Capitolo 25

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Dopo aver messo apposto ed essersi ripuliti arrivò il fattorino con la cena. Erano entrambi affamati, così liquidarono velocemente il ragazzo con una mancia sostanziosa, poi Giorgia si recò in cucina e dopo aver apparecchiato si misero entrambi a tavola.

Erano l'uno di fronte all'altro, lei aveva ancora le guance arrossate dal desiderio, lui aveva dimenticato di abbottonare la camicia che pendeva candida sui suoi addominali scolpiti.

Giorgia non riusciva a fare a meno di fissare il suo corpo e Riccardo sorrise divertito.

"Sai, sabato sera fanno la festa di fine anno del Maffei!" lo informò lei, addentando un pezzo di sushi.

Lui annuì distrattamente concentrandosi sugli involtini che aveva di fronte.

"Ci verresti con me?" domandò lei, leggermente imbarazzata.

Era la prima volta che gli chiedeva qualcosa.

Lui infilò tutto l'involtino in bocca e sorrise.

"Certo!" disse con la bocca piena.

Giorgia scoppiò a ridere per quanto era buffo.

"Cosa c'è?" chiese lui confuso ma divertito.

"Mangia piano o ti strozzi!" lo redarguì amorevolmente lei.

"Ho fame, Giorgia!" disse lui, allungando un braccio verso la coca cola, l'unica bevanda che lei aveva trovato in frigo, a parte l'acqua.

Quel gesto scoprì leggermente il suo petto mettendo in mostra la coda di un tatuaggio disegnato sotto la costola sinistra, all'altezza del cuore.

Lei non sapeva che lui avesse dei tatuaggi, ora che ci pensava era la prima volta che lo vedeva a petto nudo.

"Cos'è?" chiese lei, indicandolo.

"Cosa?" domandò lui confuso.

Era troppo concentrato sul cibo in quel momento per comprendere a cosa si riferisse Giorgia.

"Ho intravisto un tatuaggio sotto la camicia, cosa raffigura?" chiese ingenuamente.

Giorgia non aveva visto che era una lettera, più specificatamente una "A", l'iniziale di Antonella.

Riccardo deglutì a fatica la coca cola che stava bevendo mentre l'immagine di sua madre si materializzava innanzi al suo volto.

Era bianca e smunta, debole e pallida, sofferente.

La vedeva stesa nel suo letto di ospedale mentre lui le sedeva accanto invaso dall'angoscia.

Era triste e spaventata, cercava di sorridere per tranquillizzarlo, ma le mancavano le forze.

Sentì nitidamente le sue ultime parole echeggiare nell'anima.

"Sei tutto quello che sento!" gli aveva detto, bloccando la realtà intorno a loro, poi si spense.

Riccardo aveva cercato di svegliarla, pensando che fosse svenuta, invece era morta e, quando se ne era reso conto, aveva cominciato ad urlare e a piangere come un forsennato.

Riusciva a percepire le sue stesse urla.

Sentiva lo stesso dolore di allora.

"Ric!" lo chiamò Giorgia notando i suoi occhi assenti.

Erano cupi, neri, oscuri, torbidi e grandi, come una laguna appena colta da un temporale.

"Sei tutto quello che sento" gli aveva detto Antonella, mentre il destino se la portava via crudo e brutale. 

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 02, 2020 ⏰

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