Tengen x Rengoku - Sono o non sono il fantastico Pilastro del Suono?

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Sospiro, guardando la folta chioma bionda di quello che dovrebbe solo essere il mio migliore amico. Già, dovrebbe.
Mi presento: sono Tengen Uzui, il fantastico Pilastro del Suono. E non sono innamorato di Rengoku Kyōjurō. O almeno, questo è quello che continuo a ripetermi.

Che bel problema, direte voi. E io non posso che essere d'accordo. Ho tre mogli fantastiche, che mi amano incondizionatamente. E io amo loro, ovviamente. Ma da qualche mese, mi sono reso conto che passare del tempo con Rengoku mi fa stare bene. Intendiamoci, è sempre stato così, solo che ultimamente... È sempre presente nei miei sogni, ogni notte. E quando faccio qualcosa di moralmente scorretto (insomma dai, ogni tanto qualche cosa posso combinarla pure io) sento la sua voce rimproverarmi bonariamente: " Ti sembra un comportamento corretto? Vai a chiedere scusa, non vorrai fare una brutta impressione". Suvvia, qualche scherzo posso giocarlo pure io, la mia vita non posso spenderla tutta a uccidere demoni! Ma solo a immaginarmi le sue prediche, sorrido ed arrossisco come un'adolescente alla sua prima cotta. È strano per me trovarmi dall'altra parte: solitamente sono le donne a cadere ai miei piedi, non io ai loro. Sono o non sono il fantastico Pilastro del Suono? Ma soprattutto, non sono mai caduto ai piedi di un uomo.

Ma eccomi qui, a pensare a tutto questo mentre mi sto allenando con il Pilastro delle Fiamme. È veloce e forte, ma intendiamoci nessuno può essere più veloce di me. Sono o non sono il fantastico Pilastro del Suono? Eppure, con le sue tecniche riesce a colpirmi molte volte. Ci guardiamo, sfiniti dall'allenamento. Ci sorridiamo a vicenda, oramai ci conosciamo troppo bene. E riprendiamo il combattimento senza esclusione di colpi. Dopo ore, ne usciamo in parità: entrambi conosciamo bene le mosse dell'avversario, è impossibile per uno sopraffare l'altro e viceversa. Con una pacca sulla spalla ci salutiamo, ripromettendoci di allenarci nuovamente il giorno successivo.

Torno a casa, sfinito ma col sorriso. Mia moglie Hinatsuru mi osserva per qualche secondo, prima di sorridere a sua volta e baciarmi. "Eri con Rengoku, non è vero?" domanda poi, conoscendo già la risposta. Annuisco velocemente, non voglio parlare di lui, non ho ancora risolto i miei dubbi. Ma ecco che, prima che possa allontanarmi, Hinatsuru mi prende per mano e mi conduce a sedere sul divano: "Sai.. Io, Makio e Suma abbiamo notato cosa ti sta succedendo in questi mesi. All'inizio non capivamo, poi abbiamo notato come i tuoi cambiamenti avessero a che fare con Rengoku. Abbiamo aspettato che ce ne parlassi, che ne venissi a capo, ma invano. Allora ne abbiamo parlato fra di noi, e siamo giunte alla conclusione che è tutto ok, a noi va bene" sento mia moglie pronunciare questo monologo. Sono sbalordito, non credevo si notassero così tanto i miei dubbi. Ma a quanto pare, mi conoscono troppo bene. "È tutto... Ok?" domando confuso e, si lo ammetto, anche un po' in agitazione (ma non fatene parola ad anima viva, ho una reputazione da mantenere). "A noi sta bene che ci sia anche qualcun altro nel tuo cuore. C'è abbastanza spazio per tutti, e lui deve essere una persona speciale se è riuscito a entrarci" mi rassicura Hinatsuru prendendomi per mano e guardandomi dritto negli occhi. Le mie mogli hanno risolto i miei dubbi. Cosa farei senza di loro? "Che fai ancora qui? Va da lui, va a parlargli" mi incita mia moglie. Il suo sguardo non mostra un minimo di gelosia o rabbia: vedo solo amore incondizionato, e fiducia infinita.

Sono qui, davanti a casa sua. Dovrei bussare? Dovrei suonare? Dovrei entrare? È notte, probabilmente starà riposando. D'improvviso vengo agguantato alle spalle e mi irrigidisco. "Che stai facendo qui? Credevo fossi un'intruso!" esclama Rengoku, mentre mi lascia andare. Che presa che ha! Mi massaggio le spalle doloranti (shht, voi non avete letto niente) e lo guardo alla luce della luna piena.
Lo bacerei all'istante dal tanto che è perfetto, ma mi trattengo e lo abbraccio come mai prima d'ora. È un abbraccio carico di sentimenti mai espressi ad alta voce. Ho paura che si scansi, mi dia una pacca sulla spalla e si allontani. In modo da rimarcare la nostra amicizia.
Aspetto un po', troppo per i miei gusti. Sto per lasciarlo, quando di colpo vengo stretto a mia volta in un abbraccio. Appoggio la testa sulla sua spalla e sorrido. Di cosa ho avuto paura fino ad adesso? Avrei dovuto esprimere ciò che sento da molto tempo. Finalmente posso essere in pace con me stesso.

*Qualche mese dopo*

Oh, vi starete chiedendo come è andata a finire? Bhe, che dire. Ho tutto quello che posso desiderare dalla vita: tre mogli perfette, un amante altrettanto perfetto, demoni da uccidere, qualche amico, persone con cui scherzare un po'. Ho una vita perfetta. Dopotutto, sono o non sono il fantastico Pilastro del Suono?

~ Ship OneShotDove le storie prendono vita. Scoprilo ora