27.
I seguenti mesi non erano stati affatto facili, nonostante Malfoy avesse promesso di non dire nulla ad anima viva, c'era sempre il rischio di essere beccati durante le ronde, dire bugie era diventato sempre più difficile e poteva capitare di rimanere sempre indietro con le lezioni. Anche se per me era abbastanza impossibile, dato che usavo tutto il mio tempo libero per portarmi avanti, tanto che se rimanevo indietro ero praticamente alla pari con gli altri.
Zabini e Vanessa erano gli unici a sapere delle nostre scorribande notturne e dovevo ammettere che più di una volta se non ci fosse stata lei con le sue scuse pronte sarei stata davvero nei guai.
Col passare del tempo era arrivato il giorno di Halloween senza che quasi non ce ne accorgessimo. L'unica cosa che era davvero cambiata è che avevo imparato a chiamare Malfoy, Scrorpius. Anche se solo quando eravamo soli, ma mi sembrava già un passo avanti. Sarebbe stato decisamente strano chiamarlo Scorpius in pubblico.
"Non hanno ancora abolito questa stupida festa?"
Io alzai gli occhi al cielo. Certo che alcune cose non cambiavano proprio mai. "Cosa ti ha dato la speranza che forse quest'anno avremmo potuto non festeggiare Halloween?"
Vanessa scrollò le spalle continuando a camminare al mio fianco. "La speranza è l'ultima a morire. Ehi, ma chi è nella squadra di Quidditch non ha qualche esenzione particolare?"
"Sì, Vì, ne avete." Dissi. "Ma potete saltare qualche lezione, non le feste."
Ci sedemmo al tavolo dei Grifondoro, circondate da zucche fluttuanti. Vanessa le guardò con disgusto. Era l'ora di pranzo e avevo una fame da matti. Lily e Hugo erano seduti proprio davanti a noi.
"Ehi Rosie, Vì." Fece Hugo. "Ci venite stasera alla festa?"
"Festa?" Chiesi io cominciando a mangiare. "Quale festa?" Possibile che fossi sempre l'ultima a sapere le cose.
Lily rise e scosse la testa. "Pare che Fred e James abbiano lanciato una nuova tradizione. Non sappiamo chi la organizza, ma sappiamo che ne faranno una nella Stanza delle Necessità. Noi ci andremo, dato che quest'anno ce lo possiamo permettere."
Io e Vanessa ci scambiammo uno sguardo. L'anno scorso non era stata proprio una bella festa. Beh, sì, lei si era messa con Gill Ryan, ma poi per come era finita...
"Non lo so," feci io con una smorfia. "Non mi piacciono molto le feste."
"Non che avessimo dubbi, Rose." Disse Hugo ridendo. "Papà sarebbe molto deluso, lo sai?"
"Ci viene anche Al." disse Lily cercando di convincere Vanessa.
Vanessa alzò gli occhi su di lei stranita. Aveva un'espressione che non riuscii ad interpretare. "Al viene alla festa?" Chiese come se non fosse una cosa possibile. "Ne sei sicura?"
Lily scrollò le spalle. "E' stato lui ad invitarci. Ha detto che tutti quelli della squadra sono ben accetti. A dire il vero credo proprio che verranno tutti i giocatori di Quidditch."
Io e Vanessa ci scambiammo un altro sguardo. Io feci una smorfia. "Beh," dissi a Vanessa. "Infondo se non andremo alla festa, cos'altro potremmo fare? Non vorrai davvero venire alla festa in Sala Grande con tutti i pivellini?"
"Non ci penso nemmeno." Fece Vanessa shockata. "Non ho proprio niente da festeggiare."
"Quand'è stata l'ultima volta che sei stata ad un festa?" dissi io guardandola male. "E il mio compleanno non conta."
Lei sbuffò e alzò gli occhi al cielo. "Proprio tu non vorrai farmi la predica! Per più di sei anni non ti è importato niente di partecipare a qualsiasi festa sia stata data ad Hogwarts e adesso cerchi di convincere me a venirci?"
La guardai qualche secondo prima di dichiarare: "Io ci vado!"
Vanessa spalancò gli occhi e Lily e Al quasi si soffocarono con del cibo. "Ci vai? Da sola?"
Io scrollai le spalle. "Beh, se tu non vuoi venirci, sarò costretta ad andarci da sola. O magari ci andrò con Sol."
Hugo rise. "Eh brava sorellina, così si fa!"
Vanessa e Lily continuarono a guardarmi perplesse. Alla fine Vanessa si morse un labbro e sospirò, chiuse gli occhi. "So che me ne pentirò per molto, molto tempo, ma d'accordo. Ci vengo. Ma solo per farti compagnia."
Io e Lily ci scambiammo un sorrisino. "Ovviamente. Solo per compagnia."
Vanessa arrossì. "Non ci vengo per Al!" Sbottò.
Hugo e Lily scoppiarono a ridere. Mio fratello si teneva la pancia dal ridere. "Certo, come no, e fare il portiere era l'aspirazione della tua vita."
Vanessa spalancò la bocca quasi offesa. "Rosie, diglielo tu che non ci vengo per via di Al."
Io cercai di trattenere un sorriso. "Potrei farlo." Dissi. "Ma non sono brava a dire le bugie."
Vanessa si guardò intorno basita mentre io, Hugo e Lily continuavamo a ridacchiare. "Al diavolo, non ci vengo!"
**
"Non posso credere che ci mi sia fatta convincere anche quest'anno."
Io sorrisi guardando Vanessa stare a braccia conserte davanti alla porta della Stanza delle Necessità. "Scommetto che sarà molto meglio dell'anno scorso. Basterà che ricordi di non bere neanche un goccio di Firewhiskey."
Vanessa sospirò e si mise dritta davanti alla porta. "Ok, andiamo." Bussò e due occhi brillanti apparvero attraverso uno spioncino.
"Parola d'ordine?" Disse una voce ridondante.
Vanessa alzò un sopracciglio e si voltò ignara verso di me. Io feci un passo avanti sorridendo. "Bobotubero." Dissi.
La porta si aprì e una mano ci trascinò dentro, in mezzo al resto degli studenti e alla musica assordante. Ebbi come un flashback, tanto che mi aspettavo di vedere James comparire da un momento all'altro. "Bobotubero?" Chiese Vanessa accigliata. "Ma che razza di parola d'ordine è?"
Io scrollai le spalle guardandomi intorno, in cerca di qualche faccia familiare. Sul fondo della Sala vidi Gaby e Vincent chiacchierare con Sol e un altro ragazzo che non conoscevo. Feci solo in tempo a voltarmi di nuovo verso Vanessa che mi ritrovai Al davanti con un sorrisone stampato sul viso. Sobbalzai dalla paura.
"Al!" Saltai su. "Mi hai fatto prendere un accidente!"
"Scusa." Disse lui ridendo. "Ehi, vi ho portato da bere. Pensi di poterlo reggere, Rosie?"
Ci porse due bicchieri. Io e Vanessa ci guardammo e li prendemmo un po' insicure. "Ci offri da bere? A tutte e due?" Chiesi.
Lui scrollò le spalle e rise di nuovo. "Certo! E' una festa e un po' di alcool non ha mai ucciso nessuno. E comunque Rose, se avessi bisogno di essere riportata in Sala Comune, cerca me questa volta."
Io feci una smorfia. "Davvero molto divertente, Al."
Al rise. "Oh! Ehi!" Saltò su all'improvviso, prendendo Vanessa per un braccio. "Rose, ti dispiace se ti rubo Vanessa per un po'? Kyle Benson voleva conoscere la squadra."
Io scossi la testa. "No. Andate pure."
Vanessa mi fece un sorrisino di scuse e seguì Al tra la folla e per un attimo mi chiesi chi diavolo fosse Kyle Benson. Rigirai il bicchiere tra le mani guardandolo con sospetto. Ricordavo bene cosa fosse successo l'ultima volta che avevo ingerito del Firewhiskey.
Feci un passo indietro senza guardare dove stessi andando e finii addosso a qualcuno. "Oh scusa." Dissi.
"Perché non guardi dove metti..." Mi voltai e mi ritrovai a faccia a faccia con Malfoy. Ci guardammo un po' in imbarazzo, poi fece mezzo sorriso indicando con la testa il mio bicchiere. "Non sarai ubriaca anche questa volta?"
Io arrossii e distolsi lo sguardo. "Non ancora, ma nel caso volessi essere riportata a letto come un sacco di patate so a chi rivolgermi."
Malfoy ridacchiò, poi mi squadrò da capo a piedi. "Bel vestito." Commentò.
Arrossii ancora di più. Non ero abituata a vestire in quel modo, con scolli e spacchi. Le altre ragazze portavano la camicia della divisa praticamente aperta, io la allacciavo fino al penultimo bottone. "E' di Vanessa." Dissi come un'idiota. "Non avevo niente da mettere."
"Non importa che ti giustifichi, ho detto che è bello." Disse prendendomi in giro.
Io alzai gli occhi al cielo. "Che ci fai qui, comunque?"
Lui alzò un sopracciglio. "E' una festa." Disse. "Sono stato invitato e sono venuto. E' così strano?"
"Non è per niente strano." Dissi, poi mi guardai intorno ed abbassai la voce. "E' che pensavo me l'avresti detto. Pensavo che tu dovessi fare una ronda notturna."
"Beh, in realtà dovevo fare una ronda notturna." Disse insofferente. "Ma non ne avevo proprio voglia. E' la sera di Halloween, mi ci voleva un po' di svago!"
Io lo guardai come se mi prendesse in giro. "Adesso vuoi venirmi a raccontare che durante le tue ronde notturne non ti sei divertito? Perché lo so, ero presente."
"Ehi, Scorpius!" Chiamò Zabini alle spalle di Malfoy, poi i nostri sguardi si incrociarono e fece un passo avanti sorridendo. "Scusami, Rose, non ti avevo vista."
Io sorrisi di rimando ma Malfoy gli lanciò un'occhiataccia. Detestava che Zabini mi chiamasse Rose. "Come te la passi?" Chiesi cordialmente.
Zabini alzò i pollici. "Sono solo al secondo giro di Firewhiskey e la notte è ancora lunga. Posso offrirti qualcosa?"
"No, non puoi." Fece Malfoy scocciato. Prese il bicchiere che tenevo tra le mani e lo porse a Zabini. "Tieni, ecco il tuo terzo giro."
Zabini rise e scosse la testa. "Come vuoi. Io non ho visto, né sentito niente."
Continuai a sorridere guardando Zabini andare via, felice del suo bicchiere guadagnato. Quando tornai a guardare Malfoy aveva uno sguardo accigliato ed io alzai gli occhi al cielo. "Cerca solo di essere cortese."
"Beh, Miller non è cortese con me." Replicò lui.
"Come potrebbe?" dissi ovviamente. "L'hai insultata per anni!"
Malfoy incrociò le braccia al petto. "Ho insultato per anni anche te." Disse. "Eppure..."
"Sono molto più stupida di lei." Dissi annuendo. "E masochista."
Fece mezzo sorriso, poi guardò oltre, sopra la mia testa. Trasfigurazione." Disse.
Io sorrisi tra me e mi guardai intorno cercando Vanessa con lo sguardo. Non riuscivo più a trovare né lei, né Al. Il che, in questo caso, era un bene. "Faccio strada."
Mi avviai verso la porta con disinvoltura, mandando fugaci sguardi alle mie spalle. Malfoy mi seguiva lentamente, sorseggiando dal suo bicchiere e fermandosi ogni tanto a chiacchierare con qualcuno, per non destare troppi sospetti.
Uscii nel corridoio, l'aria fresca mi arrivò addosso come una doccia fredda. Camminai lentamente fino a che non sentii il rumore dei suoi passi poco dietro di me e mi fermai dietro al primo angolo. L'aula di Trasfigurazione era a due passi da noi. Malfoy mi raggiunse e mandò uno sguardo ai quadri.
"Ficcanaso." Borbottò tra sé.
Io sorrisi. "Sei sicuro che non ci sia nessuno a giro per le ronde?"
"Certo che c'è qualcuno." Disse sorridendo. "Ci sono io."
Andò avanti e aprì la porta per me, facendomi cenno di entrare, ma quando entrambi ci voltammo verso l'aula rimanemmo di ghiaccio sulla soglia. E lo stesso fecero Al e Vanessa al di là della soglia. Perché l'aula di Trasfigurazione era già occupata.
Li fissai basita. "Al!" dissi. "Ma che diavolo succede?!"
Al si slacciò dal suo abbraccio con Vanessa e venne avanti con una faccia allucinata. "Cosa succede a me?! Cosa succede a te! Che diavolo ci fai con lui?" Chiese indicando Malfoy.
Io mi voltai a guardarlo e mi morsi un labbro prima di voltarmi verso Al. "Io..." presi un bel respiro ma era come se le parole si fossero bloccate sul fondo della gola. "Noi..."
"Noi?!" Fece Al sempre più allucinato. Si voltò verso Vanessa. "Hai sentito, vero? Ha detto 'noi'?"
Vanessa sospirò e chiuse gli occhi. "Sì, io... lo so."
"Lo sai? Che vuol dire che lo sai?" Al stava alzando sempre di più la voce.
"Shhh." Lo zittì Malfoy chiudendosi la porta alle spalle. "Datti una calmata, Potter, o ci metterai tutti nei guai."
Io guardai Vanessa e scossi la testa. "Non ci credo, ti vedevi con Al di nascosto e non mi hai detto niente!"
Al fece lo stesso. "Sapevi di Rose e Malfoy e non mi hai detto niente!"
Vanessa venne avanti con aria esasperata. "Adesso finitela tutti e due! Cos'avrei dovuto fare? Rose mi aveva fatto giurare di non dire nulla a nessuno e per coprire il tuo segreto ho baciato Al e da quel bacio abbiamo continuato a vederci senza che nessuno lo sapesse!"
Io alzai un sopracciglio. "Ma perché vi vedete di nascosto, scusa?"
Al scrollò le spalle. "Beh, è divertente."
"Diavolo se lo è!" Annuì Malfoy.
"Tu chiudi il becco!" Lo riprese Al. "Appena mio zio lo verrà a sapere..."
"... ma dato che non succederà mai non ci poniamo il problema." Continuai io per Al, guardandolo male. "Perché tu non dirai niente a nessuno, proprio come ha fatto Vanessa per tutto questo tempo. Né a Lily, né a Hugo, né a nessun'altro."
Al mi fissò come se mi fossero cresciute le antenne. "Per tutto questo tempo? Da quant'è che va avanti questa storia?"
"Da qualche... mese." Confessai.
"Hai raccontato tutto a Vanessa e non ti è neanche venuto in mente di dirlo a me? Non ti sei fidata di me?" Mi chiese Al guardandomi con delusione. Mi spiazzò, mi aspettavo che urlasse, che mi desse dell'idiota, ma non che fosse deluso.
Sospirai. "Non è che non mi fidassi, Al. E' che non sapevo nemmeno come sarebbe andata a finire questa storia."
Al alzò un sopracciglio. "Se vuoi sentire la dura verità, posso dirtelo io."
"Perché non ti fai gli affari tuoi, Potter?" Tutti e tre ci voltammo verso Malfoy che aveva parlato con tono duro.
Al lo fulminò. "Sono affari miei, stiamo parlando di una persona che amo, Malfoy. E quando si tocca una persona che amo..."
"E non ti è mai passato per la testa che potresti non essere l'unico?"
Sentii Vanessa trattenere il fiato. Al spalancò gli occhi fissandolo basito. Io non mi accorsi bene della reazione che stavo avendo, sapevo solo di essere entrata in apnea e sentivo la testa girare vorticosamente. Riuscii a voltarmi solo lentamente.
"Cosa?" dissi in un soffio.
Malfoy sembrò rendersi conto solo allora di quello che aveva appena detto ed implicato. Rimase qualche secondo in silenzio, poi disse ancora più convinto di prima. "Io sono innamorato di Rose."
Adesso potevo svenire.
Al ridacchiò sarcastico. "Rose?" Chiese. "Fino a ieri era Weasley, o mi sbaglio?"
"Fino a ieri non sapevi neanche pronunciare Quidditch, però adesso sei il Capitano, Potter." Disse Malfoy lanciando una delle sue solite frecciatine.
Al serrò la mascella. "Rose, dammi una buona ragione per cui non dovrei pestarlo."
Io cercai di rinsavire e pensare in fretta. "Ecco... beh... non preferiresti che fosse papà a pestarlo?"
Al guardò da me a Malfoy e sospirò. "Sì, suppongo proprio di sì. Zio Ron sarà molto più violento di me, su questo ci possiamo giurare."
Malfoy fece un passo avanti arrivando proprio dietro di me, sentivo il suo petto a contatto con la mia schiena. "Non pretendo di piacerti, Potter, mi stupirei del contrario. Ma non sei tu a dover decidere per lei e nessuno l'ha obbligata."
Io mi morsi un labbro e guardai Al. "Lo so che sei deluso da me ma... è una situazione strana ma..."
Al sospirò e si arrese. "Non ho voglia di parlarne, Rose, sono ancora troppo su di giri. E' meglio che torni in Dormitorio."
Si scaraventò fuori dalla porta prima che qualcuno di noi potesse fare qualcosa.
"Al!" Gridò Vanessa. "Al, aspetta!" Si voltò verso di noi per qualche secondo, a mo' di scusa, e seguì Al lungo il corridoio.
Io mi passai una mano sulla fronte e scossi la testa fra me. Malfoy rimase in silenzio alle mie spalle, sentivo il suo respiro regolare, ma era l'unico rumore presente nella stanza. Le mani mi tremavano e cercavo qualcosa da dire per rompere quel silenzio pesante quanto una tonnellata. Mi voltai lentamente verso di lui ma l'unica cosa che mi venivano in mente erano le sue parole.
"Perché..." Cominciai ma dovetti deglutire subito per mancanza di saliva. "Perché hai detto in quel modo?"
Malfoy sapeva benissimo a cosa mi stessi riferendo. Distolse lo sguardo e scrollò le spalle come se fosse una cosa da niente. "Perché è vero."
Io scossi la testa incredula. "Come..."
"Non lo so." Disse prima ancora che potessi formulare la domanda. "E' successo."
Io scossi di nuova la testa. Tutta quella situazione mi sembrava così irreale. Sospirai sonoramente e chiusi gli occhi. "Io... credo che andrò a letto. Mi pare la soluzione migliore."
Feci dietro front e stavo quasi per uscire dalla porta quando Malfoy parlò di nuovo.
"Vuoi essere portata in spalla?" Disse. Io mi voltai, aveva un sorrisino sulle labbra. "Puoi sempre fingerti ubriaca, se vuoi."
Feci un minuscolo sorriso e me ne andai. "Magari un'altra volta."
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Don't Tell Dad
FanfictionPROLOGO Stavo seduta sull'incavo della finestra fissando il paesaggio attorno alla casa dei nonni. Per ettari ed ettari si vedevano solo campi arsi e colline, il lago dove papà ci portava sempre quando eravamo piccoli e il ripostiglio dove il nonno...