Capitolo 18

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Martina

Mi sveglio nel mio letto per la prima volta sola da quando io e Jorge abbiamo iniziato questa specie di relazione. Non mi è piaciuto il suo comportamento di ieri, come un cane rabbioso, non so cosa gli sia preso, ma di certo poteva stare un attimo più tranquillo. Non può reagire così, infondo non è nemmeno il mio ragazzo. Alla fine Alex voleva solo scusarsi, abbiamo parlato per un po', mi ha detto che è molto dispiaciuto per quel che ha fatto, che si è reso conto di avermi fatto davvero male e che in realtà non voleva trattarmi così, era solo un incosciente che non sapeva cosa stava facendo. Mi ha detto che è stato molto male per il modo in cui mi ha trattato, ma che non trovava la forza di chiedermi scusa perché si vergognava parecchio. Mi ha anche detto che forse ha fatto un enorme errore a lasciarmi andare, che forse insieme potevamo stare davvero bene. Ora ha una ragazza con cui sta da qualche mese, dice di essersi innamorato e che finalmente è cresciuto, che non è più quel ragazzo che si faceva trascinare da elementi stupidi, ma che dopo quel che è successo con me ha capito che le persone non si possono ferire in quei modo. Abbiamo parlato delle nostre nuove scuole, di come ci troviamo e in fine mi ha chiesto di Jorge, di chi fosse quel ragazzo che si è alterato alla sua vista. Gli ho solo spiegato che eravamo conoscenti e che lui è uno di quei cinque ragazzi che tutti parlano e a cui tutti vogliono andare alle loro feste. Sono contenta in qualche modo di aver parlato con lui, non che io non mi senta più ferita, ma il fatto che lui sia venuto a scusarsi per me è contato tanto. Ieri sera le ragazze sono state qui, Cande ha chiamato tutte dopo che Jorge gli ha detto che mi aveva visto con Alex. Sono state carine con me, si sono subito preoccupare, ma una volta spiegata la situazione si sono tranquillizzate e hanno ammesso che è stato gentile con me. Mi guardo accanto, il posto vuoto nel mio letto e mi pervade un senso di mancanza. Non so come, ma mi manca Jorge qui accanto a me, vedere i suoi occhi verdi la mattina, i suoi baci sulla mia pelle. Mi suona il telefono che è appoggiato sul comodino, mi allungo per prenderlo e vedo che è Lodo che mi chiama. Non capisco cosa voglia a quest'ora del mattino. << Ciao >> le dico ancora con la voce mezza assonnata, << Martina >> mi chiama lei con la voce preoccupata, << Che c'è? >> chiedo agitandomi di conseguenza, << Senti... non agitarti ok? >> ci gira intorno lei, << LODO PARLA >> mi innervosisco, non mi piace quando la gente si fa scrupoli a parlare, preferisco che siano dirette, dirmi quello che c'è da dire e basta, altrimenti mi innervosisco il doppio. << Jorge... >> si interrompe e subito mi manca l'aria, << Jorge cosa? >> domando, << Jorge ha preso a pugni Alex ieri sera >> finalmente arriva al dunque. Rimango di stucco, imbalsamata, ferma come una statua di pietra. Che diavolo è successo? Come è potuto succedere? Mille domande e mille pensieri si formano nella mia testa. << Martina >> mi richiama Lodo perché non parlo << Si può sapere perché ha fatto una cosa del genere? >> chiede poi. Io non so che dirle, dovrei spiegargli che ho una specie di relazione clandestina con lui, che ci incontravamo di nascosto, che passavamo il tempo insieme. Ma non voglio, non voglio passare per quella che ha ceduto alle avance di Jorge, non voglio che pensino che io sia una delle tante. << Non ne ho idea >> borbotto, << Sei sicura? Perché ci dovrà pur essere un motivo se Jorge ha reagito così >> insiste lei, << TI HO DETTO CHE NON LO SO >> urlo quasi. Ho la testa in panne e non so più a cosa pensare, perché l'ha fatto? Perché ha dovuto reagire in quel modo prima di sapere cosa fosse successo? Doveva venire da me a chiedere e gli avrei spiegato tutto invece di prendersela in questo modo con Alex e rompergli la faccia. << Ok calmati >> mi dice dopo che le ho risposto male, << Scusa Lodo... è che non lo so, sono confusa e non capisco cosa sia successo... devo... devo... >> mi passo una mano tra i capelli esasperata << Devo mettere in chiaro le cose ok? Ci sentiamo dopo >>, << Promettimelo >> si preoccupa lei, << Promesso >> ribatto io. Mi alzo velocemente dal letto e mi metto le prime cose che trovo sparse nella mia stanza, sono in preda all'ansia e non riesco davvero a comprendere come abbia potuto reagire in questo modo, che diavolo gli passa per la testa? Il telefono suona ancora e vedo che è Alba a chiamarmi << Tini che è successo? >> chiede agitata, << Senti Alba ora non posso, sto cercando di capire anche io... chiama Lodo ok? Ho parlato con lei qualche minuto fa >> le dico, << Ok... ci sentiamo dopo vero? >> domanda dolcemente, << Si a dopo >>. Esco di casa e a passo svelto arrivo davanti alla porta di Jorge. Busso, ma nessuno viene ad aprire, busso un'altra volta più forte, e poi ancora, finché non lo vedo arrivare tramite il vetro. Si è appena svegliato e quando apre la porta mi fiondo in casa, << Buongiorno >> dice lui passandosi una mano tra i capelli mentre sbadiglia, lo guardo in cagnesco << Buongiorno? >> chiedo, si stropiccia gl'occhi e vedo dei segni sulla sua mano, segni di chi ha fatto a pugni. << Che cazzo hai fatto? >> mi metto faccia a faccia con lui, << Che ti prende? >> domanda confuso. Rimango scioccata perché nemmeno capisce di cosa io stia parlando. << Perché hai preso a pugni Alex? Sei per caso scemo? >> inizio ad avere caldo per via della rabbia che mi sta assalendo, << Ah quello... >> dice pensandoci su << Se lo meritava >> fa spallucce con non calanche. I suoi occhi verdi puntano nei miei, tranquillo come non fosse successo nulla di grave. << Non posso crederci >> borbotto, << Perché? >> chiede confuso, << Chi ti ha dato il diritto di fare una cosa del genere Jorge? Cosa ti passa per quella testa? >>, << Senti calmati >> mi appoggia una mano sul braccio e io lo fulmino con lo sguardo, lui mette subito fine a quel contatto capendo che non sono dell'umore, << So cosa ti ha fatto l'anno scorso... è stato uno stronzo, se lo meritava ok? >>, << Anche tu sei uno stronzo >> gli faccio notare, << Io non ho mai fatto niente del genere >> ribatte lui. << Non dovevi farlo comunque... non puoi fare così ok? Non mi piace questo atteggiamento >> gli urlo quasi in faccia. << Ti volevo solo difendere, dopo quello che ti ha fatto e ieri che si è presentato così come uno stronzo fuori dalla tua accademia per riconquistarti >> spiega, alle ultime parole rimango di sasso, << Riconquistarmi? Voleva solo chiedermi scusa >> gli faccio notare << Non voleva riconquistarmi >> gli faccio notare, << Non volevo che ti portasse via da me >> ammette poi. Rimango in silenzio per qualche secondo scioccata dal suo modo di ragionare, << Io non sono tua Jorge, noi non stiamo insieme >>.

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