Capitolo 6 [Mascara]

655 22 1
                                    

PoV Astra

Certo che sono sfigata ma proprio tanto.

"Al diavolo il prof di letteratura"

Questa frase mi rimbomba in testa senza sosta, come l'eco in una grotta.

Già, perché in questo preciso istante, la mia mente è una grotta: vuota, buia e senza via di uscita.

Perché tutte a me?

Alzo lo sguardo faticosamente verso il viso del professore.

Lui mi guarda, e questa cosa mi fa imbarazzare parecchio.

Nonostante io non sia timida o insicura di natura, non con gli sconosciuti perlomeno, il signor Webb mi mette soggezione.

Malgrado la difficoltà nel guardarlo negli occhi, sto riuscendo nell'intento, fino a quando la mia migliore amica interrompe quest'attimo di disagio.

Lilith: "Io vado, la lascio nelle sue mani prof"

Afferma, mentre mi sorride.

Lily.

Lilith Meghan Dowen, uscite da qui prenderai certe botte che mai ma poi mai hai preso nella tua intera vita.

Tento, inutilmente di farle capire il concetto tramite il mio sguardo assassino ma lei se ne frega altamente e con un occhiolino da gran ruffiana se ne va, lasciandomi lì, dentro a una cabina dei bagni scolastici.

Seduta sulla tavoletta del cesso con oltretutto un bicchiere di plastica in mano, vuoto.

Vista da un occhio esterno, sono certa di passare come un'eremita, in cerca di monete, con la diarrea... Perlomeno questo spiegherebbe il fatto che sono seduta su un wc.

Il signor Webb continua a guardarmi e io sto pensando queste cose senza senso, okay, forse è ora di riprendere in mano la situazione.

Lui però, prima che io abbia il tempo di dire qualcosa, si volta e va verso uno dei lavandini e bagna leggermente un fazzoletto.

Torna da me e mi sorride.

Sam: "Posso?"

Fa segno di volermi pulire il viso.

Ma perché?

Sono ridotta così male?

Lui interrompe i miei pensieri, notando molto probabilmente le mie espressioni.

Sam: "Tranquilla, stai bene, solo che piangendo ti è colato del nero sotto agli occhi"

Inizio a ridere, forse anche troppo dato che non è il luogo adatto e nemmeno la compagnia giusta.

Lui sembra parecchio perplesso, poveretto, non merita di essere qui in questo momento.

Sam: "Cosa c'è da ridere?"

Mi chiede, sorridendo.

Astra: "I-Il nero.."

Scoppio a ridere di nuovo, credo sia l'effetto del pianto riparatore di prima.

Sam: "Non credo di capire"

Inizia a ridere pure lui.

È vero quindi quando si dice che la risata è contagiosa.

Astra: "Mascara prof, mascara!"

Scandisco bene la parola.

Spalanca gli occhi e mi inizia a guardare.

Sam: "E dovrei sapere che cos'è?"

Prendo un respiro profondo per poi rispondergli: "È il trucco che ha appena descritto, la cosa nera sotto agli occhi si chiama mascara"

Flechazo, "Amore a prima vista"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora