostò dal bancone e, dandoci ancora le spalle, Thomas parlò.
«Grace... prepara un Cordiale.»

Guardai Grace con la coda dell'occhio e potei notare come lo guardava in modo strano, quasi sospetto.
«Si, signor Shelby.»
Alzai un sopracciglio.
Come mai tutta quella professionalità? Non si erano già baciati e dato spazio ad un altro tipo di confidenza?

Sospirai e mi voltai, completamente, verso Grace.
Afferrai il mio bicchiere di Whisky e lo bevvi d'un sorso.

«Porca troia.» Disse Johnny, facendo ridere il ragazzo accanto a me, Lucas.

Guardai male Johnny e mi alzai, sospirando.

«Dove vai? Non saluti il tuo amichetto?»
Domandò John, riferendosi a Lucas. Alzai il braccio e gli feci il dito medio, scuotendo la testa.

«Per ora ho altri pensieri in testa!»

Sentii Johnny ringraziare Grace e salutare Lucas, per poi correre da me.
«Dai, sembra carino! Magari potresti distrarti un po', se proprio non vuoi confessare i tuoi sentimenti a Thomas.»

Aggrottai le sopracciglia e mi fermai di colpo, fronteggiandolo.

«Ma tu hai capito con chi stai parlando?»

John alzò un sopracciglio e poi annuì.
«Rose Shelby. La ribelle, Rose Shelby.» Scossi la testa ed alzai gli occhi al cielo, accendendomi una sigaretta. «Colei che non ha mai avuto un ragazzo e, l'unica esperienza che ha avuto nemmeno se la ricorda.»

Non guardai Johnny negli occhi, ma ero quasi certa che il rosso abbassò lo sguardo, ritirandosi le labbra; faceva sempre così, quando si sentiva chiamato in causa o si sentiva in colpa.

Portò le mani sui fianchi e sospirò.

«So da chi portarti.»
Aggrottai le sopracciglia e, quando posò una mano sulla mia schiena, per farmi girare, lo guardai perplessa. «Che intenzioni hai?»

***
Angolo scrittrice

Capitolo un po' di passaggio, mi sa che in quel periodo non avevo tanta ispirazione, fatemi sapere cosa ne pensate, baciii❤️

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