Stucky - Ricordi

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Steve si svegliò di sopprassalto, dimenticandosi per un momento dove fosse. "Ma che cosa..." iniziò a pensare, per poi rendersi conto che colui che l'aveva svegliato era in preda a un incubo. Il Capitano sospirò: non era la prima volta che Bucky aveva degli incubi, ma quello sembrava particolarmente intenso: il Soldato infatti continuava a tirare pugni e a urlare frasi sconnesse "No! Lasciatelo.... Vi ucciderò tutti... ". Steve si avvicinò di più al compagno e lo scosse dolcemente "Buck non preoccuparti, è solo un incubo, non sei in pericolo qui..." disse teneramente il Capitano, per poi abbraciarlo e baciarlo notando come si fosse calmato.

Il Soldato D'Inverno aprì gli occhi e per un momento temette di essere ancora prigioniero dell' Hydra, dove giocavano continuamente con i suoi sensi: ma il profumo di Steve agì come un calmante su di lui, convincendolo che si trovava al sicuro. "Io... Diavolo, devo averti svegliato Steve..." "Non preoccuparti - lo rassicurò il biondo - lo sai che io ci sono sempre per te". Bucky si strinse ancora di più al suo Capitano, nascondendo sempre più il viso contro il petto del compagno. Si ritrovò a pensare al passato, alla prima volta che aveva capito i suoi reali sentimenti per il biondo.

La guerra stava avanzando rapida, l'America aveva bisogno di nuovi soldati e Bucky ovviamente era stato reclutato. Steve invece era stato scartato da almeno 5 reclutamenti, e Bucky non poteva che esserne felice: voleva molto bene al suo amico, e saperlo al sicuro gli donava una gioia immensa. Tuttavia quel giorno Steve era più sconsolato che mai: quella volta era proprio convinto di farcela, ma come ad ogni tentativo di arruolamento ne era uscito sconfitto. Solitamente Steve era sempre allegro e sorridente, non si arrendeva mai davanti a niente, ma quell' ennesimo fallimento, assieme al pestaggio avvenuto subito dopo in un vicolo, l'aveva scoraggiato. Bucky, appena saputa la notizia, lo cercò tutto il giorno nei posti frequentati di solito dal biondo. Fu solo verso sera che il soldato pensò di cercare il futuro Capitano in casa sua, dove solitamente andava tutte le rare volte in cui si sentiva giú di morale. Corse verso la propria abitazione, vi entrò e si diresse verso la camera da letto: lí trovò l'amico tutto rannicchiato nelle coperte, intento a contemplare la grigia parete della stanza. Anche nella penombra della sera si poteva benissimo notare come Steve avesse pianto per molte ore. "Perchè Bucky? - chiese il ragazzo - perché non vengo scelto? Dovrebbe contare la voglia di combattere per la nazione, non una stupida asma!" Bucky non seppe cosa rispondere per non deprimere ulteriormente l'amico. Si avvicinò a lui, lo strinse fa le braccia e lo cullò, mentre Steve si lasciò andare a un ulteriore pianto di frustazione. " Mi spiace vedere Steve in questo stato, ma cosa potrei dire? Io sono contento di questo, contento che sia al sicuro.... Non so cosa farei se lo perdessi...Preferirei essere ucciso io, piuttosto che saperlo in pericolo e...".  Fu in quel momento, con l'amico fra le braccia e quei pensieri che vorticavano nella sua mente, che il futuro Soldato D'Inverno si rese conto dei reali sentimenti che provava per il futuro Capitan America.

Distogliendosi dai ricordi, Bucky alzò il viso e guardò quello del compagno, che nel frattempo si era addormentato, e pensò all'ironia della situazione "Buffo, un tempo ero io che lo stringevo fra le braccia e lo consolavo, ora è il contrario". Il Soldato d' Inverno sorrise, lasciò un bacio sulle labbra del compagno e chiuse gli occhi. Aveva sempre amato Steve, e niente gli avrebbe mai fatto cambiare idea. Nemmeno il fatto che ora era diventato molto più muscoloso di lui, e che non necessitava più della protezione di nessuno. "Fisicamente sará  anche cambiato, ma resta sempre quel piccolo ragazzino di Brooklyn con un gran cuore di cui mi sono innamorato anni e anni fa" finì di pensare Bucky, mentre si abbandonava alle braccia di Morfeo, cullato dal battito del Capitano.

~ Ship OneShotDove le storie prendono vita. Scoprilo ora