capitolo 19

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Martina

Non so più a cosa pensare, la testa mi scoppia, spesso mi manca l'aria nei polmoni e vorrei solo dormire per non far lavorare il mio cervello che mi porta sempre allo stesso identico pensiero, Jorge. Sapevo benissimo che tra noi due non sarebbe durata più di tanto, infondo non era neanche una relazione vera e propria, non siamo mai stati insieme. Non capisco però del perché se la sia presa così tanto per le mie parole, sa benissimo che l'ho sempre pensato di lui, che è un ruba cuori per divertimento e che probabilmente io non ero l'unica ragazza dei sui pensieri. Mi alzo dal letto ancora stremata da tutto quello che è successo, Alex, Jorge, le ragazze che non capiscono cosa mi stia succedendo. Indosso le prime cose che trovo per andare a scuola perché oggi proprio non ne ho voglia, preferirei restare qui chiusa nella mia stanza e isolarmi da tutti, anzi vorrei addirittura poter cancellare tutto quello che è successo, non esser mai uscita con Jorge, non essermi lasciata andare con lui. Appena arrivo davanti al cancello della scuola le ragazze stanno avendo una discussione con Jasmine e Camila, la prima attacca Mechi che senza tanti problemi le risponde a tono, la seconda cerca di placare le mie amiche che stanno difendendo la bionda. << Siete solo delle sfigate, torneranno da noi >> esclama Camila senza problemi, so che tra lei è Jorge c'è stato qualcosa, per lui è solo stata una delle tante, ma lei lo vuole, lo percepisco perché in un certo senso anche io dentro di me lo desidero al mio fianco, desidero tenere quei occhi verdi solo per me, sentire le sue mani che mi accarezzano e quelle labbra che mi sfiorano la pelle. Purtroppo non è così, per mia fortuna ero pronta a questo, già immaginavo che non sarebbe durata, devo ammettere però che qualcosa dentro di me si è rotto. << Non ne sarei così sicura >> ribatte Lodo, << Voi non siete state solo dei passatempi per i ragazzi, invece di noi si interessano sul serio >> continua Cande che la guarda in cagnesco. << Tu devi stare lontana da Fran, te l'ho già detto milioni di volte ma non mi ascolti mai >> punta un dito contro a Mechi, Jasmine, arrabbiata con lei, << Te lo devo ripetere ancora un'altra volta, è lui che viene da me chiaro? >>. Dopo altre frecciatine le due ragazze se ne vanno promettendo alle mie amiche che non era finita qui. Mi avvicino a loro cercando di essere il più normale possibile. << Ciao Tini >> mi sorride Alba, << Buongiorno >> rispondo io, vedo che mi scrutano attentamente, come se percepissero che qualcosa non va. << Ti senti bene? >> domanda poi Lodo, io annuisco solamente. << Senti Martina, non stai bene si vede lontano un miglio... puoi dirci per favore cosa ti sta succedendo? >> mi si mette difronte Mechi con un aria preoccupata, ma anche severa. << Davvero niente, sto bene >> mento ancora e vorrei tanto urlare tutto ciò che mi fa male dentro, tutto il dolore che mi ha provocato la situazione con Jorge e dall'alto lato ammettere che io provo qualcosa per lui, ma lo devo soffocare, non posso farlo, non posso arrendermi così e fare la parte della stupida che si è innamorata di chi non doveva innamorarsi. << Non stai bene! >> esclama Lodo, << Già si vede che qualcosa non va... perché non c'è ne parli? >> chiede dolcemente Cande, << Noi siamo qui per te >> sorride Alba. << Non è niente davvero, sono solo un po' giù tutto qui, non c'è un motivo particolare >>. Loro mi scrutano non credendo alle mie parole. << Non puoi fare così, noi siamo le tue migliori amiche e dovresti dirci tutto perché ti possiamo aiutare, possiamo starti vicino... non capisco perché ora non ci dici che ti prende e ti tieni dentro tutto, insomma siamo noi, le tue amiche, puoi fidarti >> cerca di spiegarmi Mechi, ma è più forte di me, non riesco a raccontare a loro cosa è successo, non voglio passare per quella che ci è cascata, per quella che diceva a tutte di stare lontana da quei ragazzi e poi quella che è rimasta fregata sono stata io. << Lasciatemi in pace >> borbotto e senza nemmeno guardarle in faccia entro a scuola. Durante il pomeriggio come sempre vado in accademia e anche lì la situazione non è delle migliori. Non riesco a concentrarmi. Mi guardo allo specchio e non sembro più io, non riconosco la Martina forte e testarda, ma solo quella che nella testa ha un ragazzo che non dovrebbe esserci. Perché mi sono lasciata trascinare da questa cosa? Perché non riesco a dimenticarmene? Mentre ballo inciampo e cado a terra, subito l'insegnate corre da me, << Stai bene? >> domanda, io faccio sì con il capo mentre cerco di tirarmi su e mi metto seduta a terra, << Non ti succedono mai queste cose, oggi non ci sei proprio con la testa >> mi fa notare, << Lo so, mi dispiace >> mi scuso io passandomi le mani sul viso. << Senti Martina, capita che un giorno si hanno troppi pensieri in testa, sei ancora giovane, hai la scuola, sei a casa da sola senza genitori e in più mettici i problemi di ogni giorno che i ragazzi della tua età hanno, tra studio, insicurezze, ragazzi, devi solo respirare... senti vai a casa oggi, rilassati e domani torna con la mente libera, devi lasciare fuori da qua ogni singolo problema, tensione, pensiero che ti opprime >> mi fa un piccolo sorriso << Non rischiare di farti del male >>, << Ok, grazie >> rispondo io e mi aiuta ad alzarmi da terra. Mentre torno a casa vorrei solo scoppiare a piangere, ma mi trattengo, sento la gola chiusa e lo stomaco vuote, vorrei urlare, sfogarmi e smetterla di tenermi tutto dentro. Apro la porta di casa e penso subito a gettarmi nel mio letto, rimanere lì fino a domani, nel silenzio più assoluto. Poi qualcosa attira la mia attenzione, il rumore di passi e poco dopo vedo mia madre sbucare nel salotto. << Mamma >> dico incredula, << Ciao amore... sorpresa >> mi sorride lei. Senza nemmeno pensarci mi getto tra le sue braccia e come una bambina inizio a singhiozzare. Lei rimane stupita dal mio comportamento, mentre la stringo forte a me, ricominciando a respirare. << Tesoro che ti prende? >> mi accarezza il capo dolcemente, poi mi allontana di poco tenendomi le mani appoggiate sulle braccia e mi guarda negl'occhi, << Martina cos'hai? >> chiede, << Non lo so va tutto male... sono stanca, tra la scuola, l'accademia, voi che non ci siete, dico bugie alle ragazze e Jorge... va tutto male mamma >> mi lascio andare e mi lancio ancora tra le sue braccia. << Ora mi racconti tutto ok amore? Sono qui, non piangere >>. Finalmente sento quella sensazione che tanto mi mancava, quella sensazione di protezione, di benessere, quella sensazione di mamma.

All'improvviso, l'amore.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora