Hermione ansimò mentre la bocca di Draco si muoveva famelica sulla sua, e si mosse a tentoni cercando di raggiungere il letto senza staccarsi da lui. Le mani della ragazza corsero ai capelli biondi e morbidi, tirandoli leggermente, arpionandosi alle sue spalle.
Draco si staccò un attimo dalla sua bocca per mormorare un Collorpotus che sigillasse la porta della sua stanza.
Merlino, Hermione non riusciva neanche a ricordarsi com'erano arrivati nei sotterranei.
Le sue mani si agganciarono al maglione del ragazzo, tirandolo verso l'alto. Draco se lo sfilò, e subito dopo tornò a catturarle le labbra in un altro bacio, che le strappò un gemito.
«Granger, non avrei mai detto che fossi tanto affamata.» tra i baci, il Serpeverde esibì un ghigno malizioso.
«Sta zitto Malfoy! » Draco si fece sfuggire un piccolo gemito quando Hermione gli morse lievemente un labbro, e fece scendere le mani lungo i fianchi della ragazza, sfiorandole poi la curva del sedere. Hermione gemette quando la agguantò sotto il sedere per sollevarla da terra come se non pesasse nulla. Incrociò le gambe sulla vita di Draco, scontrandosi con il cavallo dei suoi pantaloni direttamente sul suo punto più sensibile, coperto solo dall'intimo e dalle calze. Anche se erano entrambi ancora quasi del tutto vestiti poteva sentire quanto lui la volesse, e per Godric, lo voleva anche lei. Si morse le labbra quando lui l'appoggiò con delicatezza sul letto, e quando si sollevò da lei per guardarla, fece per afferrarlo dalla cravatta e tirarlo giù.
«Hermione! »
No, no, chi era adesso? Guardò confusa la porta della stanza di Draco, ma era ancora chiusa.
«Hermione! » qualcosa non andava.
L'immagine del viso affilato e malizioso di Draco svanì, mentre Hermione tornava lentamente alla realtà, aprendo gli occhi e fissando il solito baldacchino bordeaux.
Un sogno. Un maledetto sogno erotico. Si alzò lentamente sui gomiti, passando la mano sugli occhi.Una volta vuotato il sacco con Ginny, che l'aveva tempestata di domande, si era ripromessa di stare il più lontana possibile da Malfoy, e di dimenticarsi di quell'increscioso incidente, ma il ragazzo sembrava volerla perseguitare anche nei sogni.
«Ginny...» sospirò stropicciandosi gli occhi, alzandosi a sedere. «Ma che ore sono?»
«Appena passate le undici. Ti ho svegliato perché la torre è ancora un disastro e prima di pranzo dobbiamo rimboccarci le maniche. Ma che sognavi? Sei tutta rossa.» la voce divertita della rossa le fece spalancare di colpo gli occhi.
«Che cavolo dici...Non sono affatto arrossita. » saltò su come se qualcuno l'avesse punta.
«Ahh,capisco. Hai sognato un certo Caposcuola eh? »
«Shh, sei impazzita?! »
«Chi vuoi che ci senta qui? »
«Non importa chi ci sente.» gesticolò Hermione nervosa «Non devi più tirare fuori l'argomento, devi scordartelo, come se non fosse mai esistito, è chiaro? »
Forse se Ginny non avesse più accennato a quell'increscioso ed orrendo episodio, anche lei sarebbe riuscito a dimenticarlo.
Ma come? Appena chiudeva gli occhi risentiva la stretta di Malfoy, le labbra sulle sue.
Con un gemito disperato si prese il volto tra le mani
«Ginny...» chiamò con voce lamentosa. «Che faccio adesso? »
«Non capisco perché ti fai tutti questi problemi. Ora ti fai una doccia, metti un po' di correttore per quelle occhiaie spaventose, ti vesti e te ne vai in giro per il castello. Magari Malfoy ti aspetta in qualche angolo per sbaciucchiarti... » concluse con la voce carica di malizia.
«No, no. Non succederà mai più niente tra me e Malfoy, mai. » Hermione scosse la testa terrorizzata.
«Non ti mangia Hermione, è solo un ragazzo! » Ginny rise divertita.
«Perché non ti arrabbi e non mi urli addosso che vi ho traditi tutti, baciandolo? » Hermione la guardò stralunata.
Se l'avesse detto ad Harry e Ron, cosa che non avrebbe mai, mai fatto, sarebbero crollati a terra svenuti. Una volta ripresi poi avrebbero organizzato una caccia all'assassino nel castello con torce e forconi per ucciderlo.
«Perché per quanto mi riguarda non hai tradito nessuno Herm. Soprattutto non con Malfoy, che ha passato due anni schiavizzato da Voldemort solo per non far uccidere quel padre degenere che si ritrova. Sei perfettamente capace di badare a te stessa, e se addirittura ti sogni Malfoy, probabilmente il tuo subconscio sta cercando di dirti che ti piace, ma la tua testona non vuole capirlo. »
«Lui non mi piace! Quello che è successo ieri è stato un errore. Merlino, come gli è saltato in testa di baciarmi? » risprofondò con il volto nelle mani.
«Magari tu piaci a lui. » Ginny sbuffò esasperata.
Hermione era tanto intelligente a scuola, quanto tarda in amore. Ci aveva messo mesi a capire che per Ron non provava un bel cavolo di nulla e si era semplicemente intestardita, e di quel passo ci avrebbe messo altrettanti anni per capire che si era presa una cotta per Malfoy, e molto probabilmente Malfoy per lei, se non le avesse dato una scrollata. Più volte Ginny, infatti, aveva colto il biondino a squadrare Hermione in modo strano. Le prime volte era scattata sull'attenti, meditando su qualche possibile attacco del Serpeverde, ma ben presto si era accorta che Malfoy la fissava alla stregua di un adolescente cotto a puntino.
Aveva provato ad indagare con Daphne e Pansy, ma da brave serpi quali erano era impossibile cavare un ragno fuori dal buco. Mentre per tutta la scuola non facevano altro che correre pettegolezzi con la stessa velocità di un Bolide, i Serpeverde si tenevano accuratamente fuori dalla mischia, contemporaneamente però erano a conoscenza di tutto e di tutti.
«Certo, secondo te a Malfoy piacerebbe una...Sanguemarcio come me? » fece Hermione improvvisamente nervosa. Ginny notò il movimento nervoso del braccio sinistro, che si tirò immediatamente in grembo. Sapeva che se avesse alzato il pigiama a fiorellini rosa di Hermione avrebbe trovato la cicatrice biancastra che Bellatrix le aveva inciso sul braccio.
«Hermione...» abbandonò il tono sarcastico per venarsi di dolcezza e le posò la mano proprio su quel braccio. «Credo che non ci sia persona al mondo, Nata Babbana, Purosangue, o Magonò che potrebbe mai essere più degna di te di qualcosa. »
Hermione le restituì un piccolo sorriso luminoso, rilassando le spalle.
«Grazie Gin... per tutto. »
«Lo sai che su di me puoi contare. A meno che Harry non si innamorasse di te. A quel punto ti butterei giù dalle scale e per buona misura ti maledirei a vita. » rispose la rossa con tono tranquillo, come se stesse parlando del tempo.
Hermione scoppiò a ridere, riavviandosi con una mano i ricci gonfi.
«Forza... » si issò fuori dal letto. «Diamoci una mossa e sistemiamo questa torre. E Ginny...» si voltò a guardare la rossa con un jeans già in mano.
«Si? » fece quella con sguardo innocente.
«Dimentica la storia con Malfoy. Tra noi due non succederà mai nulla, chiaro? »
Ginny annuì serissima. Dopo che Hermione si fu chiusa la porta del bagno alle spalle, lasciò che un sorriso le affiorasse al volto, e cavò dalla tasca una sigaretta.
Era pronta a giurare qualsiasi cosa che Malfoy non avrebbe lasciato perdere. Una delle cose che aveva più in comune con Hermione, e che quando quei due si mettevano in testa qualcosa, niente e nessuno riusciva a farli desistere.
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Grown | Dramione
FanfictionLa fanart in copertina appartiene ad @eternallyreadinggoodthings . Potete trovarla su Instagram o Tumblr,i suoi lavori sono spettacolari! ~~~ «Hogwarts sarà ospite, in occasione delle festività di Capodanno, di un ballo dedicato alla Rinascita di qu...