«Bene, cercavate degli uomini di nome Shelby, qui ne avete tre più una donna.»
Il signore assai ambiguo e con una faccia da schiaffi mi guardò con un sorriso malizioso, cosa che mi fece chiudere la mano in un pugno.
«Non avevo mai sentito parlare di voi, devo ammetterlo. Ma poi, un giorno, qualcuno mi disse di una banda di lamette e mi sono chiesto "e allora?"»
Fece una pausa per lanciarmi un altro sguardo, prima di passare a fissare quello di Thomas.
«Ma poi mi avete fatto le scarpe ed avete avuto la mia completa attenzione. Prima di tutto: con chi devo parlare?» Arthur si sistemò meglio sulla sedia. «Con me, sono il più anziano.» Disse.
Il suo sguardo pungente e fastidioso si posò su quello di Arthur. «È evidente, si.»
Okay, aveva abbastanza rotto le palle. «Ridete di mio fratello?» Domandai, ormai era una domanda di rito; giocai con il mio anello per il nervosismo e lasciai lo sguardo perso nel vuoto, per poi posarlo sul suo.«Bene, lui è il più anziano mentre tu sembri la loro puttana.» Il primo a partire fu John, seguito da Thomas ed Arthur, che afferrò il tizio dal colletto della camicia.
«Puttuna sarà tua mamma.» Disse, sputandogli in faccia, mentre io cercai di restare il più ferma possibile, avendo una pistola puntata contro la testa così come l'avevano Thomas, Arthur e Johnny.
«Io direi di calmarci, signori.»
Disse, l'uomo che si occupava della contabilità del gentiluomo che aveva Arthur tra le mani.
Cercai di restare calma, così da non creare altro caos e per fortuna ci riuscii. Dunque provai a far calmare Arthur.«Arthur, siediti e completiamo questa trattativa.»
Dopo vari respiri profondi da parte di Arthur, fece come dissi io, sedendosi vicino a Thomas dopo avermi lanciato uno sguardo.
Ci sedemmo tutti quanti e sospirai, chiudendo gli occhi e riaprendoli subito.Con comune accordo, decisero di rivedersi per una risposta da parte del signore che non conosceva per niente la buona educazione.
«Ti sei messo apposta contro di lui!» Disse Arthur, quando restammo da soli.
Thomas prese un bicchiere già riempito e lo bevve d'un fiato. «Voi pensate a sistemarvi, dobbiamo andare alle corse. Ah! Rose? Sta volta non verrai con noi.» Aggrottai le sopracciglia e lo guardai. «Perché?» Cercai di continuare a mantenere la calma e di non lanciare un tavolo per aria.
«Ho deciso che è un posto pericoloso per te.»
Disse solamente.
A quel punto mi alzai.
«Thomas. Ci sono sempre venuta con voi, non capisco!» Alzai la voce mentre lo raggiunsi fuori dal locale e lui si fermò, per poter girarsi verso di me.«Non lo capisci? Sei una donna e vedendoti con noi possono ferirti anche solo con le parole che escono da quelle schifose bocche!» Disse infuriato.
«È perché mi ha chiamata puttana?» Il suo sguardo si posò sul mio e capii al volo la risposta.
Annuii ed abbassai la testa.«Okay, va bene. Non verrò!»
Lo sentii sospirare quando lo sorpassai, facendo scontrare le nostre spalle.
«E dai non te la prendere, Rose! Lo faccio per proteggerti.» Urlò per farsi sentire.Portai il braccio all'indietro ed alzai il dito medio, facendolo sbottare.
Così ti meriti il secondo vaffanculo della settimana, Signor Shelby.
***
Angolo scrittrice
Rieccoci!
Sto vedendo un sacco di stelline e sono felice che a qualcuno piaccia la mia storia, credevo di fare un buco nell'acqua, pubblicandola, oppure di rovinare la trama originale.
Solita domandina: la vostra scena preferita della serie originale?
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A f***ing mess || Peaky Blinders
RandomTrovata in un vicolo cieco da Polly Shelby, Rose Martin entra a far parte della famiglia Shelby all'età di 10 anni. A distanza di anni scopre di avere molte passioni in comune con Thomas, così divenne una specie di stalliere; lavoro per uomini, ma...