Martina
Osserviamo con paura l'edificio che abbiamo difronte. Zitte, in silenzio. Abbiamo gl'occhi puntati su quella che sarà la nostra nuova scuola per questo ultimo anno di liceo, poiché tutte le classi del nostro vecchio istituto, sono state divise in varie scuole per Buenos Aires per ricostruire ormai quel vecchio edificio che ci ospitava. Così la mia classe si è ritrovata alla Liberty High. Una scuola conosciuta soprattutto per chi la frequenta, si può dire che i più fighi della città frequentino questa scuola, sono quelli che organizzano le feste migliori, quelli che fanno sempre casino, quelli che si distinguono e o come la sensazione che sarà tutto diverso per me, per noi. << E' fighissima >> esclama Mechi di fianco a me, si volta per farmi un sorriso. << Io invece ho quasi paura a varcare quel cancello >> borbotta Lodo, Alba accanto a lei le afferra la mano, << Ma noi siamo unite, niente ci può far paura >> ridacchia poi la ricciola facendo ridacchiare anche Lodo. Il cielo è limpido e l'aria fresca della mattina mi fa venire i brividi. << Ci credete? >> chiede infine Cande, con gl'occhi spalancati dallo stupore. << Sapete dove siamo? >> ci guarda estasiata, << Nella scuola migliore della città, saremo invitate alle feste migliori e poi ci sono loro... "Le 5 meraviglie" !! >>. Tutte noi la guardiamo confuse, << Le 5 meraviglie? >> chiedo io, la rossa alza gl'occhi al cielo infastidita dalla mia domanda, << Dai lo sapete anche voi di chi parlo... non fate le finte tonte, chi non ha sentito parlare di loro? Insomma... >> spiega lei, << Certo che lo sappiamo Cande >> a risponderle è Alba. << E da quando si fanno chiamare "Le 5 meraviglie"? >> la guardo confusa, << Non sono loro che si fanno chiamare così Tini, sono le ragazze che gli hanno dato questa nomina e non hanno poi tutti i torti >>, << Dai Cande, sono solo dei ragazzi belli, che organizzano le migliori feste della città, ma sono degli idioti che fanno a gara a chi se ne fa di più! >> ribatto io per farle capire il mio concetto, << E' vero >> mi dà corda Lodo, << Non ci guarderanno nemmeno >> dice con un tono quasi dispiaciuto Mechi. << Poco importa, possiamo guardarli noi... ogni giorno >> ci risponde con enfasi lei, ci mettiamo a ridacchiare alle sue parole e io scuoto il capo. Cande è sempre stata così, vivace, spensierata, una di quelle ragazze che non ci pensa troppo, lei si butta nell'avventura, senza pensare alle conseguenze o a quello che potrebbe ferirla. Con quei suoi capelli rossi e quelle leggere lentiggini sul viso che la fanno sembrare furba e vispa. << Dai entriamo, non vorremo ritardare il primo giorno >> spingo avanti Mechi e Lodo, << Si sergente andiamo >> mi prende in giro Alba che si incammina verso il cancello. Entriamo in classe, che si trova al terzo piano dell'edificio e salutiamo i nostri compagni di classe. Andiamo molto d'accordo con tutti, ma noi cinque abbiamo stretto un legame veramente solido, siamo amiche da ormai parecchi anni, ci siamo trovate subito, come se fossimo destinate ad incontrarci, a trovarci. Ognuna di noi con una personalità diversa, ma che si incastrano alla perfezione. Siamo indivisibili, ci diamo forza l'una all'altra per ogni cosa, in ogni situazione. L'entrata del preside ci mette tutti in riga. Stempiato, con i capelli bianchi e gli occhiali appoggiati sul naso ci fa un semplice discorso di benvenuto, dicendoci sempre le solite cose che un preside dice, che ci saremo trovati bene in questa scuola e che per ogni cosa potevamo andare da lui. La professoressa accanto a lui, ha l'aria severa, con il naso aquilino, gl'occhiali piccoli, ho come la sensazione che tutti questi cambiamenti, cambieranno in qualche modo anche noi. Anche se dopo tutto, essermene andata dalla mia vecchia scuola non è poi così un male, essermi allontanata da certe situazioni, da certe cose che erano successe e mi avevano ferito anche se so nasconderlo bene. Quando rimaniamo soli con la professoressa e ci dà il benvenuto la mia prima impressione cambia, sembra molto gentile e disponibile con noi, ci dice che insegna matematica e vedo subito Lodo cambiare espressione, lei e la matematica sono due cose completamente diverse. Essendo il primo giorno e per noi è pure una scuola nuova, le prime ore le passiamo a parlare con i professori su dove siamo arrivati con gli argomenti e loro ci spiegano come si svolgeranno le lezioni. Durante la ricreazione cerchiamo un posto da fare tutto nostro, un posto da accaparrarci, come ce l'avevamo nella vecchia scuola. Troviamo un piccolo angolo in giardino, sotto una grande finestra, dove c'è un davanzale su cui poterci sedere. << E' perfetto >> commenta Alba, << Speriamo che non sia già di qualcun altro >> si guarda intorno Lodo spaesata, << Poco importa, da oggi questo è il nostro posto e nessuno ce lo porterà via >> fa un sorrisetto beffardo Mechi, spostando tutti i capelli biondi da un lato e sbattendo le ciglia lunghe. La cosa che più ci accumuna è proprio questa, l'essere decise e senza filtri. Entrambe non ci facciamo intimorire, entrambe siamo schiette e non ci facciamo mettere i piedi in testa da nessuno. << Se lo dice la bionda allora questo posto sarà sicuramente nostro >> confermo io facendo lo stesso sorriso di Mechi. << Oddio eccoli >> sentiamo dire ad un tratto da Cande << Sono loro >> si esalta lei trattenendo il fiato. Guardo nella stessa direzione che ha attirato la sua attenzione e vedo da lontano cinque ragazzi, mentre passano hanno tutta l'attenzione di chi gli sta attorno. Sembrano quasi i padroni del mondo. Si percepisce subito la loro presenza, attirano l'attenzione. Pieni di sé, sicuri di loro stessi, con quell'aria arrogante e gli sguardi da ruba cuori. Si avvicinano al campo da basket e si fermano accanto a dei paletti che lo circondano, e si atteggiano come se fossero dei divi. << Siamo state fortunate, da qui abbiamo una visuale perfetta su di loro >> ci fa l'occhiolino Cande, << Tu non stai bene vero? >> le chiede schernendola Alba, << Lo hai scoperto ora? >> domando io ironica. La rossa mi fulmina con lo sguardo e poi ridacchia << Stronza >> esclama poi dandomi una leggera spinta sulla spalla. Le ore successive passano velocemente, forse solo perché oggi non abbiamo fatto neanche lezione, ma ci siamo semplicemente ambientati. I professori hanno compreso che cambiare scuola e anche tutti i professori all'ultimo anno non è semplice come possa sembrare, concludere un percorso in condizioni diverse da come lo si è iniziato può scombussolarti, confonderti. << Io vado in bagno ci vediamo fuori >> ci urla la rossa correndo letteralmente via da noi. << Non è poi così male come scuola >> commenta Mechi guardandosi le unghie, << E' solo il primo giorno >> le fa notare Lodo, << Già, aspetta a parlare, non abbiamo ancora conosciuto nessuno, sicuramente ci sarà qualcuno a cui infastidisce la nostra presenza e ce lo farà notare >> ribatte la riccia. << Non essere così pessimista... e poi se a qualcuno dà fastidio la nostra presenza poco importa >> dico sicura di me, << Già nessuno si mette contro di noi >> mi dà ragione Mechi e ci mettiamo tutte a ridacchiare. La mia risata viene interrotta quando vedo Cande, vicino al campo di basket che parla con qualcuno e quel qualcuno fa parte "Delle 5 meraviglie" come li chiama lei. E quel qualcuno è il loro leader, il più conosciuto, il più corteggiato, e anche il più stronzo aggiungerei io. Anche se siamo di scuole diverse tutti conoscono quei cinque ragazzi per le loro avventure, sono popolari, almeno una volta quelli della nostra generazione li hanno sentiti nominare. << Oddio no >> esclama Lodo quando nota la stessa cosa, << Che diavolo sta facendo, ci faremo odiare così... siamo appena arrivate e già ci buttiamo sui ragazzi più popolari della scuola... No assolutamente non va bene! >> si porta una mano sulla nuca Mechi. << Tini... vai a salvarla >> inizia a spingermi Alba, << Perché io? >> chiedo fermando le sue mani, << Perché si... tu sei la più adatta, non ti fai abbindolare da nessuno e poi ci saresti comunque andata di tua spontanea volontà... lo sappiamo benissimo che tu sei la paladina di tutte noi >> spiega come se fosse una cosa logica. << Ok... Ok, vado in soccorso >> brontolo. Mi dirigo a passo spedito verso di loro, a testa alta, sicura di me, non mi mette sicuramente soggezione nessun ragazzo, nemmeno uno di quei cinque. Appena sono ad un metro di distanza la chiamo, << Cande >> dico << Andiamo >> quando sono accanto a lei la afferro per un braccio per trascinarla via. Subito il ragazzo posa il suo sguardo su di me. << Che fretta c'è? Stavo parlando con la tua amica... è maleducazione >> i suoi occhi verdi puntano nei miei, con fare arrogante e un sorrisino provocatore spunta sul suo volto. << Pensi che mi interessi qualcosa? >> chiedo facendo finta di niente. Lui cambia espressione, confuso, ma anche curioso, << Sai chi sono io? >> chiede spavaldo, << Oh sì... >> ribatto << So benissimo chi sei... ma non mi importa, alla fine sei solo un coglione >> gli faccio un sorrisino stronzo di rimando, poi mi volto verso Cande << Andiamo >> le dico quasi come un ordine, mentre lui rimane immobile, colpito dalle mie parole. La rossa annuisce e gli voltiamo le spalle per andarcene, << Ehi >> mi chiama lui, mi volto a guardarlo ancora una volta, i suoi occhi sono su di me, che mi scrutano attentamente, << Come ti chiami? >> mi domanda, io alzo gl'occhi al cielo e inizio ad indietreggiare, << Non ti interessa >> rispondo, << Ok, "non ti interessa", spero di rivederti presto >> esclama scrutandomi attentamente, << Io no >> ribatto e poi mi volto con un fare altezzoso e me ne vado seguita da Cande.
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All'improvviso, l'amore.
Novela JuvenilMartina e le sue amiche si ritrovano all'ultimo anno di liceo in una nuova scuola. Molte cose cambieranno nelle loro vite, soprattutto dopo l'incontro con " le 5 meraviglie" dei ragazzi popolari e conosciuti per le loro feste e per il loro fare da r...