Kogami x Tsunemori - Passato

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SPOILER:
•Psycho Pass - Movie
•Psycho Pass - Sinners Of The System 3




"Alla fine il passato è arrivato anche qui. Non avrei mai creduto di rivederla ancora.
Se ci mette il cuore, è più testarda di un cane da caccia quando fiuta la preda.
È venuta in questo Paese in guerra, solo perché mi ha visto in un ricordo. Sta rischiando la vita, solo per riportarmi in Giappone. No, non solo per questo. Anche se l'Ispettore non ha detto niente, l'ho sentita la puzza di fumo sui suoi vestiti. Ed è la stessa marca di sigarette che fumavo un tempo, la mia preferita.
Le sono mancato. Come lei è mancata a me, ogni singolo giorno. Mi sono allontanato, sapendo che molto probabilmente non l'avrei più rivista.
Eppure, eccola qui, che dorme a pochi passi da me. Mi sono allontanato, non volendo rischiare di intorpidire il suo Psycho-Pass.
Ma io ora sono cambiato. Lei è cambiata, non è più la novellina intimorita. No, ora è un vero capo, pronto a dare ordini, un capo che sá quello che fa. Chissà quali terribili avvenimenti le sono capitati, quali terribili avvenimenti ha superato. Lo riconosco quello sguardo. È sempre sorridente, ma la conosco troppo bene per non notare un'ombra di tristezza nei suoi occhi. Me ne parlerá?
Tuttavia, possiede ancora quella timidezza che la contraddistingue, così come il suo senso di giustizia. Le due qualità senza le quali non è più Akane Tsunemori.
Ispettore, che dovrei fare adesso? Stanotte sei qui, mi basterebbe girarmi per toccarti, per rendermi conto che non sei un ricordo.
Ma non posso rischiare di farti del male, tu hai tutta la vita davanti a te in Giappone. Hai un lavoro che ami, hai degli amici. Come posso rischiare di rovinarti tutto questo?"

Un turbinio di pensieri vorticava nella mente dell' ex Esecutore Shinya Kogami. Pensava di essersi lasciato il passato alle spalle, anche se in cuor suo non passava giorno in cui la presenza dell' Ispettore Tsunemori non mancasse come acqua fresca nel deserto. Infatti, era bastata la presenza della castana per fare riemergere tutte le emozioni che Kogami aveva nascosto sempre più in profondità, scappando dal Giappone verso la libertà. Si, ma quale libertà? Anche qui rischiava la vita ogni giorno, e combatteva come sempre. In fondo, la sua vita non era tanto cambiata. Se non per l'aver abbandonato tutti i suoi affetti. Ma era sicuro che se ne fossero fatti una ragione.
A quanto pare, si sbagliava.

I pensieri dell'uomo vennero interrotti da un rumore, che lo mise sull'attenti. Si rilassò, una volta resosi conto che Tsunemori si era alzata ed era diretta verso il balcone.
Seguirla o non seguirla? Shinya si alzò, e si apprestò a seguire Akane. Prima di segnalare la sua presenza, si mise ad osservarla, mentre lei ignara ammirava il paesaggio notturno. Vi era la luna piena quella notte, e la luce investiva la castana, facendola sembrare agli occhi dell'uomo più bella del solito.

Non volendo interrompere quel momento, Kogami si mise accanto all' Ispettore. Mise un braccio intorno alla vita della castana, mentre appoggiò il gomito dell' altro sulla ringhiera, appoggiandosi sopra e gustandosi il panorama.
Akane non si spaventò, quel breve lasso di tempo che avevano passato assieme le era bastato per imparare l'odore della nuova marca di sigarette di Kogami. Rabbrividendo per il lieve venticello che si era alzato, Tsunemori si avvicinò ancora di più all' ex Esecutore, beandosi del calore del braccio e del petto dell'uomo. Prima che la castana potesse dire qualcosa, qualcosa per cui si era ben preparata prima di partire dal Giappone, un boato in lontananza rovinò il magico momento.
Il campo dei ribelli era sotto assedio.

"Portatela in salvo, io andrò ad aiutare quanta più gente possibile. Questo non è il modus operandi dell' esercito, è probabile che siano mercenari" affermò Kogami, che nel frattempo si era affrettato a raggiungere i suoi compagni, sempre con Tsunemori al seguito.
"No! - un ordine perentorio arrivò dall' Ispettore - Non puoi lasciarmi così, dopo tutti gli anni passati. Non intendo andarmene, combatterò con te". Akane stava mettendo i suoi interessi personali prima del caso, avvenimento che stupiva lei stessa in primis. Ma non aveva intenzione di separarsi così dall' ex Esecutore, non senza averlo convinto a tornare in Giappone. Aveva già provato a parlargliene, ma senza successo. Ma lei era testarda, se si metteva qualcosa in testa doveva portarla a termine.

Shinya colse tutta la determinazione che mostravano gli occhi di Akane. Non l'avrebbe convinta a rinunciare tanto facilmente. Ma lei doveva assolutamente andarsene, mettersi al sicuro. Solo con questa sicurezza i pensieri di Kogami si sarebbero concentrati esclusivamente sull'imminente battaglia. L'uomo fece per parlare, ma le parole non volevano saperne di uscire. Allora, attirò la castana a sé, e la coinvolse in un abbraccio tanto dolce quanto possessivo. Akane non si sottrasse, anzi ricambiò quel gesto. Prima timidamente, con le guance tutte un fuoco, poi sempre con più sicurezza. Al che, delle lacrime iniziarono a scorrere sul suo viso. Sapeva che doveva andarsene, ma proprio non voleva.

L' ex Esecutore si era accorto delle lacrime dell' Ispettore, e si sentì colpevole. Con due dita alzò delicatamente il viso di Akane, facendo scontrare i loro sguardi. "Non morirò Ispettore. Dopotutto, uno dei tuoi ultimi ordini è stato proprio quello di non morire" mormorò l'uomo, chinandosi leggermente e baciando dolcemente Akane, quasi come se avesse paura di poterla rompere in qualche modo.
Tsunemori fu la prima a staccarsi bisognosa d' aria, con gli occhi ancora lucidi. "Ti ordino di tornare, Esecutore" affermò con aria di comando la giovane, battendo il palmo della mano sul petto di Kogami. "Ti prego, torna" sussurrò poi, prendendo timidamente un lembo della maglietta nera che l' uomo indossava.

Shinya colse il significato profondo di quella richiesta. Non gli stava chiedendo solo di tornare vivo dalla missione. Gli stava chiedendo di tornare in Giappone. Di tornare dalla squadra. Di tornare da lei. Akane aveva affermato in precedenza che il Sibyl non sarebbe stato un problema: se ne sarebbe occupata lei stessa. E Kogami sapeva di potersi fidare della castana, ci avrebbe messo la mano sul fuoco.
E allora... perché era così riluttante all'idea di ritornare a casa? Aveva lasciato troppe cose in sospeso, ecco perché. Stava scappando dalle sue responsabilità. Ma, per quanto poteva scappare dal passato, quest'ultimo l'avrebbe rincorso, fino a prenderlo.
Sospirò, prima di rispondere a Tsunemori, dandole una risposta che avrebbe cambiato per sempre la sua vita: "Non si preoccupi Ispettore. Torneró".

~ Ship OneShotDove le storie prendono vita. Scoprilo ora