Sono Cosí Morta !

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29.

Il tempo stava scorrendo così in fretta che sembrano essere passati solo due giorni dall'inizio dell'anno. Eppure ogni giorno che passava avevo visto il parco di Hogwarts ricoprirsi di neve, gli alberi perdere le foglie e gli studenti sempre più felici che mancasse sempre meno alle vacanze di Natale.

Per la gioia di tutti Vanessa ed Al erano tornati ufficialmente insieme, anche se a volte capitava di sentirli litigare come dei matti. Ma infondo io ero nata nella casa di Ron ed Hermione Weasley. Vincent e Gaby continuavano invece ad essere felicemente accoppiati, e Sol pareva che uscisse con un certo Adam di Tassorosso che non avevo mai sentito nominare in vita mia.

Anche io e Scorpius continuavamo ad uscire insieme ed Al si era un po' adattato alla situazione. Tutto sembrava procedere a meraviglia se non fosse stato per il fatto che nel giro di ventiquattrore sarei tornata a casa per le vacanze di Natale e per la stupida promessa fatta a Scorpius.

"Sono così morta." Sospirai afflitta tra me. "Morta. Diventerò il nuovo fantasma di Hogwarts."

Al alzò un sopracciglio. "E tu credi così facilmente di poter spodestare Mirtilla Malcontenta?"

"Mio padre mi ucciderà." Dissi. "No, che dico. Mio padre lo ucciderà."

"Beh, è stato lui a chiederlo, no? Sa bene che va incontro ad un triste destino." Fece Vanessa scrollando le spalle. "E potresti comunque dire a Malfoy di averglielo detto quando non è vero."

"Oh grandiosa idea!" Fece sarcasticamente Al. "Perché nessuno noterebbe la differenza! Sono sicuro che i miei zii rimarranno calmi come se niente fosse quando lo sapranno davvero."

"Al ha ragione." Feci io sospirando. "Devo solo trovare il momento giusto... il che sarà a Natale quando papà avrà la pancia piena."

"Se io fossi in Malfoy, spererei solo che sia una cosa veloce." Disse Al, poi piegò la testa da una parte riflettendoci su. "Ma infondo è un Malfoy, a chi importa."

"A me!" Dissi io guardandolo male.

Al arrossì appena e ridacchiò. "Era solo una battuta."

Eravamo nella Sala Comune dei Grifondoro, in pieno pomeriggio, le lezioni erano già terminate ed il mio baule era già pronto per il giorno dopo, mancavano solo poche cose. Vanessa sarebbe tornata a casa con me, come ogni anno.

"Ehi, che sono quelle facce spente?" Alzammo la testa, Hugo ci fissava con un sopracciglio inarcato. "Il Natale vi rende così tristi?"

Io sbuffai e gli feci cenno di sedersi. "No, niente di tutto questo. Siamo solo un po' stressati per via dei M.A.G.O."

Vanessa scrollò le spalle. "Io non sono affatto stressata per via dei M.A.G.O. ... anzi, al dire il vero penso proprio che studierò solo lo stretto necessario. Troverò il modo di copiare da uno di voi due."

Al ed io ci guardammo. "Ma non ti vergogni a dire certe cose?" Chiesi.

Lei scosse la testa. "No. Ci dovranno essere i suoi risvolti positivi ad avere due geni come persone più care, no?"

Hugo rise e annuì. "Ha ragione. Lily mi fa copiare tutti i suoi compiti."

Al lo guardò con un sopracciglio inarcato. "Ma Lily non è affatto un genio." Obbiettò.

"Lo so." Fece Hugo sorridendo il suo solito sorriso. "Ma se la cava comunque molto meglio di me."

Lo guardai un po' sorpresa, era vero che non ci vedevamo spesso io e Hugo, ma non avevo più sentito parlare di lui e delle sue scorribande. "Ehi, ma com'è che ultimamente non ti ho mai sentito dire di aver scontato una punizione? Ti sei finalmente ravveduto?"

Don't Tell DadDove le storie prendono vita. Scoprilo ora