Capitolo 32 [Sangue]

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PoV Astra

Mi volto a guardare Sam, per poi prendere coraggio e decidere di attaccare alle spalle Scott.

Samuel ricambia il mio sguardo, sembra essere terrorizzato dalla mia scelta, ma devo fare qualcosa.

Sono anni che io e mia madre subiamo violenza domestica da parte di questo viscido, non se ne può più... È arrivato il momento di reagire.

Ritorno a guardare Sam, abbasso gli occhi verso la sua mano sinistra... È armato, o così sembra.

Voleva attaccare per primo?

Che confusione.

Non c'è più tempo per pensare.

Torno a guardare davanti a me, mia madre è ferita.

Il parquet si inietta di sangue, maledizione.

Mamma: "No!"

Cazzo, sta zitta mamma, fa silenzio.

Lei mi guarda fissa e con un filo di voce, quasi impercettibile, mi dice:

"Mi dispiace"

Scott fa sì per girarsi verso la mia direzione, sento già l'odore di alcol prendere possesso delle mie narici.

Che schifo.

Non ci penso due volte, stringo ulteriormente forte a me il pezzo di porcellana che ho trovato prima in cucina e, facendomi coraggio infilzo il fianco di Scott.

È una sensazione orribile, ho letteralmente pugnalato una persona...

L'adrenalina, anche se di molto poco cala e sento dolore alla mano.

Che male!

Il sangue sgorga dal mio palmo, vaffanculo... Il coccio era più affilato di quanto mi aspettassi.

Realizzo di avere Scott in piedi, davanti a me.

Non ho il coraggio di guardarlo in faccia.

Ho ancora la mano sul suo corpo, tiro fuori il coccio di ceramica non badando al sangue che zampilla velocemente fuori dalla ferita che gli ho procurato.

Lo pugnalo di nuovo e di nuovo, ripetutamente sullo stesso punto... Lui inizia a sputare sangue, so che gli sta facendo male cane, ma non sembra reagire più di tanto.

Alzo gli occhi verso il suo viso, ho di fronte a me una visione a dir poco orrenda.

È ricoperto di rosso da sotto il naso fino alla t-shirt.

Sta ancora perfettamente in piedi di fronte a me, non si è mosso nemmeno di un centimetro, merda!

Mi afferra la mano armata e riesce a gettare via il pezzo di porcellana incastrato sulla sua pelle.

E adesso?!

Il suo volto è terrificante.

Odio e ho sempre odiato i suoi lineamenti, sembra un maiale.

Sento l'odore del sangue, misto al vino scadente che si scola dalla mattina alla sera... Mi viene da vomitare.

Ho il cuore che sta per esplodere, la bocca dello stomaco mi trema.

Sposto la mia attenzione verso la sua mano, quella con la quale non mi ha toccata... Non posso crederci, è armato.

Ha tra le mani il coltello da cucina, ecco perché mancava al piano di sotto.

Sono fottuta, sono davvero fottuta.

Ritorno a guardarlo negli occhi, sta sorridendo.

Mi mette i brividi.

I suoi denti sono sporchi del suo stesso sangue.

Scott: "Pensavi di poterti liberare così facilmente di me?!"

Cerco di liberarmi, tentando di togliere la sua viscida mano dal mio braccio, ma non ci riesco.

Mentre provo a staccarmi da Scott, noto con la coda dell'occhio che, con la mano libera sta per attaccarmi.

Come cazzo faccio a uscire da questa situazione?!

Chiudo gli occhi.

Il tempo sembra fermarsi, cado a terra.

Che tonfo!

Il mio corpo sbatte violentemente sul pavimento... Per poco non sbattevo la testa.

Riapro gli occhi, temendo il peggio.

Samuel... Samuel è stato colpito al posto mio, ha la lama del coltello dentro al suo braccio.

Mi ha buttata a terra per difendermi...

Sposto l'attenzione verso mia madre, è in piedi e ha tra le mani il coccio di porcellana che ho usato poco fa per ferire il suo ex.

Anche se debole e con delle ferite importanti si getta con tutta la forza che le rimane verso la schiena di Scott, iniziando a colpirlo più volte.

Sam: "Tara, no!"

Mi alzo in piedi, devo fare qualcosa, non posso starmene qui a guardare.

Scott sta per girarsi verso mia madre.

Prima che sia troppo tardi mi dirigo verso Sam, afferro il suo viso tra le mie mani.

Astra: "Sam, per favore, dimmi che stai bene..."

È bianco cadaverico, dannazione.

Sam: "Sì, sto bene, ora però tira fuori il coltello, fa veloce!"

Astra: "Che stai dicendo?!"

Non credo di aver sentito bene.

Dovrei sfilare il coltello che ha da parte a parte nel suo braccio?!

Sam: "Fa ciò che ti dico, ti prego..."

Astra: "La ferita perderà ancora più sangue se faccio una cosa del genere, non posso cazzo!"

Samuel mi afferra una parte del viso con la mano senza ferite, mi accarezza delicatamente.

Sam: "Scusami"

Non faccio in tempo a capire bene la situazione che sposta la sua mano dalla mia guancia verso il proprio braccio e stringendo i denti, tira fuori la lama.

Non credo ai miei occhi.

Sam: "Attacca quel figlio di puttana..."

Vorrei soccorrerlo, vorrei sparire da tutto questo e magari svegliarmi per poi scoprire di essere stata parte di un'assurda candid camera.

Lo guardo un'ultima volta e afferro dalle sue mani il coltello.

Scott, anche se possente e particolarmente in carne, dopo le mie pugnalate inflitte poco fa e quelle di mia madre, sta iniziando a perdere colpi.

Mi osservo le mani, la situazione non può più peggiorare, siamo al capolinea... Devo farlo.

Mentre mia madre continua a infliggere danni a Scott, io corro verso il suo addome e con tutta la forza che mi rimane, gli conficco la lama sul petto.

Lui perde l'equilibrio e cade a terra, in ginocchio di fronte a me.

Lo guardo dritto negli occhi, sembra esserci solo lui nella stanza.

Ha gli occhi iniettati di sangue, non riesce più a parlare... Boccheggia inutilmente, peggiorando la sua attuale situazione.

Astra: "Questo è per mia madre!"

Affermo mentre spingo il coltello più in profondità.

Astra: "E questo è per Sam, brutto pezzo di merda!"

Il coltello è al limite, non riesco a spingere oltre.

Scott aspira aria e tossisce, buttando fuori sangue su sangue.

I suoi occhi si socchiudono e cade a terra, senza più ossigeno nel suo lurido corpo.

Faccio un respiro profondo, e decido di fare un passo indietro.

È morto.

Ho appena ucciso Scott.
















Flechazo, "Amore a prima vista"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora