Capitolo 10

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 Come previsto, quel lunedì a scuola tutti la fissavano, parlottavano tra di loro e poi o ridevano o sbuffavano, alcuni scuotevano la testa con sdegno, altri la guardavano con ammirazione. Le visualizzazioni sotto al suo video continuavano a crescere e anche i commenti.

Sospirò spazientita da tutta quell'attenzione.

Molto presto tutti quanti si sarebbero dimenticati di Giorgia concentrandosi su qualche altro scoop, ma per il momento era lei la star del giorno e avrebbe dovuto portare pazienza fino a quando qualcun'altra non avesse perso la verginità o qualcun altro non avesse fatto a botte.

Una nota positiva però riguardava la De Lorenzo. La professoressa aveva avuto un incidente, cadendo dalla bicicletta si era rotta un piede, che l'aveva costretta a casa fino alla guarigione prevista tra un paio di mesi.

La sua assenza mandò la classe in fibrillazione. Tutti erano felici perché quell'arpia aveva avuto quello che si meritava e soprattutto perché non se la sarebbero ritrovati all'esame, visto che quell'anno italiano era interno. Quando poi entrò il supplente, un ragazzo di venticinque anni alle prime armi, la felicità raggiunse il culmine.

Primo perché era un figo da paura, secondo perché l'esame sarebbe stata una vera e propria passeggiata, la prova di italiano sicuramente, pensarono tutti.

Durante la ricreazione le ragazze uscirono nel corridoio come al solito, il Simone per cui Valentina impazziva da cinque anni, che frequentava un'altra sezione dello stesso liceo, era, insieme ai suoi compagni, qualche metro più in là e lanciava alla ragazza occhiate penetranti da lontano. Valentina però non si accorse dei suoi sguardi insistenti concentrata nella conversazione con le sue amiche.

"Ragazze a che punto siete voi?" domandò Giorgia in tono concitato.

"Io l'ho finita, ho cominciato a studiarci da un paio di giorni!" disse Ludovica soddisfatta.

"Anch'io" rispose Chiara.

Giorgia diede un morso alla sua barretta dietetica e fece una smorfia di disgusto.

Sbuffò.

Possibile che solo lei non l'avesse ancora finita?

Che strazio! Pensò.

"A me mancano tre materie" disse lei tristemente.

"Ancora?" chiesero in coro Ludovica e Chiara "Devi sbrigarti Giorgia, che poi dobbiamo studiare sul programma per l'orale" la informarono preoccupate.

Giorgia corrucciò la fronte disperata.

"Lo so, lo so!" disse angosciata.

La campanella che annunciava la fine della ricreazione suonò e le ragazze ritornarono di nuovo in classe, adesso c'era l'ora di matematica.

Giorgia cercava di seguire la lezione ma era davvero negata in quella materia. la professoressa segnava una serie di equazioni, numeri e lettere insieme, che lei proprio non riusciva a comprendere.

Questo è arabo! Pensò arrabbiata.

Forse sono io che sono una croce! Pensò subito dopo, demoralizzata.

"Giorgi!" Valentina la chiamò sottovoce e lei interruppe la sua sessione di autostima per dedicarle tutta la sua attenzione.

"Poi ti ha chiamato Ric ieri?" chiese l'amica fremente di curiosità.

"A proposito di Ric" sussurrò lei con sguardo minaccioso "Dopo facciamo i conti!" la rimproverò.

"Ma perché?" piagnucolò l'amica silenziosamente "Siete così carini insieme, e poi lui è pazzo di te!".

I tuoi occhi mi fanno impazzireDove le storie prendono vita. Scoprilo ora