X: La Umbridge è una palla

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La prima settimana di Ottobre fu forse la più importante di tutta l'impresa, per tanti motivi. Tutto iniziò con un semplice sogno, la notte tra lunedì e domenica.

È notte e mi trovo nella cameretta di due bambini, i quali dormono su due letti piazzati sulle pareti opposte della stanza. Uno dei due dorme tranquillo, mentre l'altra (almeno penso sia una bambina, vista la massa di capelli che ha) suda, si agita e mormora qualcosa, ma non capisco bene cosa. Ad un certo punto spalanca gli occhi e scatta a sedersi, ansimante e con le lacrime che scendono copiose. Stringe forte il suo orsacchiotto, e guarda spaventata verso la finestra aperta. Forse è un trucco della luce, ma sembra avere un occhio più scuro dell'altro.

Dopo essersi calmata, va vicino al letto del fratello e lo scuote. Lui, con gli occhietti ancora mezzi chiusi, dice, "Che c'è?". Tra le mani stringe un piccolo panda di peluche.

"H-ho fatto in incubo. C'era una b-bambina bionda che scappava da un grosso uomo con un occhio s-solo e i suoi amici erano legati su una p-pentola. N-non riesco a dormire."

"Vuoi stare un po' vicino a me?" Lei annuisce energicamente. Senza dire una parola, il bambino alza le coperte e fa spazio alla sorella. Invece di stendersi subito, i due rimangono per un po' seduti sul letto, abbracciati. Il bambino le accarezza i capelli per calmarla.

"H-ho paura. E se viene l'uomo grosso?" Singhiozza lei.

"Possiamo batterlo. Siamo due tigri! RRAARR!"

"Tu sei una tigre. Io ho paura!" A quel punto il bambino la stringe un po' di più e la guarda negli occhi, con il viso ben illuminato dalla luna. Ho visto bene, entrambi hanno gli occhi di due colori diversi.

"Non avere paura, ci sono qui io." Lei sorride e chiude gli occhi. Alla fine si addormentano così e io mi sveglio.

Tutto molto carino e tenero, ma che razza di sogno era?

Ignorai la cosa per tutto il giorno, visto che non sembrava importante. E poi avevo ben altro a cui pensare, in primo luogo le 'lezioni' di Harry. Chiesi a Percy cosa ne pensasse, e lui rispose così: "Gli farà bene avere qualcosa a cui pensare. E poi, che gli piaccia o no, lui sarà il punto di riferimento in questa guerra, se davvero ci sarà. Quindi, se non lo vedono come un capo, se lui non si vede come un capo, a queste persone mancherà la voglia di combattere, e allora tanto varrebbe arrendersi."

"Dici che dovremmo proporre la Stanza delle Necessità come posto per allenarci?"

"Direi di sì, ma solo se non troviamo altro. L'ultima cosa che ci serve è che qualcuno ci becchi con Ecate."

Mentre discutevamo di tutto ciò, sentimmo delle voci, e qualcuno urlare. Corremmo verso la fonte del suono, e beccammo due Serpeverde che tormentavano una ragazzina di Tassorosso. Lei cercava di andarsene, ma quei due continuavano a circondarla e a spingerla verso un muro. Bastò un solo sguardo, e io e Percy ci avvicinammo per intervenire, bacchette alle mani. Non immaginavo certo di trovarmi davanti proprio lui.

"Non ho soldi con me! Li ho lasciati in dormitorio! Andate via!" Strillava la ragazzina, ma quei due non la lasciavano in pace.

"Io invece dico che li tieni nascosti. Tienila ferma, Goyle." E iniziarono a metterle le mani addosso.

"Lasciatela in pace!" Comandò Percy minacciosamente, ma io ero completamente distratta dal fatto che uno dei due fosse Goyle, il tizio dell'altra volta. Per esclusione l'altro doveva essere Tiger, il suo degno compare. Entrambi si misero in allerta quando sentirono Percy, ma sghignazzarono quando mi videro.

"Guarda guarda chi c'è, la-" E di nuovo con gli stessi insulti della volta precedente. Se hai difficoltà a capire a cosa mi riferisco, immagina gli insulti più denigratori e razzisti che ti vengano in mente. Ecco, le parole di Goyle erano peggio.

Ricordi di un Mondo Segreto - SOSPESA [LEGGERE ULTIMO AVVISO]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora