Capitolo 36

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Leggete l'angolo me alla fine perché ho bisogno di un vostro parere su una cosa, se scriverla o meno, grazie mille a tutti :)

Pov's Adrien
Marinette: questo mi piace molto, è leggero e ha un bel colore, però non mi convince...

Oramai era da un'ora che Marinette provava vestiti a manetta, ma nessuno la convinceva. Io ero stanco morto, ma mio papà pareva un po' essere in crisi. Non sapeva più che farle vedere e provare.

Marinette: signor Agreste, le chiedo davvero scusa se le sto facendo perdere così tanto tempo, non era mia intenzione...
Signor Agreste: oh ma non ti preoccupare Marinette, così mi fai anche un favore dato che sono tutti vestiti della nuova collezione. Tu cerchi il tuo e io vedo i miei capi provati, due piccioni con una fava, no?
Marinette: si...

Mano sulla guancia, gomito posato sulla scrivania di mio padre e occhi in procinto di chiudersi. Questa era la situazione. Lasciai vagare lo sguardo per tutto lo studio quando un particolare vestito attirò la mia attenzione.
Era molto bello e pareva pure morbido. Il corpetto aveva uno scollo a cuore e in vita c'era una fascia di probabilmente lino ad avvolgerla. La gonna poi era molto particolare: la parte davanti era lunga fino a un po' sopra le ginocchia mentre la parte dietro si allungava fino ad arrivare alle caviglie.

Io: oi Mari, provati quello *dissi indicandolo*

Il suo sguardo insicuro si girò a fissare il punto da me indicato e subito brillò. Credo di averci fatto centro.

Lo presi e glielo porsi, lei si cambiò e quando uscì non riuscii a non aprire la bocca dallo stupore. Era semplicemente bellissima.
Il vestito le calzavara a pennello, le metteva in evidenzia le curve e dava al suo aspetto un tocco unico che non so nemmeno descrivere. Sembra fatto apposta per lei. La gonna lasciava le sue lunghe e snelle gambe allo scoperto.

La cosa più bella di quel vestito era il colore. Il corpetto era infatti un azzurro molto ma molto chiaro che sfumava fino a diventare più scuro in vita e finire sullo strascico dietro color blu notte come i suoi capelli. Pure il colore sei suoi occhi si poteva trovare in quel vestito.
Era il suo, non c'erano dubbi e mio padre era della mia stessa idea. La osservava con uno sguardo soddisfatto.

Signor Agreste: beh penso che tutti e tre possiamo concordare sul fatto che questo vestito sia adatto a te e ti stia molto bene, vero Adrien?
Io: puoi dirlo forte...
Marinette: grazie mille, davvero. Del vestito e della pazienza. Giuro che glielo riporto lavato il giorno dopo la festa
Signor Agreste: oh ma figurati. Consideralo come un regalo di ben tornata

In che senso? Regalo di ben tornata?

Anche lei era perplessa e le occhiate interrogative che ci mandammo non sfuggirono a mio padre, il quale decise giustamente di darci una spiegazione.

Signor Agreste: sarò pur vecchio, ma per vederci ci vedo. Ho visto che siete entrati qui per mano e delle occhiate che vi mandate. E poi siete entrambi arrossiti. Se non aveste fatto pace dubito che tu l'avresti portata qui, giusto Adrien? *annuii* E poi quante  parlava di t-
Io: zitto! Ma cosa ti inventi?!

Lei rise e quel suono era davvero bello.
Già già...sono proprio cotto di lei...
Però ora che ci siamo ritrovati non vorrei rovinare la nostra amicizia confessandole i miei sentimenti...

Marinette: bene, penso che ora sia il caso che torni a casa mia
Signor Agreste: vuoi che ti accompagnamo in macchina?
Marinette: no no, grazie, vado volentieri a piedi
Io: in tal caso potrei accompagnarti io, non mi dispiace fare un giretto
Marinette: oh d'accordo, grazie mille *disse accennando un sorriso*

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