21.
Così mi ritrovai proprio dove avevo iniziato a raccontare la prima parte della mia storia. Era ormai metà Agosto e mi trovavo a casa dei nonni, alla Tana, dato che il giorno dopo sarebbe stato il mio compleanno. Stavo seduta sulla finestra, guardando oltre l'orizzonte il paesaggio sereno, mentre dentro di me si scatenava la tempesta.
Non avevo avuto affatto ragione. Di solito sapevo quello che dicevo perché l'avevo studiato su qualche libro, ma questa era una cosa che non si poteva imparare sui libri. Erano passati due mesi e mezzo dalla fine della scuola, ma il mio pensiero fisso continuava ad essere Scorpius Malfoy, nonostante mi sforzassi tanto per non pensarci neanche un po'.
E mi sentivo in colpa, terribilmente, perché avrei tanto voluto dire tutto a mamma e papà, ma non potevo. Mi sentivo in colpa perché sapevo bene che cosa ne pensasse papà e mi sembrava quasi di aver tradito la mia famiglia. Anche se in verità non era successo proprio niente di concreto.
Qualcuno bussò alla mia porta, o meglio alla porta della camera di papà, e mi voltai appena pensando che fosse mia madre. Non appena vidi la faccia sorridente di Vanessa fare capolino, saltai in piedi e corsi ad abbracciarla.
"Vì!" Urlai. "Che ci fai qui a quest'ora? Pensavo che arrivassi solo domani!"
Vanessa si slegò dal mio abbraccio ridacchiando ed entrò nella stanza trascinandosi dietro una valigia. "Lo so, ma avevo due ragioni per venire prima." Disse. "La prima, è che volevo che fosse una sorpresa."
"E lo è stata!" feci io euforica. Mi sedetti sul letto elettrizzata, non vedevo l'ora di sapere tutto quello che aveva fatto durante l'estate. "E la seconda?"
"Oh beh..." Si schiarì la gola cominciando a tirare fuori la roba dalla sua valigia. "... io ed Albus ci siamo lasciati."
Mi sentii all'improvviso come se una tegola del tetto avesse sfondato il soffitto e mi fosse caduta in testa. "Che cosa?" Chiesi shockata. D'accordo, volevo sapere tutto della sua estate, ma questo era stato davvero inaspettato. "E quando è successo?"
"Oggi a pranzo." Disse lei continuando a frugare nella valigia, senza guardarmi.
"E me lo dici così come se niente fosse?" Saltai su io. "Ma insomma, che diavolo è successo?"
Vanessa alzò gli occhi e mi fissò, poi sospirò e si morse un labbro. "Scusa, Rose, ma non ho proprio voglia di parlarne adesso. Ho fatto la valigia in fretta e furia, mi sono scusata con i tuoi zii e appena ho potuto sono venuta qui."
"Okey, okey." Alzai le mani in segno di resa. "Pensavo che almeno tu avessi buone notizie."
"Che vuoi dire?"
Io sospirai e la guardai penosamente. "Malfoy."
"Oh, Rose, non è ancora passata?" Chiese lei premurosa. Si sedette accanto a me e mi posò una mano sulla gamba. "Non l'hai detto ai tuoi, vero?"
"Certo che no, non voglio che mi stacchino la testa." Dissi. "Domani Al sarà qui, te ne rendi conto, vero?"
Lei annuì. "Sì, lo so. Non voglio rovinare il tuo giorno, non preoccuparti, me ne starò buona come se niente fosse successo. Cosa pensi di fare una volta tornate a scuola? Insomma, sarai costretta a rivederlo."
"Non lo so, non ci ho ancora pensato." Alzai gli occhi al cielo. "Non avrete litigato per qualcosa di stupido, vero?"
"Litighiamo sempre per qualcosa di stupido. Litighiamo sempre, ecco qual è il punto." Sospirò Vanessa. "Pensi che Malfoy possa aver cambiato idea?"
"Beh, sinceramente... ma insomma, perché continui a cambiare discorso!"
"Io?" Fece Vanessa. "Veramente sei tu che non fai altro!"
STAI LEGGENDO
Don't Tell Dad
FanfictionPROLOGO Stavo seduta sull'incavo della finestra fissando il paesaggio attorno alla casa dei nonni. Per ettari ed ettari si vedevano solo campi arsi e colline, il lago dove papà ci portava sempre quando eravamo piccoli e il ripostiglio dove il nonno...