Capitolo 14

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 Era notte, il cielo punteggiato di stelle scintillanti, lui gli aveva dato appuntamento al solito posto, nel parco dove solevano vedersi il pomeriggio dopo la scuola, e l'aspettava seduto sotto un albero con le cuffie nelle orecchie che vibravano a tutto volume "Albachiara" di Vasco. Aveva parcheggiato la moto in strada, intorno solo il buio e nient'altro a parte la luce flebile e dorata di qualche lampione.

Lei sul suo scooter verde guidava come una pazza per raggiungerlo il più velocemente possibile, fremeva all'idea di rivederlo, abbracciarlo, stringerlo. Aveva detto una bugia ai suoi e si era scaraventata nelle tenebre ansiosa di buttarsi tra le sue braccia.

Quando finalmente i loro sguardi si incontrarono nell'oscurità, l'universo cominciò a tremare.

Riccardo la baciò, le diede un bacio di quelli che tolgono il respiro, poi lui le diede una delle cuffie e si sdraiarono sull'erba a contemplare la volta celeste.

Erano soli e dannatamente felici.

Ascoltarono tutta la playlist, poi continuarono a crogiolarsi nel silenzio ancora per un po', era nel silenzio che si scambiavano le più belle parole d'amore, con gli occhi, con le mani, con la bocca.

Uno sprazzo di vento li avvolse e lei tremò.

"Hai freddo?" chiese Riccardo, avvolgendola nelle sue braccia grandi e forti.

"Un po'" ammise lei.

Lui la strinse di più.

"Sai Ric, non avrei pensato che qualcuno potesse farmi sentire così".

"Così come?" domandò Riccardo, con aria interrogativa.

"Così..." rispose lei, non riuscendo ancora a dare un nome a quello che sentiva. Non era mai stata innamorata in vita sua e quello che provava era così meraviglioso da non riuscire a dargli un nome. Ora capiva il senso che volevano trasmettere il film d'amore. Non era mai entrata pienamente nell'ottica di quei protagonisti perché non aveva mai vissuto quel sentimento travolgente, lo stesso sentimento che lei provava per Riccardo.

Era innamorata?

Sì, lo era perdutamente.

"Quante altre ragazze hai avuto prima di me?" gli chiese all'improvviso, sollevando la testa e fissando le iridi verdi in quelle azzurre di lui.

Ed era gelosa, follemente gelosa, anche delle sue storie passate.

Riccardo sorrise a disagio.

"Nessuna!" mentì.

Lei gli diede un colpetto sul braccio.

"Bugiardo!" lo accusò e mise il broncio rifugiandosi con la testa nel suo petto, ma lui le sollevò il mento con un dito e la scrutò lungamente con i suoi occhi penetranti.

"Non sto mentendo!".

E non lo stava facendo davvero. Aveva avuto molte donne, ma non aveva mai amato veramente, con lei si sentiva come se stesse amando per la prima volta. Con lei non era semplice attrazione fisica, era un sentimento profondo che cresceva sempre più. Non sapeva spiegarsi il perché, ma con lei era tutto più intenso e lo era stato dal primo istante in cui i loro occhi si erano incontrati. Era scoppiata una magia unica e rara, come se qualcuno, lassù, avesse plasmato le loro anime appositamente per farle incontrare in questa vita o in un'altra.

"Ma se tutta Verona freme per te!" disse lei, rompendo l'atmosfera.

Lui sorrise e le diede un bacio sulla fronte.

"Sì, ammetto che nessuna riesce a resistere al mio fascino!" la prese in giro lui.

"Oh, ma come siamo modesti!" lo canzonò lei.

I tuoi occhi mi fanno impazzireDove le storie prendono vita. Scoprilo ora