Come zia Muriel

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1.

Percorrevo il corridoio di notte, guardandomi intorno con i miei grandi occhi scuri. Le fiaccole fievoli attaccate alle pareti di pietra illuminavano appena l'immenso castello. Potevo sentire solo i miei passi riecheggiare nelle ombre e con tutta me stessa pregavo, ogni secondo di più, di udire un rumore, un fruscio, qualcosa che non mi facesse pensare di essere sola e di non aver trascorso le mie ore invano.

Erano quasi le tre e le mie palpebre cominciavano a calare pesantemente sulle iridi. L'indomani avrei avuto un compito in classe e volevo ripassare le ultime cose.

Stavo quasi per tornare indietro, stanca del giro, quando un movimento sul fondo del corridoio catturò la mia attenzione. Aumentai il passo, incuriosita, sfrecciando veloce sotto gli occhi sonnacchiosi dei quadri. Sicura di aver trovato qualcosa, voltai l'angolo presa dall'adrenalina, rimanendo subito delusa.
Il corridoio era vuoto.

"Cerchi qualcosa, Weasley?"

Sobbalzai dalla paura e mi voltai di scatto. Scorpius Malfoy se ne stava alle mie spalle appoggiato contro al muro con il suo solito e fastidioso ghigno sulle labbra fini. Mi ricomposi e aggrottai la fronte mettendomi subito sulla difensiva.

"Cercavo qualcosa di interessante... ma poi ho trovato te."

Malfoy represse il suo ghigno passando ad un'espressione del tutto disinteressata. Delle volte avrei voluto poterlo toccare per sentire se era fatto di ghiaccio. Fece muovere il mantello tra le gambe e si mise dritto con un'aria da puzza sotto al naso.

"Dovresti ringraziare Weasley. Sono la cosa più eccitante che potesse capitare nella tua misera vita."

"Eccitante è una parola che non avrei proprio usato per definire te, Malfoy."

Malfoy ghignò di nuovo.
Ok, che cosa aveva sempre da ridere? Forse per lui scambiare due chiacchiere con me era divertente, ma per me non lo era affatto.

Mi resi conto di sembrare una sciocca ferma nel mezzo al corridoio di notte con Malfoy. Scossi la testa. "Io me ne vado a letto, tu continua pure a fingerti un vampiro."

Malfoy alzò le sopracciglia. "Te ne vai già? Pensavo volessi farmi compagnia."

"E chi vorrebbe la tua compagnia? Uno Schiopodo forse."

Malfoy si mosse verso di me guardandomi dall'alto. Ed era alto. O forse ero io che ero bassa. Dovetti alzare la testa per guardarlo in faccia, e non mi piaceva per niente. Aveva la solita smorfia che tiene sempre quando dico qualcosa che non gli va a genio.

"Sai, ci sono ragazze che pagherebbero galeoni per stare con me." Disse con tanta modestia che mi parve di poter vedere il suo Ego gonfiarsi attorno a lui.

"Pensa che coincidenza," Sorrisi un sorriso con veramente poco di amichevole. "io pagherei galeoni per stare alla larga da te."

Senza aspettare una sua velenosa risposta girai i tacchi e continuai a percorrere il corridoio. Era tardi, ero stanca e tutto quello che volevo era non avere una conversazione con il peggiore dei Serpeverde.

Tra poche ore avrei avuto il compito in classe di Erbologia e avrei dovuto essere perfetta. Mia madre sarebbe stata delusa se non avessi preso una E, la preside mi avrebbe detto che stavo sciupando il mio rendimento, Neville sarebbe stato scontento di darmi solo una O, e mio padre probabilmente mi avrebbe dato una pacca sulla spalla e mi avrebbe detto che non sono poi solo figlia di mia madre.

A volte adoravo mio padre.


**


La sveglia era suonata troppo presto quella mattina ed io ero una tipa mattiniera. Non mi era mai piaciuto dormire troppo, non tanto quanto papà e Hugo. Papà sarebbe stato capace di dormire una settimana di fila se solo avesse voluto, ma mamma lo buttava giù dal letto regolarmente ogni mattina.

Don't Tell DadDove le storie prendono vita. Scoprilo ora