Giorgia aveva appena finito di pranzare, aveva messo il suo piatto in lavastoviglie e si era recata al piano di sopra, nella sua stanza, per fare i compiti. Quel giorno Elena e Lorenzo erano andati a Milano per lavoro, sua madre l'aveva chiamata per informarla che si sarebbero trattenuti lì anche per cena, così non sarebbero rientrati prima di mezzanotte.
Aprì il libro di storia, tra due giorni aveva l'interrogazione finale, come per le altre materie, e ancora non aveva letto neanche un rigo.
Gli ultimi giorni erano stati molto intensi per lei e avevano minato il suo già scarso rendimento scolastico.
Sbuffò.
Doveva mettersi a studiare sul serio.
Girò con foga le pagine del libro fino all'unità che trattava la guerra fredda e iniziò a leggere il paragrafo, quando lo schermo del cellulare si illuminò avvisandola dell'arrivo di una notifica.
Aveva messo il silenzioso per non essere disturbata.
Cavolo, no!
Giorgia niente telefono! Si ammonì.
La luce del display si spense e lei ricominciò la lettura, subito interrotta dai suoi pensieri.
E se era Ric?
Forse adesso si stava preoccupando perché non aveva ricevuto nessuna risposta.
Sbuffò esasperata.
Si trastullava per ore sul divano e il telefono restava muto, si metteva un minutino sui libri e tutti la chiamavano o mandavano messaggi!
Non che la cosa le dispiacesse, ma già non le andava proprio di studiare, poi con tutte quelle distrazioni addio lettura.
No. no. no.
Non avrebbe toccato quel maledetto telefono, si minacciò.
Ma un secondo dopo era già con lo smartphone in mano.
"Ciao piccola, che fai?".
Ecco, lo sapeva che era Ric, pensò emozionata.
Ogni volta che pensava a lui le girava la testa, possibile che le facesse sempre quest'effetto?
"Studio!" rispose lei, con una faccina annoiata accanto.
"Ti stavo pensando!" scrisse lui e lei si portò il cellulare sul cuore.
Ma quanto era dolce quel ragazzo, mamma mia, lo avrebbe mangiato di baci!
"Io no!" lo prese in giro lei.
"Ho voglia di vederti!" continuò Riccardo con uno smile.
"Devo studiare Ric!" insistette lei.
Ormai poteva dire addio ai libri, quando c'era Riccardo di mezzo ogni partita era persa.
"Non m'importa! Cinque minuti e sono da te!" concluse lui e la lucidità di Giorgia evaporò.
Questo suo modo di fare, dolce e prepotente allo stesso tempo, la mandava in estasi.
Per fortuna i suoi non erano in casa altrimenti era ro.vi.na.ta! Pensò poco dopo con le guance accaldate.
Non vedeva l'ora di vederlo e di abbandonarsi ai suoi baci torridi.
Giorgia abitava a Veronetta e Riccardo arrivò sotto casa sua in meno di dieci minuti. Aveva una tale fame di lei che non sapeva se questa volta sarebbe stato in grado di trattenersi. Sperava di trovarla con uno dei suoi pigiamini aderenti per gustarsi tutta la visuale che gli regalavano.
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I tuoi occhi mi fanno impazzire
ChickLitVerona: Giorgia è una studentessa all'ultimo anno di liceo, Riccardo un ragazzo scapestrato con un passato triste, lei è dolce e inesperta, lui è bello e dannato. Quando i loro sguardi s'incrociano lo scoppio della scintilla è inevitabile. Romanzo d...